Sangue nel muco nasale e falso positivo hemoccult
Buongiorno.
La storia che riferisco, che credo sia di interesse generale, e che per certi aspetti è grottesca, è realmente accaduta ad un mio collega di lavoro.
Il mio collega soffre da sempre di rinite, cioè appena viene il freddo (anche quello moderato di Imperia) lui va soggetto ad avere una gran produzione di muco nasale in cui si trovano abbondanti tracce di sangue, insomma sviluppa la tipica rinofaringite (spesso con laringite e un po' di febbre).
Morale, molto muco gli passa dal naso al faringe e di lì alle vie digerenti; questo muco è pieno di coaguli di sangue.
Contemporaneamente a tutto ciò, il suo medico (che sa la situazione di rinite) gli ha fatto fare un Hemoccult test al guaiaco. Risultato positivo.
Allarme generale, il medico gli ordina una visita proctologica con esplorazione rettale, risultata negativa, e a ruota una colonscopia oppure un clisma opaco a doppio contrasto. Ambo i tempi d'attesa col SSN sono lunghi, allora il mio collega si rivolge a un centro medico privato che gli esegue entro pochi giorni il clisma opaco.
Risultato: tutto okay. Ma sorge una complicazione: per un bel po' non va più di corpo. Al centro privato gli dicono che è normale, che deve attendere molto perchè con le purghe prese il giorno prima ha il colon tutto vuoto.
Ma la stitichezza si protrae, e lui comincia a sentirsi un po' male, non ha alcun appetito e ha un po' di febbre e dolori; su consiglio del medico curante prende un purgante energico. Risultato: crisi addominale acuta, corsa in ambulanza all'ospedale.
In breve i medici dell'ospedale scoprono la causa: gli si era formato un grosso fecaloma di bario nel sigma, che aveva chiuso completamente il lume intestinale. Purtroppo ha dovuto subire una laparatomia, per rimuovere la concrezione.
A questo punto, è rimasto una decina di giorni in ospedale e lì gli hanno fatto tutte le analisi a dovere. Ma in particolare il primario ha avuto parole dure contro chi ha ordinato l'esame del sangue occulto a chi contemporaneamente ha una rinite mucopurulenta e inghiotte muco misto a sangue, in quanto le tracce di sangue ingoiato e digerito, ripetute nel tempo anche se apparentemente non abbondanti, danno luogo a melena.
Inoltre ha criticato pure il centro privato, per non aver pensato al fecaloma di bario quando il paziente continuava a lamentare stitichezza. Ma soprattutto ha avuto parole di fuoco contro il medico curante che ha ordinato un purgante energico in presenza di un quadro che faceva pensare ad ostruzione.
Beh, io ne ho tratto una conclusione: meglio la colonscopia del clisma opaco, e soprattutto affidarsi a centri medici seri, o meglio ancora farle in strutture ospedaliere, dove se succcede qualcosa di storto possono intervenire d'urgenza.
Che ne pensate di qeusta storia ?
Arrivederci a tutti.
La storia che riferisco, che credo sia di interesse generale, e che per certi aspetti è grottesca, è realmente accaduta ad un mio collega di lavoro.
Il mio collega soffre da sempre di rinite, cioè appena viene il freddo (anche quello moderato di Imperia) lui va soggetto ad avere una gran produzione di muco nasale in cui si trovano abbondanti tracce di sangue, insomma sviluppa la tipica rinofaringite (spesso con laringite e un po' di febbre).
Morale, molto muco gli passa dal naso al faringe e di lì alle vie digerenti; questo muco è pieno di coaguli di sangue.
Contemporaneamente a tutto ciò, il suo medico (che sa la situazione di rinite) gli ha fatto fare un Hemoccult test al guaiaco. Risultato positivo.
Allarme generale, il medico gli ordina una visita proctologica con esplorazione rettale, risultata negativa, e a ruota una colonscopia oppure un clisma opaco a doppio contrasto. Ambo i tempi d'attesa col SSN sono lunghi, allora il mio collega si rivolge a un centro medico privato che gli esegue entro pochi giorni il clisma opaco.
Risultato: tutto okay. Ma sorge una complicazione: per un bel po' non va più di corpo. Al centro privato gli dicono che è normale, che deve attendere molto perchè con le purghe prese il giorno prima ha il colon tutto vuoto.
Ma la stitichezza si protrae, e lui comincia a sentirsi un po' male, non ha alcun appetito e ha un po' di febbre e dolori; su consiglio del medico curante prende un purgante energico. Risultato: crisi addominale acuta, corsa in ambulanza all'ospedale.
In breve i medici dell'ospedale scoprono la causa: gli si era formato un grosso fecaloma di bario nel sigma, che aveva chiuso completamente il lume intestinale. Purtroppo ha dovuto subire una laparatomia, per rimuovere la concrezione.
A questo punto, è rimasto una decina di giorni in ospedale e lì gli hanno fatto tutte le analisi a dovere. Ma in particolare il primario ha avuto parole dure contro chi ha ordinato l'esame del sangue occulto a chi contemporaneamente ha una rinite mucopurulenta e inghiotte muco misto a sangue, in quanto le tracce di sangue ingoiato e digerito, ripetute nel tempo anche se apparentemente non abbondanti, danno luogo a melena.
Inoltre ha criticato pure il centro privato, per non aver pensato al fecaloma di bario quando il paziente continuava a lamentare stitichezza. Ma soprattutto ha avuto parole di fuoco contro il medico curante che ha ordinato un purgante energico in presenza di un quadro che faceva pensare ad ostruzione.
Beh, io ne ho tratto una conclusione: meglio la colonscopia del clisma opaco, e soprattutto affidarsi a centri medici seri, o meglio ancora farle in strutture ospedaliere, dove se succcede qualcosa di storto possono intervenire d'urgenza.
Che ne pensate di qeusta storia ?
Arrivederci a tutti.
[#1]
Gentile signore,
la storia che ci scrive è la conseguenza di un errore (di una serie di errori) in medicina. Come e perché questo si sia verificato non possiamo ragionevolmente saperlo se non si fa una ricostruzione completa (tecnicamente una epicrisi) della vicenda clinica. Per far ciò bisognrebbe superare i limiti aneddotici dell'accaduto ed esplorare la situazione ascoltando tutte le parti in causa. In genere questa è la procedura che si segue in corso di giudizio, se sono ravvisati gli estremi per procedere.
Comprendo l'atteggiamento del chirurgo che ha dovuto porre rimedio a quello che si è configurato come un "pasticcio", ne condivido i sentimenti, ma non giustifico il comportamento delle "parole di fuoco" (come da lei sottolineato) rivolte in maniera indiretta agli operatori ritenuti responsabili. Se si ravvisa un errore lo si comunica in primis all'autore, magari facendo poi seguire comunicazione agli organi disciplinari e/o alla magistratura, non si coinvolge l'emotività dei pazienti già provati.
Per parlare delle conclusioni a cui lei è giunto, non vi è un esame "migliore" di un altro, ma soltanto la giusta indicazione di un esame strumentale in relazione al quesito diagnostico posto. Questo, fino ad oggi, è di pertinenza del medico consultato dal paziente: tra i due interlocutori, perché il rapporto sia corretto, deve stabilirsi una mutua fiducia.
Detto ciò, la possibilità di errore è in agguato (nessun uomo ne è immune), ma la facoltà di correggerlo spesso esiste e la vicenda del suo collega - andata a buon fine - ne è la prova.
Cordiali saluti.
la storia che ci scrive è la conseguenza di un errore (di una serie di errori) in medicina. Come e perché questo si sia verificato non possiamo ragionevolmente saperlo se non si fa una ricostruzione completa (tecnicamente una epicrisi) della vicenda clinica. Per far ciò bisognrebbe superare i limiti aneddotici dell'accaduto ed esplorare la situazione ascoltando tutte le parti in causa. In genere questa è la procedura che si segue in corso di giudizio, se sono ravvisati gli estremi per procedere.
Comprendo l'atteggiamento del chirurgo che ha dovuto porre rimedio a quello che si è configurato come un "pasticcio", ne condivido i sentimenti, ma non giustifico il comportamento delle "parole di fuoco" (come da lei sottolineato) rivolte in maniera indiretta agli operatori ritenuti responsabili. Se si ravvisa un errore lo si comunica in primis all'autore, magari facendo poi seguire comunicazione agli organi disciplinari e/o alla magistratura, non si coinvolge l'emotività dei pazienti già provati.
Per parlare delle conclusioni a cui lei è giunto, non vi è un esame "migliore" di un altro, ma soltanto la giusta indicazione di un esame strumentale in relazione al quesito diagnostico posto. Questo, fino ad oggi, è di pertinenza del medico consultato dal paziente: tra i due interlocutori, perché il rapporto sia corretto, deve stabilirsi una mutua fiducia.
Detto ciò, la possibilità di errore è in agguato (nessun uomo ne è immune), ma la facoltà di correggerlo spesso esiste e la vicenda del suo collega - andata a buon fine - ne è la prova.
Cordiali saluti.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
[#2]
Ex utente
Gent.mo dr Scuotto,
veramente io ho narrato la storia del mio collega perchè pensavo al suo interesse clinico, non perchè intendessi criticare nessuno !!!!
Dio mi è testimone, io non condanno mai nessuno, nemmeno chi mi ha fatto del male, cerco sempre di perdonare seguendo i precetti cristiani.
E se c'è una classe di persone al mondo per la quale ho la massima stima e che quindi mai e poi mai biasimerei, siete tutti voi medici, io vi reputo i professionisti più importanti del mondo (fermo restando che ogni lavoro è dignitoso).
Le dico che la cosa è finita bene, come ha ben detto Lei, e grazie a Dio non c'è stato alcuno strascico legale, nessuna richiesta di danni etc etc, ne abbiamo già troppe in Italia.
Quindi nessun "corso di giudizio", tantomeno interventi di magistratura, ripeto, grazie a Dio.
Il chirurgo che ha posto rimedio è un bravo dottore un po' fumino, un livornese tipico se mi passa un po' di ironia, s'è sfogato, ne ha dette 4 ai 4 venti, e poi anche per lui tutto è finito lì.
Il paziente alla fine era solo contento di non avere nulla di grave e non s'è agitato.
In quanto alla conclusioni a cui sono giunto io:
1) in generale è meglio la colonscopia che il clisma opaco (se non vi sono controindicazioni mediche specifiche)
2) meglio eseguire gli esami delicati, se possibile, in centri ospedalieri ben attrezzati per far fronte a emergenze impreviste
FERMO RESTANDO CHE LE VEDO COME INDICAZIONI E NON COME ATTI DI FEDE, non Le sembrano condivisibili almeno in linea generale ?
Cordialissimi saluti e grazie per la tempestiva risposta
veramente io ho narrato la storia del mio collega perchè pensavo al suo interesse clinico, non perchè intendessi criticare nessuno !!!!
Dio mi è testimone, io non condanno mai nessuno, nemmeno chi mi ha fatto del male, cerco sempre di perdonare seguendo i precetti cristiani.
E se c'è una classe di persone al mondo per la quale ho la massima stima e che quindi mai e poi mai biasimerei, siete tutti voi medici, io vi reputo i professionisti più importanti del mondo (fermo restando che ogni lavoro è dignitoso).
Le dico che la cosa è finita bene, come ha ben detto Lei, e grazie a Dio non c'è stato alcuno strascico legale, nessuna richiesta di danni etc etc, ne abbiamo già troppe in Italia.
Quindi nessun "corso di giudizio", tantomeno interventi di magistratura, ripeto, grazie a Dio.
Il chirurgo che ha posto rimedio è un bravo dottore un po' fumino, un livornese tipico se mi passa un po' di ironia, s'è sfogato, ne ha dette 4 ai 4 venti, e poi anche per lui tutto è finito lì.
Il paziente alla fine era solo contento di non avere nulla di grave e non s'è agitato.
In quanto alla conclusioni a cui sono giunto io:
1) in generale è meglio la colonscopia che il clisma opaco (se non vi sono controindicazioni mediche specifiche)
2) meglio eseguire gli esami delicati, se possibile, in centri ospedalieri ben attrezzati per far fronte a emergenze impreviste
FERMO RESTANDO CHE LE VEDO COME INDICAZIONI E NON COME ATTI DI FEDE, non Le sembrano condivisibili almeno in linea generale ?
Cordialissimi saluti e grazie per la tempestiva risposta
[#3]
Gentile signore,
la mia risposta - come lei ha ben compreso - puntava a far chiarezza in senso generale, visto che il sito su cui scriviamo è consultabile da un numeroso pubblico.
Per quel che riguarda le indagini strumentali, ribadisco che esistono indicazioni diverse per la rx con clisma opaco e per l'endoscopia e che esse vanno opportunamente utilizzate; per la seconda questione, è chiaro che gli esami (tutti sono delicati!) vanno eseguiti in centri ben attrezzati all'emergenza (anche la vicinanza alla chirurgia di PS e la tempestività di intervento è un requisito), un luogo "mal-attrezzato", laddove fosse presente, andrebbe semplicemente chiuso.
Cordiali saluti.
la mia risposta - come lei ha ben compreso - puntava a far chiarezza in senso generale, visto che il sito su cui scriviamo è consultabile da un numeroso pubblico.
Per quel che riguarda le indagini strumentali, ribadisco che esistono indicazioni diverse per la rx con clisma opaco e per l'endoscopia e che esse vanno opportunamente utilizzate; per la seconda questione, è chiaro che gli esami (tutti sono delicati!) vanno eseguiti in centri ben attrezzati all'emergenza (anche la vicinanza alla chirurgia di PS e la tempestività di intervento è un requisito), un luogo "mal-attrezzato", laddove fosse presente, andrebbe semplicemente chiuso.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 8.9k visite dal 29/11/2008.
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