Uso eccessivo di antinfiammatori e rischi per lo stomaco
Salve gentili Dottori,
scrivo perché mi ritrovo ad essere molto preoccupato per la condizione in cui si trova la mia fidanzata, a nome della quale scrivo poiché lei non ritiene necessario cercare aiuto. Da 4-5 mesi a questa parte ha intensificato significativamente l'utilizzo di antinfiammatori, quali ketoprofene e ibuprofene (che assume sotto forma di mezza bustina di Oki e una pastiglia di Moment), a causa dei molti mal di testa che sta accusando principalmente per colpa di un contesto non favorevole (università, lezioni in aula con luminosità dannosa per la sua vista, troppe ore di studio, tensione muscolare, stress, ecc). Mi sono accorto che ha iniziato ad assumere la dose sopra citata almeno due volte a settimana. Sono molto preoccupato per gli effetti che queste dosi (che seppur piccole si accumulano da mesi oramai) possano avere sul suo organismo, e soprattutto sul suo apparato digerente. La soluzione più semplice sarebbe ovviamente quella di optare per altri rimedi, ma intanto vorrei chiedere a voi se esistono soluzioni per diminuire i rischi e per proteggersi da tali assunzioni.
scrivo perché mi ritrovo ad essere molto preoccupato per la condizione in cui si trova la mia fidanzata, a nome della quale scrivo poiché lei non ritiene necessario cercare aiuto. Da 4-5 mesi a questa parte ha intensificato significativamente l'utilizzo di antinfiammatori, quali ketoprofene e ibuprofene (che assume sotto forma di mezza bustina di Oki e una pastiglia di Moment), a causa dei molti mal di testa che sta accusando principalmente per colpa di un contesto non favorevole (università, lezioni in aula con luminosità dannosa per la sua vista, troppe ore di studio, tensione muscolare, stress, ecc). Mi sono accorto che ha iniziato ad assumere la dose sopra citata almeno due volte a settimana. Sono molto preoccupato per gli effetti che queste dosi (che seppur piccole si accumulano da mesi oramai) possano avere sul suo organismo, e soprattutto sul suo apparato digerente. La soluzione più semplice sarebbe ovviamente quella di optare per altri rimedi, ma intanto vorrei chiedere a voi se esistono soluzioni per diminuire i rischi e per proteggersi da tali assunzioni.
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Deve quantomeno assumere una terapia a base di antisecretivi (IPP) per ridurre i rischi di danni allo stomaco.
Cordialmente
Cordialmente
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
[#2]
Utente
Grazie dell'informazione. Volevo sapere anche se ci fossero delle analisi da effettuare per osservare un po' lo stato delle condizioni dello stomaco, o in generale degli organi a rischio. E mi piacerebbe sapere se oltre alla terapia con antisecretivi esistessero delle precauzioni, o rimedi, da assumere proprio in concomitanza con l'antinfiammatorio per prevenire gli effetti indesiderati.
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L'unico esame che dimostra i danni degli antinfiammatori è la gastroscopia, ma non trovo indicazione in lei. Altra precauzione è assumere il farmaco a stomaco pieno e, ancora, la corretta indicazione.
. Niente altro.
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.2k visite dal 04/02/2017.
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