Intossicazione al fegato da farmaci
Buon giorno, sono una signora di 41 anni e sono stata sottoposta di recente
ad un operazione al seno.
In data 19/11/08 ho effettuato il primo ciclo di chemioterapia secondo uno schema FEC di 6 cicli. Stata dimessa dal day hospital con una terapia di supporto a domicilio composta da:
- Soldesam 4 mg i.M. 1 fl. per 3 giorni
- Lansopranzolo 1 cp fino a prox trattamento
- Plasil 1 cp x 3 prima dei pasti per 3 giorni
A distanza di dieci giorni ho effettuato, di prassi, gli esami del sangue ma i valori delle transaminasi risultano altamente alterati (AST/GOT = 240, ALT/GPT = 321, Gamma GT = 78, Lattatodeidrogenasi = 573)Il responso è stato intossicazione da farmaci.
Non manifestavo alcun sintomo. L'ecografia del fegato ha rilevato che non erano presenti lesioni e mi hanno sottoposta diverse flebo di "liquidi" e
consigliato di bere molta acqua a casa.
Per fortuna i valori si sono abbassati (got = 140 e gpt=68) per cui possono
procedere all'effettuazione del successivo ciclo di chemioterapia.
Si è ventilata l'ipotesi di ridurne il dosaggio e ridurre anche la terapia
a domicilio.
I miei dubbi a questo punto si riferiscono al fatto che il fegato venga sottoposto ciclicamente ad intossicazione e cosa possa comportare
questa situazione una volta terminata tutta la terapia, ammesso che non decidano di interromperla definitivamente. Inoltre non so come comportarmi
con la terapia a domicilio, è difficile pensare che ogni cosa che si va
ad assumere comporta una ulteriore spinta di intossicazione.....
Sarei felice se poteste darmi qualche spiegazione in merito e magari anche qualche consiglio. Grazie per l'attenzione.
ad un operazione al seno.
In data 19/11/08 ho effettuato il primo ciclo di chemioterapia secondo uno schema FEC di 6 cicli. Stata dimessa dal day hospital con una terapia di supporto a domicilio composta da:
- Soldesam 4 mg i.M. 1 fl. per 3 giorni
- Lansopranzolo 1 cp fino a prox trattamento
- Plasil 1 cp x 3 prima dei pasti per 3 giorni
A distanza di dieci giorni ho effettuato, di prassi, gli esami del sangue ma i valori delle transaminasi risultano altamente alterati (AST/GOT = 240, ALT/GPT = 321, Gamma GT = 78, Lattatodeidrogenasi = 573)Il responso è stato intossicazione da farmaci.
Non manifestavo alcun sintomo. L'ecografia del fegato ha rilevato che non erano presenti lesioni e mi hanno sottoposta diverse flebo di "liquidi" e
consigliato di bere molta acqua a casa.
Per fortuna i valori si sono abbassati (got = 140 e gpt=68) per cui possono
procedere all'effettuazione del successivo ciclo di chemioterapia.
Si è ventilata l'ipotesi di ridurne il dosaggio e ridurre anche la terapia
a domicilio.
I miei dubbi a questo punto si riferiscono al fatto che il fegato venga sottoposto ciclicamente ad intossicazione e cosa possa comportare
questa situazione una volta terminata tutta la terapia, ammesso che non decidano di interromperla definitivamente. Inoltre non so come comportarmi
con la terapia a domicilio, è difficile pensare che ogni cosa che si va
ad assumere comporta una ulteriore spinta di intossicazione.....
Sarei felice se poteste darmi qualche spiegazione in merito e magari anche qualche consiglio. Grazie per l'attenzione.
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Gentile signora,
la tossicità epatica da farmaci è un fenomeno piuttosto frequente in alcune condizioni quali, ad esempio, la chemioterapia antineoplastica. La risposta del fegato all'azione dei farmaci non è uguale in tutte le persone e i protocolli terapeutici contemplano, di solito, i parametri entro i quali vanno effettuate variazioni dei dosaggi e/o dei tempi di somministrazione dei farmaci o la sostituzione di alcuni di essi con alternativi.
La garanzia di una efficace azione della terapia farmacologica si confronta con la valutazione dei rischi e con la scelta del minor rischio possibile per il paziente, in tal modo - monitorando i paramentri di riferimento - si operano le scelte opportune.
E' vero che il fegato è interessato da un stato di intossicazione, ma è altrettanto vero che questa rappresenta una condizione legata alla necessità terapeutica. Durante il periodo della terapia i colleghi valuteranno, di volta in volta, le opportunità di cui sopra e l'impiego delle variazioni da utilizzare.
Cordiali saluti.
la tossicità epatica da farmaci è un fenomeno piuttosto frequente in alcune condizioni quali, ad esempio, la chemioterapia antineoplastica. La risposta del fegato all'azione dei farmaci non è uguale in tutte le persone e i protocolli terapeutici contemplano, di solito, i parametri entro i quali vanno effettuate variazioni dei dosaggi e/o dei tempi di somministrazione dei farmaci o la sostituzione di alcuni di essi con alternativi.
La garanzia di una efficace azione della terapia farmacologica si confronta con la valutazione dei rischi e con la scelta del minor rischio possibile per il paziente, in tal modo - monitorando i paramentri di riferimento - si operano le scelte opportune.
E' vero che il fegato è interessato da un stato di intossicazione, ma è altrettanto vero che questa rappresenta una condizione legata alla necessità terapeutica. Durante il periodo della terapia i colleghi valuteranno, di volta in volta, le opportunità di cui sopra e l'impiego delle variazioni da utilizzare.
Cordiali saluti.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 22.5k visite dal 10/12/2008.
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