Adenomiomatosi e dispepsia

Gentili Medici, vorrei sottoporvi un quesito, sperando che altri utenti possano avvantaggiarsene.
36 anni. Normopeso. Purtroppo fumatore. No malattie, se non MRGE. No interventi chirurgici.
Fin dallo scorso aprile, ho cominciato ad avvertire nausea, anche a digiuno. Mai dolori.
Comincio, con l’ansia che monta, sottoponendomi ad analisi del sangue: normali, salvo helicobacter+.
Gastroscopia. Con sedazione cosciente è una pacchia. Quando il medico mi stava somministrando l'antidoto, quasi l’avrei rimproverato.
Esofago: Lume regolare. Peristalsi valida. Assenza di lesioni a carico della mucosa.
Cardias: linea zeta in sede. Incompetenza alla retroversione.
Stomaco: Presenza di abbondante reflusso duodenogastrico.
Pareti normodistensibili. Pliche normorilevate.
Mucosa antrale e del corpo con aspetti di flogosi cronica. Angulus indenne. Si eseguono biopsie multiple per istologico e ricerca HP. Fondo senza alterazioni di rilievo alla retroversione. Piloro pervio.
Duodeno: D1 e D2 nella norma. Pattern villare conservato.
Gastrite (Istologico: Microfustoli di mucosa gastrica con note di edema. HP negativo) e reflusso duodenogastrico.
Ho letto di tutto sul duodenogastrico, anche dall’inglese e avevo individuato uno studio, un poco risalente, che paventava un'eziologia tra HP e questo reflusso. Benché l’esame istologico fosse negativo per l’HP, non avevo interrotto da molto l’IPP e così, d’accordo col curante, ho usato Pylera. Ho ingoiato così tante pillole, col massimo della compliance, che avrei meritato una menzione d’onore.
Da allora ho avuto un addome molto più disteso. La dispepsia, però, c'era ed è rimasta, fedele come un coniuge il giorno delle nozze.
Ecografia biliare: tutto rigorosamente ok. Quanto alla colecisti: Ipoecogena Anecogena, ovalare, nel cui contesto non si apprezzano calcoli.
Ancora fiaccato dalla nausea perenne, vengo indirizzato a una RM dell’addome superiore + colangioRM smdc.
Vie biliari intra ed extraepatiche di calibro nei limiti. Non immagini da riferire a litiasi.
Colecisti alitiasica, con focale ispessimento parietale del fondo compatibile con adenomiomatosi, meritevole di monitoraggio ecografico.
Dotti pancreatici non dilatati.
Milza accessoria di circa 6 mm in sede perisplenica anteriore.
Non si osservano significative alterazioni morfologiche, dimensionali e del segnale di base a carico di fegato, pancreas, milza, reni e surreni.
Non linfonodi dimensionalmente significativi nelle stazioni retroperitoneali comprese nel volume di studio.
Assenza di versamento nei recessi superiori della cavità peritoneale.
Ebbene, dopo questo lungo e noioso post (me ne scuso) chiederei:
1) Possibile che l'ecografista non abbia notato l’adenomiomatosi? Certo è possibile, ma non potrebbe significare che stia crescendo talmente in fretta che a distanza di 6 mesi non fosse prima visibile?
2) Devo forse sbarazzarmi della colecisti? Farmaci per tentare di risolverla?
La mia radiologa non ha scritto nulla circa lo spessore dell'adenomiomatosi.
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 96
Gentile signore come le avrà detto il suo medico lei soffre di dispepsia non ulcerosa correlata al reflusso duodeno gastrico. Sappia che la presenza di reflusso gastroesofageo per incontinenza cardiale, e la presenza di calcolosi della colecisti sono eventi correlati. Ora l'HP se negativo non deve essere curato anche perchè la terapia antibiotica può se fatta inutilmente , dare fastidi. Probabilmente il bismuto le ha fatto bene. Per questo le consiglierei di prendere del Riopan pastiglie masticabili dopo i pasti, del Motilex sciroppo prima dei pasti (per combattere il reflusso duodeno gastrico). L'adenomiomatosi della colecisti non è altro che l'incorporazione di colesterolo nella parte colecistica. E' possibile che il suo ecografista non l'abbia notata, mentre la RM l'abbia vista. Non è comunque un tumore. Ma deve essere eventualmente curata con l'assunzione di Deursil 300 mg, 1 cp ore 12.00 e 2 cp ore 20.00 dopo i pasti. Questo farmaco migliora la composizione della bile e riduce il rischio di formazione di calcoli di colesterolo. Veda se il suo medico concorda con questa ipotesi terapeutica e faccia la terapia per tre mesi. Dopo un mese valuti gli effetti. Infine cerchi di ridurre lo stato di ansia perchè questo influisce negativamente sui reflussi, particolarmente su quello gastroesofageo. Cari saluti
Gerunda

Prof.Giorgio Enrico Gerunda Professore Ordinario di Chirurgia Generale Università di Modena e Reggio Emilia

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Utente
Utente
Gentilissimo Professore,
la ringrazio molto per la sua cortese risposta.
Ne parlerò col medico curante e la terrò aggiornata.
Buon lavoro e ancora grazie.
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 96
auguri
gerunda
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Utente
Utente
Professore, sono stato dal mio medico, che poi è un amico, ed abbiamo letto insieme la sua proposta di terapia: l'ha ratificata in toto.
Lei è stato così gentile nel rispondere alle mie domande che se ne formulassi altre ancora rischierei d'apparire un po' inopportuno ma, dal momento che la curiosità è tanta, potrebbe forse persino perdonarmi. Naturalmente, lo faccia soltanto se non rubo troppo spazio agli altri utenti.
Potrebbe far sorridere ma, mi creda, gli unici momenti nei quali sono riuscito a dimenticare la nausea è stato in concomitanza con l'assunzione di alcool (vino).
Naturalmente accantono io stesso qualsiasi rischio di fraintendimento: l'alcool è sostanza pericolosa che miete vittime e tendenzialmente peggiora la salute di tutti, specie quando se ne abusa.
Vorrei però chiederle: secondo lei la cosa è dovuta, banalmente, all'effetto psicotropo della temibile sostanza o c'è la possibilità che compensi l'effetto alcalinizzante della bile? Puntualizzo ovviamente che non ha avuto alcun effetto curativo, semmai soltanto palliativo (per poche ore) essendosi puntualmente ripresentato il sintomo.
La seconda ed ultima domanda è questa: il rallentamento della motilità gastrica potrebbe mai essere un disturbo transitorio che, con una buona terapia procinetica di medio periodo, potrebbe risolversi? Voglio dire, la muscolatura potrebbe davvero "rieducarsi" a lavorare bene?
Grazie davvero per le risposte che mi ha già dato. La altre hanno poco valore.
Buona serata.
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 96
Gentile signore nelle regole alimentari che vengono suggerite per ridurre il reflusso duodeno gastrico l'alcol primeggia e quindi probabilmente è stato un caso o associato ad altri alimenti non ha svolto il suo effetto dannoso. le, ricordo che gli alimenti da evitare sono quelli che ritardano lo svuotamento dello stomaco aumentando le possibilità che venga stimolato il reflusso;Alimenti che hanno caratteristiche intrinseche irritanti (vino bianco, aceto, alcolici, superalcolici, succo di pomodoro o di agrumi). Tali cibi, a cui vanno aggiunti anche thè, caffè, cacao e gli alimenti o le bibite che li contengono, favoriscono la produzione acida nello stomaco. Utile è bere di più e smettere di fumare nel caso lo faccia. Non abusare di farmaci come i FANS (aspirina, ibuprofene, alcuni sedativi e tranquillanti, ecc.). Comunque spesso il reflusso duodeno gastrico è temporaneo e legato a fattori digestivi che possono normalizzarsi a differenza di quello gastroesofoageo dove esiste anche una alterazione anatomica. Sono lieto che il suo medico sia d'accordo con me, copmunque segua i suoi consigli perchè lui la conosce e la può visitare , copsa che io non posso fare.. Cari saluti
Gerunda
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