Reflusso ed esofagite eosinofila: necessita’ e frequenza della gastroscopia
Buongiorno,
Vivo all’estero e chiederei gentilmente che mi venisse fatta chiarezza sulla seguente questione.
Premetto che ho 36 anni, seguo uno stile di vita ed una dieta molto sani, godo di buona salute, salvo la presenza di persistenti sintomi da reflusso (per lo più di natura extraesofagea e segnatamente infiammazione a gola, naso e orecchie).
Lo scorso anno, in presenza di sintomi da reflusso (bruciore e dolore retrosternale, dolore durante la deglutizione, dolore e bruciore alla gola), il medico di base mi ha invitato ad eseguire una gastroscopia, risultata poi negativa.
Ho assunto pantoprazolo per 4 settimane, senza significativi miglioramenti. Successivamente ho ripetuto cicli di 4 o 2 settimane, associando gaviscon e modificando inibitore di pompa. Mai, tuttavia, con risultati significativi. Una dieta molto rigorosa associata al gaviscon rappresenta, tutto sommato l’unica strada per un maggior controllo dei sintomi.
In Ospedale i medici hanno eseguito una ph metria e una impedenzometria delle 24 ore. La prima è negativa, dalla seconda risulta che il reflusso ci sarebbe (numero di episodi superiori alla norma) ma non sarebbe assolutamente significativo: la quantità di rifluito sembrerebbe infatti di poco superiore alla normalità. Il medico con cui ho parlato ipotizza più che altro un’ipotesi dì ipersensibilità dell’esofago e mi ha invitata alla massima serenità. Il quadro non sarebbe tale da destare alcuna preoccupazione ne’ per il presente ne’ per il futuro.
Dopo un periodo di particolare malessere alla gola (punto debole anche in conseguenza ad alcuni problemi nasali ormai ventennali) ho consultato il mio otorino che ha confermato la presenza di una ipertrofia delle mucose laringee riconducibile verosimilmente, almeno in parte, al reflusso.
Ho dunque contattato un Gastroenterologo privato che mi ha suggerito di ripetere la gastroscopia per avere un quadro della situazione aggiornato (è passato un anno dal primo controllo) e per effettuare 6 prelievi bioptici al fine di escludere una esofagite
Eosinofila, ultima opzione rimasta.
Mi hanno infatti eseguito i test per le intolleranze e risulta un malassorbimento di sorbitolo e lattosio.
Il mio quesito è:
- essendo trascorso soltanto un anno, è oggettivamente necessario verificare nuovamente il quadro con una gastroscopia? In Italia, so che si procede a nuovi controlli -sempre che sia necessario- dopo 3 anni.
- il quadro sintomatologico potrebbe realmente giustificare una esofagite eosinofila e dunque il relativo accertamento?
Ringrazio sin d’ora per la risposta.
Cordiali saluti.
Vivo all’estero e chiederei gentilmente che mi venisse fatta chiarezza sulla seguente questione.
Premetto che ho 36 anni, seguo uno stile di vita ed una dieta molto sani, godo di buona salute, salvo la presenza di persistenti sintomi da reflusso (per lo più di natura extraesofagea e segnatamente infiammazione a gola, naso e orecchie).
Lo scorso anno, in presenza di sintomi da reflusso (bruciore e dolore retrosternale, dolore durante la deglutizione, dolore e bruciore alla gola), il medico di base mi ha invitato ad eseguire una gastroscopia, risultata poi negativa.
Ho assunto pantoprazolo per 4 settimane, senza significativi miglioramenti. Successivamente ho ripetuto cicli di 4 o 2 settimane, associando gaviscon e modificando inibitore di pompa. Mai, tuttavia, con risultati significativi. Una dieta molto rigorosa associata al gaviscon rappresenta, tutto sommato l’unica strada per un maggior controllo dei sintomi.
In Ospedale i medici hanno eseguito una ph metria e una impedenzometria delle 24 ore. La prima è negativa, dalla seconda risulta che il reflusso ci sarebbe (numero di episodi superiori alla norma) ma non sarebbe assolutamente significativo: la quantità di rifluito sembrerebbe infatti di poco superiore alla normalità. Il medico con cui ho parlato ipotizza più che altro un’ipotesi dì ipersensibilità dell’esofago e mi ha invitata alla massima serenità. Il quadro non sarebbe tale da destare alcuna preoccupazione ne’ per il presente ne’ per il futuro.
Dopo un periodo di particolare malessere alla gola (punto debole anche in conseguenza ad alcuni problemi nasali ormai ventennali) ho consultato il mio otorino che ha confermato la presenza di una ipertrofia delle mucose laringee riconducibile verosimilmente, almeno in parte, al reflusso.
Ho dunque contattato un Gastroenterologo privato che mi ha suggerito di ripetere la gastroscopia per avere un quadro della situazione aggiornato (è passato un anno dal primo controllo) e per effettuare 6 prelievi bioptici al fine di escludere una esofagite
Eosinofila, ultima opzione rimasta.
Mi hanno infatti eseguito i test per le intolleranze e risulta un malassorbimento di sorbitolo e lattosio.
Il mio quesito è:
- essendo trascorso soltanto un anno, è oggettivamente necessario verificare nuovamente il quadro con una gastroscopia? In Italia, so che si procede a nuovi controlli -sempre che sia necessario- dopo 3 anni.
- il quadro sintomatologico potrebbe realmente giustificare una esofagite eosinofila e dunque il relativo accertamento?
Ringrazio sin d’ora per la risposta.
Cordiali saluti.
[#1]
Dubito molto dell'ipotesi di esofagite eosinofila.
Lei non riferisce disfagia o impatto dei cibi.
Il quadro endoscopico precedente era totalmente negativo.
inizierei con:
emocromo
IgE totali
Esofagogramma
prima di pensare ad una nuova endoscopia.
Cordialmente!
Lei non riferisce disfagia o impatto dei cibi.
Il quadro endoscopico precedente era totalmente negativo.
inizierei con:
emocromo
IgE totali
Esofagogramma
prima di pensare ad una nuova endoscopia.
Cordialmente!
MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.8k visite dal 25/10/2017.
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