In breve
Stimatissimi dottori,
sono uno studente di 24 anni, da poco laureatosi, che sta affrontando un momento delicato della sua vita. Fornisco qualche ragguaglio sulla mia storia clinica, in modo da poter inquadrare al meglio il problema per cui vi chiedo un consiglio.
Ho cominciato a soffire di attacchi di panico circa un anno e mezzo fa. Furono, allora, episodi inaspettati, ma isolati. Gli attacchi si sono ripresentati con violenza e frequenza nel periodo successivo al conseguimento della laurea (marzo 2017). La sintomatologia è grossomodo la stessa: tachicardia, parestesie al braccio sinistro, un'orribile sensazione di morte imminente. Ho fatto più volte ECG e analisi del sangue (lunedì della prossima settimana ho in programma un'ecocardio), che non hanno riscontrato nessuna anomalia di sorta, ma, nonostante stia seguendo da un mese e mezzo un percorso di psicoterapia, mi è ancora difficile affrontare con serenità questo problema. Per vicende personali, ho contratto una certa fobia per le patologie cardiovascolari e ho sviluppato una ipersensibilità (ipocondria, se volete) verso i sintomi lanciati dal mio corpo.
Vengo ora al problema di pertinenza. Da circa tre giorni soffro di intense fitte nella parte centrale dell'addome, un paio di centimetri sopra l'ombelico, sotto la bocca dello stomaco. Si tratta di un dolore ben localizzato, che solo di rado si estende alla bocca dello stomaco. E' incostante, va e viene, ma quando colpisce fa abbastanza male. Non presento dolori né bruciori al petto, né ho sofferto di reflusso. Ieri, all'evacuazione, pur senza riscontrare fatica nell'atto, ho notato una traccia ematica sulla carta (era una macchiolina di sangue rosso vivo), motivo per cui mi sono recato dal mio medico curante di base per ragguagli in merito. In breve, a suo dire, si tratterebbe di una colite, scatenata e aggravata dalla mia situazione ansiosa.
I sintomi si sono ripresentati ieri sera, quando, mentre camminavo dopo cena, sono stato preda di crampi molto forti, che interessavano anche la bocca dello stomaco e che mi hanno costretto a fermarmi brevemente un paio di volte. Sono sintomi "normali"?
Due mesi fa ho sostenuto un'ecoaddome completo, che non ha riscontrato alcun problema di sorta.
Ci tengo a precisare che nei dieci giorni precedenti alla comparsa della sintomatologia ho fatto ampio consumo di determinati cibi, in particolar modo di minestrone. Sono infatti sovrappeso (181 cm x 88 kg) e sto cercando di moderare e variare la mia alimentazione per perdere i chili di troppo. Il mio medico di base mi ha suggerito che anche il consumo troppo frequente di quest'alimento può aver influito sulla comparsa della sintomatologia. La cosa strana è che proprio negli ultimi giorni il mio peso è calato significativamente (da 89.5 a 88 kg), pur non facendo io alcuna attività fisica che possa giustificare questo calo.
Spero di aver inserito tutto quanto possa servirvi per un consiglio.
Ringrazio anticipatamente e auguro una buona giornata.
sono uno studente di 24 anni, da poco laureatosi, che sta affrontando un momento delicato della sua vita. Fornisco qualche ragguaglio sulla mia storia clinica, in modo da poter inquadrare al meglio il problema per cui vi chiedo un consiglio.
Ho cominciato a soffire di attacchi di panico circa un anno e mezzo fa. Furono, allora, episodi inaspettati, ma isolati. Gli attacchi si sono ripresentati con violenza e frequenza nel periodo successivo al conseguimento della laurea (marzo 2017). La sintomatologia è grossomodo la stessa: tachicardia, parestesie al braccio sinistro, un'orribile sensazione di morte imminente. Ho fatto più volte ECG e analisi del sangue (lunedì della prossima settimana ho in programma un'ecocardio), che non hanno riscontrato nessuna anomalia di sorta, ma, nonostante stia seguendo da un mese e mezzo un percorso di psicoterapia, mi è ancora difficile affrontare con serenità questo problema. Per vicende personali, ho contratto una certa fobia per le patologie cardiovascolari e ho sviluppato una ipersensibilità (ipocondria, se volete) verso i sintomi lanciati dal mio corpo.
Vengo ora al problema di pertinenza. Da circa tre giorni soffro di intense fitte nella parte centrale dell'addome, un paio di centimetri sopra l'ombelico, sotto la bocca dello stomaco. Si tratta di un dolore ben localizzato, che solo di rado si estende alla bocca dello stomaco. E' incostante, va e viene, ma quando colpisce fa abbastanza male. Non presento dolori né bruciori al petto, né ho sofferto di reflusso. Ieri, all'evacuazione, pur senza riscontrare fatica nell'atto, ho notato una traccia ematica sulla carta (era una macchiolina di sangue rosso vivo), motivo per cui mi sono recato dal mio medico curante di base per ragguagli in merito. In breve, a suo dire, si tratterebbe di una colite, scatenata e aggravata dalla mia situazione ansiosa.
I sintomi si sono ripresentati ieri sera, quando, mentre camminavo dopo cena, sono stato preda di crampi molto forti, che interessavano anche la bocca dello stomaco e che mi hanno costretto a fermarmi brevemente un paio di volte. Sono sintomi "normali"?
Due mesi fa ho sostenuto un'ecoaddome completo, che non ha riscontrato alcun problema di sorta.
Ci tengo a precisare che nei dieci giorni precedenti alla comparsa della sintomatologia ho fatto ampio consumo di determinati cibi, in particolar modo di minestrone. Sono infatti sovrappeso (181 cm x 88 kg) e sto cercando di moderare e variare la mia alimentazione per perdere i chili di troppo. Il mio medico di base mi ha suggerito che anche il consumo troppo frequente di quest'alimento può aver influito sulla comparsa della sintomatologia. La cosa strana è che proprio negli ultimi giorni il mio peso è calato significativamente (da 89.5 a 88 kg), pur non facendo io alcuna attività fisica che possa giustificare questo calo.
Spero di aver inserito tutto quanto possa servirvi per un consiglio.
Ringrazio anticipatamente e auguro una buona giornata.
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A distanza e senza visita posso ipotizzare un intestino irritabile.
Si lamenta del calo ponderale ma premette che è lei ciba di minestrone perché vuole perdere peso!!!
Credo che l'unica cosa da curare è la sua ansia.
Cordiali saluti.
Si lamenta del calo ponderale ma premette che è lei ciba di minestrone perché vuole perdere peso!!!
Credo che l'unica cosa da curare è la sua ansia.
Cordiali saluti.
MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.1k visite dal 18/07/2017.
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