Esofagite da reflusso: i miglioramenti dei sintomi sono sempre positivi?

Buon pomeriggio.

Ho 34 anni e da circa 15 anni soffro di reflusso gastroesofageo.

Ho svolto a dicembre 2012 e a gennaio 2015 una gastroscopia.

Entrambi gli esami evidenziavano la presenza di “esofagite di tipo A sec. Los Angeles”.

Dopo l'ultimo esame endoscopico lo specialista di riferimento mi ha prescritto una cura a base di esopral, prima da 40 mg e poi da 20 mg, per una durata totale di circa 4 mesi.

A fine cura (primi del 2016) i sintomi (bruciore di stomaco, difficoltà a digerire, eruttazione, episodi di dolore retrosternale) si ripresentarono per un naturale effetto rimbalzo, che ho alleviato, come da consiglio medico, grazie all’assunzione di Gerd Off.

Durante l’estate, grazie ad alcuni accorgimenti alimentari ed evitando alcune abitudini nocive (come ad esempio riposare a ridosso dei pasti), devo dire che sono stato molto meglio. Ho perso un po’ di peso, ma sono completamente nel mio peso forma (72 Kg per 181 cm imc 21,8 %), e solo sporadicamente, dopo magari un pasto un po’ più pesante, sono ricorso all’uso di Gerd Off, o al “vecchio” mezzo cucchiaino di bicarbonato.

Ho informato anche il mio medico curante di tali miglioramenti, il quale però, considerando il quadro clinico precedente, mi ha comunque consigliato di sottopormi ad una nuova endoscopia di controllo, perché, sempre citando ciò che mi ha detto, “può essere sempre presente reflusso senza generare sintomi”.

Visto la vostra competenza, e in attesa di nuovo incontro con il mio specialista, mi piacerebbe sottoporvi quanto segue:

- E’ possibile che un miglioramento dei sintomi non comporti necessariamente un miglioramento del quadro clinico?
- Un miglioramento dei sintomi può, paradossalmente, corrispondere ad un aggravarsi dell'esofagite?
- Mi consigliate comunque di effettuare l’endoscopia?
- Svolgereste ancora cicli di esopral anche in assenza di sintomi?

Ringraziandovi anticipatamente vi saluto.
[#1]
Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.8k 2.3k
Senza sintomi non si ha usualmente un peggioramento dell'esofagite, ma potrebbe comunque ancora avere segni di reflusso. Con un'esofagite di tipo A al primo controllo usualmente il paziente necessita di una terapia continuativa. Utile un controllo gastroscopico.


Cordialmente

Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)

[#2]
Utente
Utente
Grazie dottore per la celerità della risposta.

Approfitto ancora della sua gentilezza.

Come avevo detto sopra i controlli endoscopici sono stati due, a distanza di due anni, ed entrambi hanno dato lo stesso esito.

Dopo il secondo controllo ho effettuato una cura più "massiccia" ed un cambiamento di abitudini che hanno alleviato di molto i miei sintomi.

Dato anche il suo consiglio mi recherò ad effettuare un nuovo controllo gastroscopico, ma con che urgenza devo effettuarlo?

Essendo un po' ansioso, vorrei capire se l'assenza di sintomi può anche essere dovuto ad un peggioramento del quadro clinico, come ad esempio lo svilupparsi del Barret o peggio.

grazie infinite
[#3]
Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.8k 2.3k
In così breve tempo non si sviluppa un barrett.

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