Reflusso biliare

Salve, sono un ragazzo di 22 anni, alto poco più di 1.85 che pesa sui 63kg.
Da quando ne ho 16 soffro di qualche problema di digestione, soprattuto reflusso e spesso pancia gonfia.
Ai tempi seguii per mesi terapie e diete per il reflusso, ovviamente seguito da un gastroenterologo con gastroscopia alla mano, che però non evidenziava nulla se non una lieve gastrite.
Le cura non furono mai risolutive, al contrario dopo qualche mese con inibitori e antiacidi arrivavo al punto da non riuscire più a digerire nulla migliorando solo interrompendo i farmaci.
Quest'anno ho ripreso in mano la situazione e ho rieffettutato la gastroscopia (si sospettava celiachia, fortunatamente la biopsia non ha rilevato danni ai villi ne helycobapter).
Il responso è: Agevole introduzione transorale dello strumento sotto visione diretta. Nulla all'esofago. Presenza di ernia iatale. Gastrite iperemica con reflusso biliare duodeno gastrico. Piloro in sede, pervio. Nulla al duodeno. CONCLUSIONI: Ernia iatale. Gastrite iperemica. Reflusso biliare.
Dopo una ventina di giorni per l'istologia, che non ha rilevato nient'altro, il gastroenterologo mi ha prescritto la dieta e la terapia, spiegandomi che si tratta di un problema funzionale, di bile che risale fino allo stomaco e poi fino all'esofago, che non ha causato problemi oltre alla gastrite e, ovviamente, ai miei sintomi.
Per ora sono in cura con pantorc 20mg, prima di colazione e cena, e in attesa dei risultati del breath test al lattosio effettuato poco dopo la visita con gastroenterologo.
Durante questo test, ho avuto più volte bisogno di andare al bagno e forte reflusso fino al giorno dopo, e mi è stato consigliato, in attesa dei risultati, di evitare il lattosio perchè c'è una buona probabilità di intolleranza.
Ho iniziato la terapia lo stesso giorno in cui ho eliminato il lattosio, dopo appena un paio di giorni con mia grande sorpresa la pancia si è sgonfiata completamente e il reflusso molto diminuito.
Il problema è che dopo una quindicina di giorni inizio ad avvertire i soliti disturbi che sembrano provocarmi tutti gli inibitori e gli antiacidi, un leggero mal di pancia costante e sensazione di non riuscire a digerire più nulla.
Il medico di base è del parere che essendo il mio problema provocato molto più dalla bile che dagli acidi, sarebbe meglio sospendere la terapia con inibitori fino alla prossima visita dal gastroenterologo, continuando a evitare il lattosio.
In attesa quindi della visita e del verdetto del Breath Test (in ogni caso dopo aver eliminato il lattosio la pancia non mi si è mai più gonfiata) mi consigliate di interrompere il pantorc? E' possibile che accentui i sintomi in caso di reflusso biliare? Effettivamente i momenti di maggiore benessere li ho avuti subito dopo l'eliminazione del lattosio, prima che il pantorc facesse effetto (nella mia ignoranza so che sono farmaci che necessitano di diversi giorni prima di vedere i primi effetti)
Grazie in anticipo per eventuali risposte, cordiali saluti
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Condivido quanto le ha detto il medico di base.Prego

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

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Attivo dal 2016 al 2020
Ex utente
Condivido anch'io, dopo un mal di pancia ben più forte del solito poco dopo l'assunzione della compressa della sera...
Quello che mi lascia abbastanza perplesso è il fatto che il gastroenterologo che mi ha prescritto la terapia, nonchè lo stesso che ha effettuato la gastroscopia e la diagnosi, mi abbia prescritto un farmaco che da quel che mi pare di capire non sempre è consigliato per reflusso biliare.
Purtroppo il prossimo appuntamento è per gennaio, avrei dovuto continuare la terapia per una quarantina di giorni, e ora mi trovo "scoperto" senza sapere come trattare un disturbo che per diversi anni è stato trattato come reflusso acido.
L'unica dritta (anche se non ancora ufficializzata) è stata quella dell'eliminazione del lattosio che ha portato a benefici veramente evidenti, come prima d'ora nessun farmaco, ma dubito che la sola ipotetica intolleranza al lattosio possa portare disturbi così fastidiosi come reflusso e malassorbimento, correggetemi se sbaglio (ne sarei ben lieto) perchè è l'unica cosa di cui non ho avuto ancora la possibilità di parlare con un medico, non avendo ancora in mano risultati esatti.
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Può sentire una seconda opinione.Prego
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Attivo dal 2016 al 2020
Ex utente
La ringrazio per le risposte e l'attenzione.
Per ora con il medico di base siamo d'accordo di rivederci fra una decina di giorni e decidere il da farsi da come starò, continuando ad evitare ogni forma di lattosio, che comunque negli ultimi anni ho sempre mangiato regolarmente sotto forma di biscotti e formaggi.
Potrebbe l'eventuale intolleranza essere causa della leggera gastrite e del reflusso?
So che anche l'ernia iatale potrebbe causare il reflusso, ma ci terrei a precisare che i disturbi li avverto solamente a stomaco pieno, di solito non dopo ogni pasto (ora senza gli effetti collaterali del pantorc credo tornerò alla normalità) e soprattutto la notte (seguendo comunque la norma di non mettersi a letto subito dopo mangiato) non ho praticamente mai problemi, non ho tosse o senso di risalita degli acidi (della bile nel mio caso...?) ne particolari eruttazioni fastidiose, queste ultime invece mi tengono compagnia spesso dopo i pasti.
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
No, non credo.
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Attivo dal 2016 al 2020
Ex utente
Buonasera, come spiegato nei post precedente ho sospeso la terapia in attesa dei risultati del breath test e della visita dal medico.
Il test è risultato positivo per malassorbimento al lattosio, il medico di base mi ha detto che non si tratta di un intolleranza particolarmente grave (30 punti sopra il valore basale dopo 3 ore)ma che devo comunque evitare i latticini.
Infatti quei fastidiosi ed evidenti gonfiori di pancia dopo cena sono ormai spariti.
Per il reflusso, che senza lattosio è migliorato parecchio seppur ancora presente, mi ha prescritto il lucen agli stessi dosaggi del pantorc, 20 mg prima di colazione e cena, che prendo da un paio di giorni e non sembra darmi i disturbi accusati col farmaco precedente.
Il problema è che ora seguo una dieta veramente ridotta all'osso, sto infatti evitando oltre ai latticini tutti i cibi che potrebbero causare acidità e, come accennato nel primo post, già sono abbastanza sotto peso (63 kili per poco più di un metro e 85) ed il mio medico curante non ha saputo dirmi altro oltre che per compensare i nutrienti dei latticini potevo mangiare frutta secca (che invece non è tra gli alimenti consigliato nella dieta contro il reflusso del gastroenterologo...).
In virtù di questo e del fatto che, come penso sia facile immaginare, non scoppio esattamente di energie, potrebbe essere una buona idea effettuare qualche analisi dei sangue per nutrienti (non saprei, non me ne intendo...ferro potassio magnesio vitamine...?) e dati alla mano (sono abbastanza sicuro vista la mia dieta di avere almeno qualche carenza qua e la)rivolgermi a un dietologo?
Ho già effettuato un emocromo qualche mese fa da cui risulta tutto nella norma eccetto una carenza di piastrine, è sufficiente o ci sono altri valori da controllare?
Mi scuso per l'eventuale poca chiarezza ma ho sempre mangiato male e sempre gli stessi alimenti, molta carne,affettati,latticini e frutta ma pochissima verdura legumi e pesce.
Ora vorrei riprendere in mano la situazione ma senza diete fai da te, e mi rendo conto di ritrovarmi a 22 anni con un educazione alimentare pari a zero.
Grazie in anticipo e buona serata.
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Attivo dal 2016 al 2020
Ex utente
Salve, mi permetto di scrivere un nuovo post nonostante la mancata risposta all'ultima domanda, riguardo la possibile utilità di una visita da un dietologo.
Ho già preso appuntamento col medico di base per esporre a lui questi dubbi, ma nel frattempo i sintomi si sono riacutizzati.
Premetto che soffro spesso di episodi di reflusso, l'unico sintomo (da quando la pancia si è sgonfiata grazie all'eliminazione del lattosio)è quello di eruttazioni dolorose che vanno a danneggiare la gola, provocando infiammazione ben visibile e bruciore, nei casi peggiori, anche al semplice atto di respirazione.
Come ho già spiegato ogni qual volta inizio una terapia con IPP trovo sempre notevoli difficoltà a portarla a termine: elimino gli alimenti che potrebbero causare acidità, elimino totalmente gli alcolici e riduco il più possibile il fumo (so che dovrei smettere, ma raramente supero le 4-5 al giorno); e puntualmente dopo qualche giorno i sintomi si acuiscono e inizio ad aver difficoltà a digerire qualsiasi cosa.
Anche questa volta è andata così, sono ormai 4-5 giorni di fila che i bruciori sono fissi, roba che nemmeno quando sono a dieta totalmente libera e senza terapia, magari concedendomi anche un paio di birre, sto così male.
Ho notato, credo sia un fatto comune, che le situazioni stressanti aumentano i miei sintomi, e per questo sia il gastroenterologo che il medico di base hanno tentato col valpinax, 25 gocce prima di pranzo e cena, ma senza risultati eccetto una fortissima sonnolenza.
Purtroppo credo che oramai, oltre alla visita dal medico di base e un eventuale prelievo del sangue, ci sia poco da fare viste le imminenti festività, e in attesa del gastroenterologo (fissato a circa metà gennaio) vorrei cortesemente chiedervi qualche chiarimento e rassicurazione.
In questa settimana ho continuato a perdere peso, ora sono 61x186-187, e ovviamente la debolezza è tanta.
Il dubbio più grande è che questo benedetti inibitori non facciano altro che aggravare la mia situazione (diagnosi di reflusso biliare ernia iatale e leggere gastrite, no lesioni esofagee e biopsia duodenale nella norma, no helycobapter), per l'ipotesi espressa nei post precedenti che sopprimere l'acidità in questo caso di reflusso biliare non sia la soluzione adatta (nel referto non è specificato se sia misto acido o meno).
Fatto sta che tutti continuano a prescrivermeli e io continuo a passare periodi di profondo malessere, che sembrano attenuarsi solo "trasgredendo", tornando a una dieta libera (senza esagerare ovviamente, perchè il disturbo seppur ridotto notevolmente resta presente)e interrompendo la terapia.
Addirittura qualche anno fa, dopo dosaggi doppi di IPP (80mg, non ricordo esattamente il farmaco, mi pare fosse sempre il lucen) per oltre 40 giorni (il gastroenterologo dell'epoca disse che era l'unico modo per contrastare i sintomi del reflusso alla gola)non ebbi il minimo effetto di rimbalzo quando, ormai esasperato, interruppi di botto la terapia.
So che questa volta ho "resistito poco" con una sola settimana di terapia, ma anche se non ho avvertito i forti dolori provati col pantorc, credo proprio di non tollerare neanche il lucen.
Mi scuso per essermi dilungato, spero comprendiate il nervoso che può scaturire vedendo una terapia dare frutti opposti a quelli sperati e sapere di non poter consultare il gastroenterologo per ancora diverse settimane.

Nel rispetto degli ovvi limiti imposti dalla distanza, e in attesa di poter parlare di persona con lo specialista, vi chiedo quindi se:
1) Ritenete possibile che nel mio caso gli IPP vadano davvero a peggiorare così la sintomatologia?(lo chiedo perchè sono uno un po' ansioso che tende a somatizzare, ma questo andrebbe ben oltre ogni limite...)
2) C'è un qualche esame che possa effettuare per accertarmi che non si tratti di un "problema inverso"?
Non voglio rischiare di diventare paranoico, ma in un quadro simile, considerando anche l'eccessiva magrezza (al medico di base ho intenzione di chiedere proprio analisi per verificare il malassorbimento), non potrebbe trattarsi di un "deficit di acidità"?
3) Per curiosità, un ragazzo ventenne alto circa 1.86-1.87, quanto dovrebbe pesare?Perchè per anni mi sono aggirato tra i 65 e i 70 chili, sempre parecchio magro, ma mai avrei pensato di rischiare di scendere sotto i 60.

Vi ringrazio anticipatamente, buona giornata!
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Farei un phimpedenziometria 24 ore. Prego.
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Attivo dal 2016 al 2020
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La ringrazio per la risposta, riguardo invece il mio dubbio sul "peso ideale"?E' possibile darmi almeno un idea del range di peso in cui dovrei rientrare?
E per ultimo, mi scusi se insisto ma come le ho spiegato per via delle feste di mezzo non avrò, per almeno una ventina di giorni, la possibilità di aggiornamenti col gastroenterologo ne tanto meno di poter effettuare esami particolari: credo di aver più o meno chiaro in cosa consista l'esame da lei consigliatomi, che sarebbe in grado di chiarire la consistenza e quantità del reflusso.
In caso l'esame confermasse appunto che si tratta di reflusso biliare, alcalino presumo, sarebbe da ricondurre al mio apparente acutizzarsi dei sintomi assumendo IPP?
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Si certo.
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Attivo dal 2016 al 2020
Ex utente
Chiaro, la ringrazio, buone feste.
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