Colon irritabile?
Gentilissimi dottori
desideravo porre alla vostra attenzione un problema che mi assilla dal mese di gennaio/ febbraio 2017. Tutto è iniziato dopo un cambio di sede e tipologia di lavoro. All'inizio provavo solo un senso di angoscia nel dovermi recare la mattina in quel luogo, successivamente ho iniziato ad avere dolori che spaziavano dalla fossa iliaca sinistra alla parte bassa destra dell'addome. Il medico curante mi prescrive gli esami ematici per scongiurare un'appendicite: negativi. I dolori(mai fortissimi o sotto forma di colica, bensì fitte)continuavano, così sono passata attraverso un PS dove sono stati eseguiti tutti gli esami ematichimici del caso nonché un'ecoaddome completo; risultato negativo. C'era una lieve alterazioni dei leucociti nelle urine ma l"urinocoltura ha escluso infezioni. Mi inviano ad un consulto in gastroenterologia ,che eseguo, il medico sospetta una IBS e richiede i test per le intolleranze, eseguo quella per il lattosio e risulto lievemente intollerante. Le fitte continuano e cambiano forma; ora le avverto solo sul fianco sinistro, subito sotto la costola, a volte fino alla schiena ma più che un vero dolore è una fitta- dolore- bruciore simile a quella di una ferita aperta, per intenderci, dura qualche secondo, si verifica con maggior frequenza nella posizione eretta, in piedi, mentre diminuisce o scompare se sono seduta o sdraiata. Ho eseguito un'altra visita presso un secondo specialista che mi prescrive un' altra ecografia addominale superiore con ricerca del sangue occulto fecale. Era aprile. Esito degli esami : negativo. Ho preso spasmonem, colilen, carbone vegetale. Nulla. A maggio consulto un terzo gastroenterologo al quale porto in visione tutti gli esami eseguiti, sostiene che l'esito negativo del sangue occulto non indirizza verso una colonscopia, e che il problema è verosimilmente di natura psicosomatica. In effetti per qualche giorno dopo quella visita le fitte erano diminuite, salvo ritornare dopo una settimana esatta. Qualche giorno fa, esasperata da questa condizione, ripeto la ricerca del sangue occulto in un altro laboratorio e su tre campioni. Dopo tre mesi il risultato è sempre negativo. Ho la sideremia a 40, la ferritina a 7,42 ,emoglobina quasi a 12. Sono sempre stata microcitemica, sono portatrice di IUD, ho mestruazioni lunghe e talvolta abbondanti, al momento delle analisi mi erano passate da appena 5 gg. Ho 42 anni, nessun caso in famiglia di cancro all'apparato gastrointestinale. Ho un'ernia di L5-S1, potrebbe dipendere da questo il dolore/ bruciore al fianco? La regolarità intestinale c'è, le feci sono formate, non sono dimagrita e ho appetito. Devo fare una colonscopia urgente? Intanto lunedì eseguirò una RMN della colonna. Attendo fiduciosa una Vostra risposta e che possa essere illuminante!
Grazie infinite
desideravo porre alla vostra attenzione un problema che mi assilla dal mese di gennaio/ febbraio 2017. Tutto è iniziato dopo un cambio di sede e tipologia di lavoro. All'inizio provavo solo un senso di angoscia nel dovermi recare la mattina in quel luogo, successivamente ho iniziato ad avere dolori che spaziavano dalla fossa iliaca sinistra alla parte bassa destra dell'addome. Il medico curante mi prescrive gli esami ematici per scongiurare un'appendicite: negativi. I dolori(mai fortissimi o sotto forma di colica, bensì fitte)continuavano, così sono passata attraverso un PS dove sono stati eseguiti tutti gli esami ematichimici del caso nonché un'ecoaddome completo; risultato negativo. C'era una lieve alterazioni dei leucociti nelle urine ma l"urinocoltura ha escluso infezioni. Mi inviano ad un consulto in gastroenterologia ,che eseguo, il medico sospetta una IBS e richiede i test per le intolleranze, eseguo quella per il lattosio e risulto lievemente intollerante. Le fitte continuano e cambiano forma; ora le avverto solo sul fianco sinistro, subito sotto la costola, a volte fino alla schiena ma più che un vero dolore è una fitta- dolore- bruciore simile a quella di una ferita aperta, per intenderci, dura qualche secondo, si verifica con maggior frequenza nella posizione eretta, in piedi, mentre diminuisce o scompare se sono seduta o sdraiata. Ho eseguito un'altra visita presso un secondo specialista che mi prescrive un' altra ecografia addominale superiore con ricerca del sangue occulto fecale. Era aprile. Esito degli esami : negativo. Ho preso spasmonem, colilen, carbone vegetale. Nulla. A maggio consulto un terzo gastroenterologo al quale porto in visione tutti gli esami eseguiti, sostiene che l'esito negativo del sangue occulto non indirizza verso una colonscopia, e che il problema è verosimilmente di natura psicosomatica. In effetti per qualche giorno dopo quella visita le fitte erano diminuite, salvo ritornare dopo una settimana esatta. Qualche giorno fa, esasperata da questa condizione, ripeto la ricerca del sangue occulto in un altro laboratorio e su tre campioni. Dopo tre mesi il risultato è sempre negativo. Ho la sideremia a 40, la ferritina a 7,42 ,emoglobina quasi a 12. Sono sempre stata microcitemica, sono portatrice di IUD, ho mestruazioni lunghe e talvolta abbondanti, al momento delle analisi mi erano passate da appena 5 gg. Ho 42 anni, nessun caso in famiglia di cancro all'apparato gastrointestinale. Ho un'ernia di L5-S1, potrebbe dipendere da questo il dolore/ bruciore al fianco? La regolarità intestinale c'è, le feci sono formate, non sono dimagrita e ho appetito. Devo fare una colonscopia urgente? Intanto lunedì eseguirò una RMN della colonna. Attendo fiduciosa una Vostra risposta e che possa essere illuminante!
Grazie infinite
[#2]
Utente
Grazie mille per la risposta immediata, dott. Bacosi.
Volevo far presente che una settimana fa, in un momento di estrema preoccupazione ho prenotato, senza indicazione medica, una colonscopia in una struttura privata, e solo in un secondo momento ho reso nota la cosa al medico curante, il quale ha risposto: "se la cosa serve a tranquillizzarci tutti e a fugare ogni dubbio, la faccia". Ovviamente, essendo un esame invasivo mi mette estrema ansia, per la sedazione e non solo. L'esame è previsto per martedì 8. Ho chiamato il medico curante poco fa chiedendogli se, prima di giungere a questo esame, era il caso di eseguire una calprotectina. La risposta è stata:" visto che oramai c'è, faccia la colonscopia" ,testuali parole. Ma io la domanda la rivolgo a Voi specialisti: cosa ne pensate di una colonscopia dopo una raccolta delle feci fatta su 6 campioni esaminati a distanza di tre mesi per ricerca di sangue occulto con esito negativo ed una PCR nella norma (0,25)? È il caso di fare una calprotectina e solo in un secondo momento, in base all'esito, stabilire il da farsi? Sono disorientata. Non so più cosa fare
Grazie ancora.
Volevo far presente che una settimana fa, in un momento di estrema preoccupazione ho prenotato, senza indicazione medica, una colonscopia in una struttura privata, e solo in un secondo momento ho reso nota la cosa al medico curante, il quale ha risposto: "se la cosa serve a tranquillizzarci tutti e a fugare ogni dubbio, la faccia". Ovviamente, essendo un esame invasivo mi mette estrema ansia, per la sedazione e non solo. L'esame è previsto per martedì 8. Ho chiamato il medico curante poco fa chiedendogli se, prima di giungere a questo esame, era il caso di eseguire una calprotectina. La risposta è stata:" visto che oramai c'è, faccia la colonscopia" ,testuali parole. Ma io la domanda la rivolgo a Voi specialisti: cosa ne pensate di una colonscopia dopo una raccolta delle feci fatta su 6 campioni esaminati a distanza di tre mesi per ricerca di sangue occulto con esito negativo ed una PCR nella norma (0,25)? È il caso di fare una calprotectina e solo in un secondo momento, in base all'esito, stabilire il da farsi? Sono disorientata. Non so più cosa fare
Grazie ancora.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.1k visite dal 04/08/2017.
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Approfondimento su Colon irritabile
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