Translucenza duodeno e pancreas
Gentilissimo Dottore,
4 anni fa, a seguito di un drastico calo di peso, mi è stata riscontrata alta intolleranza al lattosio, gastroduodenite cronica e iperplasia linfoide nodulare all'ileo tramite gastro e colonscopia (con prelievo bioptico negativo). Da allora ho eliminato il lattosio in tutte le sue forme ma continuo ad essere sottopeso (alta 170cm peso 50kg) e ad avere dolori all'addome (non sono celiaca).
E' circa un anno che i dolori all'addome sono peggiorati tanto da aver condizionato il mio stile di vita. Sono addirittura andata in pronto soccorso a causa di un blocco del diaframma che non mi permetteva di respirare a sufficienza. Mi risulta impossibile praticare sport poiché, al minimo sforzo, cominciano le extrasistole che partono dall'addome e vado in affanno. Sto curando l'ansia con xanax e brintellix con rapidi successi, a seguito di diagnosi di depressione reattiva (ossia dovuta ad un evento).
Recente visita gastroenterologica ha evidenziato tramite ecografia, un ispessimento dell'intestino oltre il doppio del volume che dovrebbe avere normalmente, e una "macchia bianca" che il dottore ha chiamato translucenza proprio nel punto in cui sento un forte dolore, dicendomi che il duodeno infiammato preme contro il pancreas, e un ispessimento dell'ultimo tratto delle anse ileali. Ecco il perchè della pressione sul diaframma.
Adesso, questo specialista mi ha suggerito di prendere una tisana da lui creata per svuotare bene l'intestino e di continuare con l'esomeprazolo per la gastroduodenite, per almeno 15 gg.
Mi chiedevo, non è possibile che quella macchia sia il vero problema di tutto (avendo anche rilevato tramite analisi del sangue un valore di amilasi superiore di poco al limite, 60 su 56 max)? O un possibile morbo di Chron, ancora un'ulcera o un'aderenza fra i due organi dovuta alla mia endometriosi? E' possibile capire tutte queste cose solo da una ecografia? Non vorrei che il dottore abbia preso sotto gamba il mio caso poiché abbastanza giovane (30 anni) e influenzato dalla mia terapia per l'ansia.
La ringrazio per la disponibilità.
4 anni fa, a seguito di un drastico calo di peso, mi è stata riscontrata alta intolleranza al lattosio, gastroduodenite cronica e iperplasia linfoide nodulare all'ileo tramite gastro e colonscopia (con prelievo bioptico negativo). Da allora ho eliminato il lattosio in tutte le sue forme ma continuo ad essere sottopeso (alta 170cm peso 50kg) e ad avere dolori all'addome (non sono celiaca).
E' circa un anno che i dolori all'addome sono peggiorati tanto da aver condizionato il mio stile di vita. Sono addirittura andata in pronto soccorso a causa di un blocco del diaframma che non mi permetteva di respirare a sufficienza. Mi risulta impossibile praticare sport poiché, al minimo sforzo, cominciano le extrasistole che partono dall'addome e vado in affanno. Sto curando l'ansia con xanax e brintellix con rapidi successi, a seguito di diagnosi di depressione reattiva (ossia dovuta ad un evento).
Recente visita gastroenterologica ha evidenziato tramite ecografia, un ispessimento dell'intestino oltre il doppio del volume che dovrebbe avere normalmente, e una "macchia bianca" che il dottore ha chiamato translucenza proprio nel punto in cui sento un forte dolore, dicendomi che il duodeno infiammato preme contro il pancreas, e un ispessimento dell'ultimo tratto delle anse ileali. Ecco il perchè della pressione sul diaframma.
Adesso, questo specialista mi ha suggerito di prendere una tisana da lui creata per svuotare bene l'intestino e di continuare con l'esomeprazolo per la gastroduodenite, per almeno 15 gg.
Mi chiedevo, non è possibile che quella macchia sia il vero problema di tutto (avendo anche rilevato tramite analisi del sangue un valore di amilasi superiore di poco al limite, 60 su 56 max)? O un possibile morbo di Chron, ancora un'ulcera o un'aderenza fra i due organi dovuta alla mia endometriosi? E' possibile capire tutte queste cose solo da una ecografia? Non vorrei che il dottore abbia preso sotto gamba il mio caso poiché abbastanza giovane (30 anni) e influenzato dalla mia terapia per l'ansia.
La ringrazio per la disponibilità.
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Credo che un riscontro simile meriti un approfondimento diagnostico mediante endoscopia o altre tecniche d'immagine per definire meglio le caratteristiche della lesione.Un' altra ecografia eseguita da un altro operatore potrebbe essere la prima cosa da fare. Prego
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.8k visite dal 19/11/2016.
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