Eruttazione difficoltosa dovuta ad eccessiva inalazione di aria?
Buongiorno,
Premetto che sono una persona ansiosa e sono già in cura presso una psicologa che mi sta aiutando ad affrontare il problema che scriverò qui ed altre problemi legati all'ansia.
Scrivo in questa sezione perché vorrei avere un parere da un medico gastroenterologo essendo il mio problema legato, oltre che all'ansia, alla forte connessione della stessa con il mio apparato digerente.
Sei mesi fa, dopo colazione, ebbi delle difficoltà nella digestione; avevo mangiato pesante e probabilmente la colazione mi era rimasta un po' sullo stomaco, ero al lavoro e provai un crescente senso di paura per le sensazioni che stavo provando (pesantezza sullo stomaco e difficoltà ad eruttare), iniziò in quei minuti un circolo negativo che mi portò ad avere paura di dover vomitare (ho la fobia del vomito), di dover andare al pronto soccorso, morire ecc.; dopo l'assunzione di bicarbonato riusci finalmente (dopo una mezz'ora di terrore) ad eruttare e piano piano a calmarmi. La cosa non finì li perché nei giorni seguenti sviluppai un controllo sulla mia fase digestiva e iniziai a tenere sotto controllo ciò che mangiavo per paura che mi potesse ricapitare un episodio spiacevole e ogni volta, dopo mangiato, a controllare di riuscire a ruttare.
Nel mentre sono andato da una psicologa per cercare di trattare questo mio disturbo di origine ansiosa e fino a qualche giorno fa pensavo di essere migliorato finché, due giorni fa, dopo aver bevuto un gingerino ed aver avuto paura di non riuscire a ruttare tutto questo circolo terribile di controllo dell'alimentazione e dell'eruttazione è ripartito.
Tuttora sono in balia di questo problema che ora cercherò di spiegare più nel dettaglio: mangio, aspetto di ruttare, non ci riesco, (ho come delle eruttazioni mancate) e ho la sensazione che il mio stomaco si riempia sempre più di aria con conseguente gonfiore e nausea e non riesco a calmarmi finché non riesco ad espellere la fatidica aria in eccesso (per aiutarmi spesso uso acqua calda e limone). Delle volte anche quando ci riesco ho la sensazione che non sia abbastanza e il circolo ricomincia. Il tutto si somma ai vari pensieri disfunzionali che accompagnano questi momenti.
Questa cosa si sta ripercuotendo negativamente su vari aspetti della mia vita e in particolar modo sulla qualità/quantità della mia alimentazione. Volevo capire da un esperto del settore, oltre al lato psicologico su cui ho già molto riflettuto, anche il lato fisiologico del mio problema, da cosa potrebbe avere origine tutto questo bisogno di eruttare e difficoltà a riuscirci.
Grazie per l'attenzione
Premetto che sono una persona ansiosa e sono già in cura presso una psicologa che mi sta aiutando ad affrontare il problema che scriverò qui ed altre problemi legati all'ansia.
Scrivo in questa sezione perché vorrei avere un parere da un medico gastroenterologo essendo il mio problema legato, oltre che all'ansia, alla forte connessione della stessa con il mio apparato digerente.
Sei mesi fa, dopo colazione, ebbi delle difficoltà nella digestione; avevo mangiato pesante e probabilmente la colazione mi era rimasta un po' sullo stomaco, ero al lavoro e provai un crescente senso di paura per le sensazioni che stavo provando (pesantezza sullo stomaco e difficoltà ad eruttare), iniziò in quei minuti un circolo negativo che mi portò ad avere paura di dover vomitare (ho la fobia del vomito), di dover andare al pronto soccorso, morire ecc.; dopo l'assunzione di bicarbonato riusci finalmente (dopo una mezz'ora di terrore) ad eruttare e piano piano a calmarmi. La cosa non finì li perché nei giorni seguenti sviluppai un controllo sulla mia fase digestiva e iniziai a tenere sotto controllo ciò che mangiavo per paura che mi potesse ricapitare un episodio spiacevole e ogni volta, dopo mangiato, a controllare di riuscire a ruttare.
Nel mentre sono andato da una psicologa per cercare di trattare questo mio disturbo di origine ansiosa e fino a qualche giorno fa pensavo di essere migliorato finché, due giorni fa, dopo aver bevuto un gingerino ed aver avuto paura di non riuscire a ruttare tutto questo circolo terribile di controllo dell'alimentazione e dell'eruttazione è ripartito.
Tuttora sono in balia di questo problema che ora cercherò di spiegare più nel dettaglio: mangio, aspetto di ruttare, non ci riesco, (ho come delle eruttazioni mancate) e ho la sensazione che il mio stomaco si riempia sempre più di aria con conseguente gonfiore e nausea e non riesco a calmarmi finché non riesco ad espellere la fatidica aria in eccesso (per aiutarmi spesso uso acqua calda e limone). Delle volte anche quando ci riesco ho la sensazione che non sia abbastanza e il circolo ricomincia. Il tutto si somma ai vari pensieri disfunzionali che accompagnano questi momenti.
Questa cosa si sta ripercuotendo negativamente su vari aspetti della mia vita e in particolar modo sulla qualità/quantità della mia alimentazione. Volevo capire da un esperto del settore, oltre al lato psicologico su cui ho già molto riflettuto, anche il lato fisiologico del mio problema, da cosa potrebbe avere origine tutto questo bisogno di eruttare e difficoltà a riuscirci.
Grazie per l'attenzione
[#1]
Si tratta esclusivamente di un problema psicologico (con aerofagia e paura di non riuscire ad eruttare...). Nessuna patologia digestiva.
Cordialmente
Cordialmente
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
[#2]
Utente
La ringrazio per la risposta dottore.
Aggiungo che oltre ai sintomi sopra descritti in questi giorni avverto anche inappetenza, senso precoce di sazietà, gonfiore e a volte dei piccoli reflussi acidi; è possibile che l'origine psicologica dei sintomi si tramuti in qualcosa di simile ad una gastrite? Dovrei seguire degli accorgimenti alimentari?
Grazie ancora per l'attenzione dedicatami
Aggiungo che oltre ai sintomi sopra descritti in questi giorni avverto anche inappetenza, senso precoce di sazietà, gonfiore e a volte dei piccoli reflussi acidi; è possibile che l'origine psicologica dei sintomi si tramuti in qualcosa di simile ad una gastrite? Dovrei seguire degli accorgimenti alimentari?
Grazie ancora per l'attenzione dedicatami
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 7.1k visite dal 21/05/2017.
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