Continue eruttazioni, tachicardie postprandiali durature e piccole asme da mesi. non si trova una so
Buonasera dottori. Mi trovo ancora una volta a richiedere il vostro parere nella speranza di una qualche soluzione. cercherò di ordinare il tutto e mi scuso se scriverò troppo.
Tutto comincia circa 8 mesi fa , con il manifestarsi di diversi sintomi quali asme,eruttazioni continue e spesso con bruciore, vertigini, nausee, mancanza di appetito, asme notturne e naso perennemente chiuso..
Ho sofferto da sempre di un lieve refusso gastroesofageo e ho pensato che il problema fosse sempre quello. Ho effettuato molte analisi che non hanno portato a nulla.
Analisi del sangue generiche pulitissime, elettrocardiogramma che non ha portato a nulla, il fegato sano e via dicendo.
Nel corso dei mesi, ho effettuato una gastroscopia che ha portato alla luce solo una lieve gastrite cronica e un cardias incontinente in antero e retrovisione. Insomma, a detto del mio gastroenterologo, sono sano.
Da due mesi sono venute alla luce anche fastidiosissime tachicardie postprandiali (anche fino a 150 bpm) che durano per ore, con un cardiopalmo abbastanza prepotente, con un aumento generale dei miei battiti cardiaci (circa 100 in piedi, 70 a riposo allo stato "normale").
Di conseguenza ho effettuato anche una ph impedenziometria che ha portato alla luce solo reflussi gassosi acidi o debolmente acidi. In questo periodo ho provato una terapia anti-reflusso ma con scarsissimi risultati. Ho inoltre effettuato un'elettrocardiogramma proprio nel bel mezzo di una di queste tachicardie, dal quale risulta una tachicardia sinusale con causa esterna al cuore (che risulta quindi sano).
Ho provato quindi anche a fare le analisi per la tiroide ed un ecocardiograma color doppler, entrambe con risultati negativi e quindi con cuore e tiroide sani.
Il problema è che nonostante questi esami, io continuo ad avere questi fastidi che oramai mi impediscono perfino di frequentare l'università (una rampa di scale mi fa sentire incredibilmente gonfio causando eruttazione e tachicardia, nonchè vertigini),
Sono diventato ipocondriaco, non riesco ad arginare queste tachicardie neppure assumendo camomilla, biancospino, lexotan o altro. Allo stato attuale quindi mi ritrovo con tutti questi esami "negativi" e con i seguenti sintomi:
-bocca amara e acida al mattino
-afte continue (anche se mi ferisco l'interno del labbro, dopo una notte questa ferita diventa afta)
-asme e piccoli affanni
-orecchie che fischiano in maniera insopportabile
-eruttazioni continue che aumentano a dismisura a seguito di qualunque sforzo fisico
-rinite vasomotoria che anche trattata con cortisone non passa. di conseguenza devo ricorrere a spray nasale (rinazina) in continuazione.
Dunque la mia domanda dottori è: dove devo andare a sbattere la testa? i sintomi sono tipici del reflusso gastroesofageo ma dagli esami sembra non essere così. Sto dando di matto e non so più dove sbattere la testa.
A cosa possono essere dovuti questi sintomi?
Tutto comincia circa 8 mesi fa , con il manifestarsi di diversi sintomi quali asme,eruttazioni continue e spesso con bruciore, vertigini, nausee, mancanza di appetito, asme notturne e naso perennemente chiuso..
Ho sofferto da sempre di un lieve refusso gastroesofageo e ho pensato che il problema fosse sempre quello. Ho effettuato molte analisi che non hanno portato a nulla.
Analisi del sangue generiche pulitissime, elettrocardiogramma che non ha portato a nulla, il fegato sano e via dicendo.
Nel corso dei mesi, ho effettuato una gastroscopia che ha portato alla luce solo una lieve gastrite cronica e un cardias incontinente in antero e retrovisione. Insomma, a detto del mio gastroenterologo, sono sano.
Da due mesi sono venute alla luce anche fastidiosissime tachicardie postprandiali (anche fino a 150 bpm) che durano per ore, con un cardiopalmo abbastanza prepotente, con un aumento generale dei miei battiti cardiaci (circa 100 in piedi, 70 a riposo allo stato "normale").
Di conseguenza ho effettuato anche una ph impedenziometria che ha portato alla luce solo reflussi gassosi acidi o debolmente acidi. In questo periodo ho provato una terapia anti-reflusso ma con scarsissimi risultati. Ho inoltre effettuato un'elettrocardiogramma proprio nel bel mezzo di una di queste tachicardie, dal quale risulta una tachicardia sinusale con causa esterna al cuore (che risulta quindi sano).
Ho provato quindi anche a fare le analisi per la tiroide ed un ecocardiograma color doppler, entrambe con risultati negativi e quindi con cuore e tiroide sani.
Il problema è che nonostante questi esami, io continuo ad avere questi fastidi che oramai mi impediscono perfino di frequentare l'università (una rampa di scale mi fa sentire incredibilmente gonfio causando eruttazione e tachicardia, nonchè vertigini),
Sono diventato ipocondriaco, non riesco ad arginare queste tachicardie neppure assumendo camomilla, biancospino, lexotan o altro. Allo stato attuale quindi mi ritrovo con tutti questi esami "negativi" e con i seguenti sintomi:
-bocca amara e acida al mattino
-afte continue (anche se mi ferisco l'interno del labbro, dopo una notte questa ferita diventa afta)
-asme e piccoli affanni
-orecchie che fischiano in maniera insopportabile
-eruttazioni continue che aumentano a dismisura a seguito di qualunque sforzo fisico
-rinite vasomotoria che anche trattata con cortisone non passa. di conseguenza devo ricorrere a spray nasale (rinazina) in continuazione.
Dunque la mia domanda dottori è: dove devo andare a sbattere la testa? i sintomi sono tipici del reflusso gastroesofageo ma dagli esami sembra non essere così. Sto dando di matto e non so più dove sbattere la testa.
A cosa possono essere dovuti questi sintomi?
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Gentile utente,
la situazione descritta si accorda con un reflusso di lieve entità, ma ancor più con il quadro di una dispepsia funzionale.
Affronterei il problema su due livelli:
1) somatico, adottando le variazioni dietetiche e comportamentali che limitano il meteorismo e il reflusso; le accludo i link agli articoli sul sito nei quali sono descritti i dettagli:
https://www.medicitalia.it/minforma/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/982-meteorismo-pancia-gonfia.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/61-il-reflusso-esofageo.html
2) psicologico, effettuando una visita specialistica da psichiatra o psicologo per valutare la presenza e la rilevanza della componente ansiosa e l'opportuna terapia.
Cordiali saluti
la situazione descritta si accorda con un reflusso di lieve entità, ma ancor più con il quadro di una dispepsia funzionale.
Affronterei il problema su due livelli:
1) somatico, adottando le variazioni dietetiche e comportamentali che limitano il meteorismo e il reflusso; le accludo i link agli articoli sul sito nei quali sono descritti i dettagli:
https://www.medicitalia.it/minforma/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/982-meteorismo-pancia-gonfia.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/61-il-reflusso-esofageo.html
2) psicologico, effettuando una visita specialistica da psichiatra o psicologo per valutare la presenza e la rilevanza della componente ansiosa e l'opportuna terapia.
Cordiali saluti
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 13k visite dal 17/09/2017.
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