Ernia Iatale che non migliora con gli IPP

Salve a tutti cari dottori,
Vi scrivo per alcuni miei problemi che stanno rovinando la mia tranquillità mentale e la mia condizione fisica.
Sono un ragazzo di 24 anni, a cui 2 anni fa è stata diagnosticata un'ernia iatale di 2 cm, diagnosi confermata con l'ultima gastroscopia effettuata a dicembre, dopo la quale il mio gastroenterologo mi ha dato Esomeprazolo 40mg per 20gg e successivamente 20mg per altri 20gg. Tutto bene, stavo alla grande, dopo la cura, se ero senza esomeprazolo per più di 2-3 giorni il reflusso tornava, ma ero disposto a prendere una pasticca da 20mg ogni 2-3 gg. Le cose si complicano più o meno dopo un viaggio che ho fatto a Londra a marzo, e nello stesso periodo ho preso anche una tosse secca durata circa una settimana. Da allora sono stato costretto a prendere una pasticca ogni giorno per non "morire" di reflusso, fintanto che decido di tornare dal gasteoenterologo, che mi sconsiglia l'intervento, e mi da la stessa cura di dicembre. Le cose pero non sono migliorate. Il mio stile di vita da marzo è ferreo, niente fumo, niente caffè, niente bevande gassate, té, cibi troppi grassi, cibi troppo acidi; nonostante ciò, e nonostante prendo antiacidi, ormai a dose piena, se sgarro un minimo, il reflusso che avevo un tempo, quell'acidità in gola, pirosi al petto, non ce l'ho più, ma ho bruciori di stomaco, mi risale il sapore di quello che ho mangiato, a volte sembra vomito, a volte digerisco tardi, per non parlare delle eruttazioni che sembrano essere aumentate parecchio. Ma la cosa che mi preoccupa di più e la disfagia, per il liquidi soprattutto (ma forse accadrebbe anche con i solidi se solo non masticassi molto bene il cibo), che il gastroenterologo attribuisce a esofagite. Ora, le mie domande sono queste:

1. Non riesco più a mangiare quello che prima mangiavo con tranquillita (sempre negli ultimi due anni), nonostante il quadro clinico sia rimasto invariato; e la dose di antiacido che prendo, aumentata, sembra non fare granché effetto, secondo voi perché?

2-È probabile che il mio quadro clinico sia cambiato dopo l'ultima gastroscopia o che si sia aggiunto qualcosa? Può l'ernia iatale essere aumentata di volume a causa della tosse forte o di una contrazione addominale particolare? O magari ho contratto le frattempo helicobacter durante il mio viaggio a Londra?

3-Inoltre ho paura di avere questa condizione cronica, per le conseguenze a cui può portare, tipo cancro gastrico o esofago di barrett, anche perché non so quale sia il tipo di reflusso in grado di portare a ciò, e quindi non sono in grado di riconoscerlo e prevenirlo, dato che il reflusso acido di un tempo non ce l'ho più, ma ho rigurgiti di sapore; quindi mi chiedevo se anche questo genere di reflusso possa provocare erosioni o se sia necessaria una ph-impedenzometria per scoprirlo, dato che comunque la mia disfagia non migliora.
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.9k 2.3k
Credo che debba essere correttamente inquadrato con una ph-impedenziometria esofagea. Per la disfagia andrebbe inoltre esclusa un'esofagite di tipo eosinofilo (con biopsie esofagee).


Cordialmente

Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)

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Utente
Utente
Grazie per la celere risposta, dovrò quindi fare un'altra gastroscopia, in modo da verificare anche lo stato dell'ernia?
Cosa mi dice invece riguardo il fatto che nonostante la cura sotto inibitori a dose piena, appena sgarro con la dieta sto male?
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.9k 2.3k
Per escludere l'esofagite eosinofila serve un'altra gastroscopia.
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