H.p. in gastroduodenite ed ernia jatale e cura eradicante

Buongiorno,
durante una gastroscopia mi sono state diagnosticate gastroduodenite ed ernia jatale, le biopsia hanno rlevato: "...antrale misto con flogosi cronica +++ follicolare attiva ++ della lamina propria associate iperplasia rigenerativa e foveolare ghiandolare. H.P: positivo ++”, la cura, iniziata ieri, consiste in Veclam 500 + Zimox 1 gr. mattina e sera in combinazione con Lucen 40. Il Gastroenterologo mi ha anticipato che la vera "rogna" che mi farà divenire cliente fisso del reparto è l'ernia Jatale. Visto che nei referti non si accenna mai alla dimensione di tale ernia, le parole del Gastroenterologo mi devono far presumere che sia particolarmente "brutta"? La cura eradicante che mi è stata prescritta per 7 gg. ma ho visto alcune indicazioni nel proseguirla invece per 2 settimane...vorrei un Vostro punto in vista in merito. Grazie.
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.3k 215
Gentile signore,
alcuni medici preferiscono esprimere il loro parere ponendo l'accento sui rischi, altri mettendo in risalto le possibili soluzioni. Personalmente preferisco questo secondo atteggiamento, ma ciò non vuol dire che il primo sia sbagliato: è una considerazione su punti di vista differenti.
Ciò detto la terapia impostata per l'eradicazione HP mi sembra adeguatamente indicata e del tutto corretta. Per quel che riguarda l'ernia iatale, non sono dell'avviso che il collega abbia considerato la situazione - per usare le sue parole - "brutta": in presenza di un'ernia particolarmente estesa (peraltro rara) avrebbe senz'altro posto un'indicazione chirurgica. Penso si riferisca piuttosto alla frequente considerazione che i soggetti con ernia iatale presentino più facilmente reflusso gastroesofageo e alterazioni della motilità che possono generare disturbi con frequenza notevole di recidiva. La possibilità di divenire "cliente fisso" di una unità di gastroenterologia esiste, se non si applicano le regole terapeutiche e preventive del caso che non sono esclusivamente farmacologiche, ma che riguardano lo stile di vita (in particolare, abitudine al fumo, comportamento alimentare e risposta allo stress).
Se poi la "fidelizzazione" del cliente - per usare una terminlogia da marketing - è l'equivalente di una attenzione centrata sulla prevenzione, ben venga.
Cordiali saluti.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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Utente
Utente
Buongiorno Dr. Scuotto, La ringrazio sia per la velocità record della risposta che per la professionalità dimostrata. Visti gli esiti della gastro e delle biopsie, nel caso in cui l'eradicazione abbia esiti positivi, dovrei quindi poter tornare alla vita normale, ponendo l'attenzione sull'alimentazione, niente fritti, salse, caffè, thè, menta, spezie etc. etc. e magari, smettendo di fumare le mie 6/7 sigarette al giorno (solamente a stomaco pieno). Giusto? Le pongo un'ultima domanda...dopo la cura, che il gastroenterologo mi detto avere circa il 90% di successo, non mi ha prescritto ulteriori esami, nè delle feci, nè del sangue nè tantomeno l'urea test per verificare l'avvenuta eradicazione. Mi ha solamente detto di fare una visita di controllo tra 1 anno...è corretto secondo Lei?
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.3k 215
Gentile signore,
l'attenzione sugli aspetti comportamentali da lei evidenziati ha un ruolo sicuramente significativo per il "ritorno alla normalità".
La previsione di visita di controllo a distanza di un anno è corretta in assenza di ulteriori sintomi (o di persistenza di essi), in caso contrario è ovvio che la situazione dovrà essere nuovamente valutata in tempi ravvicinati.
Cordiali saluti.