Disturbi generalizzati dell'apparato digerente

Salve gentili dottori, scrivo qui per avere un consulto. Premetto che sono un soggetto ansioso/depresso a causa di un effetto scatenante (donazione sangue) che si verificò circa 8 anni fa (2009). Ebbene, i miei problemi gastrici sono iniziati proprio dopo qualche anno (1 o 2) dopo quel fatidico momento. Fui ricoverato per una gastroenterite e da lì iniziò un calvario interminabile di cui porto i segni ancora oggi, ahimè. Negli anni 2011 e 2012 ho eseguito due gastroscopie. Il risultato dell'esame endoscopico è stato sostanzialmente sempre lo stesso: cardias beante e gastrite antrale. Ritengo giusto dire anche i miei problemi fisici correlati: perdita di perso nel tempo, ipersensibilità all'altezza dell'addome inferiore e superiore (in pratica avverto al contatto esterno involontario - ad esempio se mi sfiorano con una mano - una reazione di contrazione involontaria delle viscere o muscoli interni) e periodica sensazione di dolore dell'angolo costale in corrispondenza del processo xifoideo (simile ad una infiammazione e leggero gonfiore), stretta o strizzone all'altezza del plesso solare. Potrebbe essere tutto correlato alla gastrite e alla forte somatizzazione?? Due anni fa sono andato da uno psicoterapeuta perché ho capito che il problema è di origine psicologica: mi ha prescritto e letteralmente bombardato di farmaci a mio parere inutili perché non hanno risolto niente (mirtazapina, duloxetina, citalopram, depakin ecc.) motivo per il quale un anno fa ho cambiato terapeuta con la quale mi trovo molto bene poiché riesco a sfogarmi ottimamente. La sua diagnosi è stato sostanzialmente quella di affermare che ho una situazione ansioso/depressiva da esito con conseguente forte somatizzazione per via del mio vissuto travagliante (ricordo che sono stato affidato ad un centro minorile fin dall'età di tre anni per problemi seri in famiglia). Attualmente, da circa una settimana sono anche seguito da uno psichiatra il quale mi ha prescritto lo xanax (mezza comp. la mattina, mezza il pome e 1 la sera. Ho scelto uno psichiatra poiché i miei problemi si sono accentuati. Difatti ultimamente sto avvertendo problemi alla gola con saltuari fastidi al torace, motivo per il quale mi sono recato da un otorinolaringoiatra il quale tramite laringoscopia mi ha riferito una faringolaringite extraesofagea (esofago molto gonfio, secco ed irritato) e consigliato una consulenza da un gastroenterologo con EGDS. Lunedì 24 farò la visita e l'esame endoscopico. Inutile dire che ho molta paura poiché credo fortemente che con il passare degli anni la situazione sia degenerata (e degenererà) e sia arrivato ad avere anche un reflusso gastroesofageo. La mia paura è che in futuro tutto questo possa degenerare ed arrivare una perforazione/ulcerazione dello stomaco o dell'esofago. Prendo periodicamente il Lucen (esomeprazolo) che adesso ho sospeso in attesa della gastro, e degli antiacidi (gaviscon advance) al bisogno. Spero di essere stato esaustivo e vi ringrazio in anticipo. Grazie.
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Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo 30.1k 1.1k
A parte la lieve gastrite vedo solo (a distanza e senza visita) sintomi controllabili dall'ansia.
E se anche le venisse il reflusso??
1) sarebbe in buona compagnia (non immagina quante persone ne sono affette)
2) si può curare
Rischia di vivere una vita da malato pur essendo sano.
Cordiali saluti.

MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia

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Utente
Utente
La ringrazio dottore della risposta, ma la mia paura è l'aggravamento della situazione e non tanto lo stato attuale che sebbene possa essere "controllabile dall'ansia" è molto fastidioso e non mi permette di vivere una vita serena. Una possibile diagnosi dell'esofagite ad esempio potrebbe portare ad avere l'esofago di Barret o ad un'ulcerazione; una gastrite antrale idem.
Io attendo con ansia l'esame endoscopico con il correlato risultato, anche perché non voglio "mettere le mani avanti". Le farò sapere appena avrò i risultati, se vuole. La ringrazio.
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Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo 30.1k 1.1k
Se ragiona così allora le consiglio di non uscire di casa perché potrebbe accadere di tutto.........
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Utente
Utente
Non è questa assolutamente la mia intenzione. Tuttavia reagisco in base a quello che sento... e fingerei se dicessi di non avere paura. Ho solo bisogno di essere rassicurato, tutto qui. Secondo lei, dottore la terapia farmacologica a base di xanax e levopraid (insieme ai protettori) ha effetti benefici e di prevenzione sui sintomi fisici? La ringrazio ancora.
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Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo 30.1k 1.1k
Può andare anche se penso che una benzodiazepina per il suo livello di ansia sia poca cosa (sempre a distanza e senza visita)
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Utente
Utente
La ringrazio, difatti sarò monitorato da uno psichiatra da questo punto di vista che valuterà la terapia più adatta. Alla fine è da solo una settimana e mezza che sto prendendo la benzodiazepine. Lui mi ha riferito che questo ansiolitico è un punto di partenza per poi vedere se c'è bisogno di aggiungere altro ecc.
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