Difficoltà digestive (aria), dolore-insensibilità alle braccia, giramenti di testa

Salve, premetto da subito che ho due tipi di problemi "strutturali": protusioni ed ernie cervicali (dall'anno scorso), e difficoltà digestive (dai tempi dell'università, a fasi alterne). Ciò premesso, ho affrontato l'anno scorso le ernie e le protusioni con cure dal fisioterapista che mi sembra abbiano funzionato efficacemente (niente più mal di testa lancinanti e e pochi, leggeri, episodici dolori alla cervicale), ma le difficoltà digestive, dopo periodi in cui sembra andare tutto bene e in cui posso eccedere con cibi e bevande, ogni tanto si fanno vive in modo a dir poco inquietante: ho una quantità di aria nello stomaco che mi porta a digerire con raffiche di eruttazione. E la notte ultimamente si è reso necessario usare più cuscini perché in posizione orizzontale mi risveglio con lo stomaco (o l'intestino, non sono in grado di dirlo) in subbuglio, ma appena mi metto in posizione verticale in pochi minuti sto di nuovo bene (alcune eruttazioni e via).
Se oggi decido di scrivere è perché ultimamente ho dei fastidi che ostacolano il mio lavoro. Uso il computer per lavori a scadenza oraria su postazioni che spesso richiedono di tenere le braccia sollevate senza punto di appoggio (non mi chiedete di modificare la postazione perché 1-non dipende da me, 2-non è possibile) e ai primi di agosto, a seguito di una lunga sessione di lavoro in cui ho dovuto mangiare un panino alla mortadella, mentre lavoravo ho avuto subito dopo un fastidiosissimo e intenso giramento di testa. Ora, a fine settembre, dopo una vacanza estiva di eccellente riposo, il problema si è ripresentato ma sembra essere divenuto una costante con delle aggravanti: ogni tanto al senso di vuoto nella testa con giramenti si aggiungono spossatezza temporanea, un'orribile perdita di sensibilità alle braccia (e anche dolore che, da profano, potrei ipotizzare riguardi i nervi) e un po' alle gambe, aria in quantità nello stomaco (e conseguenti eruttazioni). E la notte dormo bene solo se in posizione non orizzontale. Stranamente mi sembra di avere un attimo di tregua dai giramenti ogni volta che do una profonda boccata d'aria e mi sistemo in una posizione più eretta. Ma comunque non è il massimo del benessere.
Ancora adesso, a quattro ore da quando mi si è manifestato l'ultimo fastidio, sento un residuo fastidio alle braccia.
Domanda: a chi devo rivolgermi? A un gastroenterologo o a un neurologo? in pratica, è la cervicale o il mio stomaco (o l'intestino)? Purtroppo la specializzazione dei medici mi rende impossibile affrontare il problema nel complesso quindi devo scegliere se andare dall'uno o dall'altro, o da entrambi per poi integrare da solo le eventuali diagnosi.

p.s. aggiungo che ogni tanto, non spesso, sento un dolore agli occhi o un solo occhio, ma dietro gli occhi. La vista è ok (sono miope e resto miope), nel senso che il problema non riguarda la visibilità quanto un vago dolore, non forte e nemmeno frequente.
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Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo 30.1k 1.1k
Dalla sua descrizione dividersi i sintomi in due "classi":
I sintomi digestivi sono, chchiaramente, da reflusso gastroesofageo.
Per questi deve seguire una terapia ed un adeguato stile di vita associati ad una corretta alimentazione.
I sintomi riferiti a capo e braccia sono di origine neurologica legati alla sua patologia cervicale.
Le consiglierei di farsi visitare dai due relativi specialisti!
Resto a sua disposizione! Cordiali saluti!

MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia

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Utente
Utente
Salve, la ringrazio per la tempestiva risposta. Le chiedo una cosa a proposito del reflusso giusto per approfondimento. Come mai nel mio caso si parla di reflusso anche se di solito viene definito tale quando è il cibo solido o liquido a risalire su, mentre io non ho questo sintomo e ho "solo" problemi di tanta, tanta aria?
Secondo (il punto più importante per me). Quale medicinale posso utilizzare che sia veramente veramente efficace? Con il gaviscon mi sembra di non fare nulla di significativo. Lo assumo ma poi comunque la notte ho bisogno di tanti cuscini, cosa fastidiosissima anche per i problemi cervicali, che in questo modo si manifestano o si acutizzano. Vorrei tornare a dormire in posizione orizzontale con un normale cuscino!
Terzo. Quali cibi devo assolutamente evitare e quali sono assolutamente consigliabili? Si parla sempre di frutta e verdura ma poi alla fine se mangio una mela sento che mi crea problemi di aria. E prima di una ecografia viene sempre detto di evitare la verdura per una settimana perché crea aria e impedisce allo strumento di "vedere".
Quarto. È in grado di indicarmi quale sia il vero specialista per i miei problemi cervicali? Non riesco a orientarmi tra fisioterapista, osteopata, neurologo, fisiatra e un'altra specializzazione adesso mi sfugge. Ovviamente la distinzione teorica di queste categorie mi è nota, ma poi alla fine da chi devo andare?!
Ringrazio in anticipo per ogni chiarimento, auspicabilmente approfondito, mi verrà dato.
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Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo 30.1k 1.1k
1) il reflusso non prevede solo il rigurgito di cibi!
2) Capisce da sola che non posso prescrivere farmaci via web
3) limitare

te
caffe
cioccolato
cibi grassi
cibi speziati
agrumi
pomodori
bevande gasate

4) fisiatra o neurologo
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Utente
Utente
Salve dottore, la aggiorno. Sono stato visitato da una neurologa la quale è stata soddisfatta dal fatto che sembrano non esserci complicazioni gravi nella mia situazione (l'elettromiografia la farò solo per prudenza ma non la reputava indispensabile) ma che comunque dal mio racconto ha capito che vivo i postumi di un momento di forte stress. Mi ha prescritto diverse medicine da prendere tra integratori e ansiolitici (Xanax a rilascio prolungato prima di andare a dormire).
Detto ciò, se torno a disturbarla è solo per quanto riguarda gli aspetti più propriamente attinenti al suo ambito.
Del reflusso abbiamo già detto (può capitare, appena assumo anche involontariamente una posizione più orizzontale e a prescindere da quel che ho mangiato, di svegliarmi la notte col battito molto accelerato e un forte senso di calore come se avessi la febbre, ed entrambi scompaiono appena mi metto in posizione verticale, per poi tornarmene normalmente a dormire). Ora le dico invece di come mi sveglio la mattina. Posso dire che al momento della sveglia oltre a sentire un fastidio alla zona della pancia (gorgoglii molto prolungati, un senso di peso alla pancia o bruciore) si siano accentuate le sensazioni di debolezza o tensione alle gambe e alle braccia. Sto peggio che la sera precedente. Prendiamo questa mattina: ieri sera mi sentivo piuttosto bene, stamattina mi sono svegliato come se stessi peggio di quando non mi sentivo già bene. Se mi sistemo dei cuscini per essere meno orizzontale sento già un miglioramento (i gorgoglii continuano però). Insomma, passando alle percezioni, è come se la posizione semiorizzontale mi faccia molto del male, come se... mi avvelenasse!

Preciso per sua conoscenza che ho 41 anni, altezza 180 cm, pratico blandamente sport, fisico snello. Lavoro molto impegnativo dal punto di vista psico-fisico.
Nella mia vita ho effettuato due gastroscopie, entrambe negative (diagnosticate solo gastrite a 22 anni e arrossamento a 39 anni). Nella primavera scorsa ho effettuato un'ecografia all'addome, negativa (a parte il consiglio di fare con calma una risonanza al fegato per la presenza di un corpo da tenere d'occhio col tempo).
Cosa ne pensa?
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Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo 30.1k 1.1k
Che il problema della tensione gambe e braccia nulla ha a che fare con il reflusso.
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Utente
Utente
Sì... questo mi era chiaro...forse ho dato l'impressione di essere il tipo che cerca la scorciatoia facile attribuendo tutti i problemi al minore dei mali per una soluzione più sbrigativa e meno traumatica.
no.
intendevo solo dire che la digestione complicata dalla posizione notturna e la presenza d'aria che mi porta a eruttazioni anche dopo aver bevuto un bicchier d'acqua mi sembrano peggiorare notevolmente la situazione, soprattutto al mattino. Poi, come e se le cose interagiscono, non lo so edo credito completamente a ciò che dice.

Però so anche che l'anno scorso mi si è manifestato un acufene fortissimo e mal di testa lancinanti. Ho fatto una risonanza magnetica e mi sono state diagnosticate praticamente varie ernie cervicali e protusioni varie. Ebbene, per queste ultime sono andato da un fisioterapista e per l'acufene mi sono rivolto a due dei più quotati e costosi otorini della capitale: ho fatto presente tutto, ernie comprese, eppure mi hanno detto che per l'acufene non c'erano rimedi, dovevo conviverci e basta. E che con le ernie nulla c'entravano.
Beh, sono bastate neanche 10 sedute dal fisioterapista per debellare l'acufene del 90 per cento.
Ecco cosa ho imparato: ognuno conosce principalmente la sua materia, poi purtroppo tocca allo sprovveduto e profano paziente fare la tara e/o mettere in combinazione le... opinioni dei singoli specialisti.
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Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo 30.1k 1.1k
È libero di pensare ciò che crede.
Universalmente l'acufene è ritenuto un problema di assai difficile risoluzione.
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Utente
Utente
Già, è noto anche a me. Però se ogni tanto l'eminente otorino (non sono ironico) desse più credito e studiasse l'ipotesi che potrebbe derivare anche da cause non strettamente legate all'udito forse qualche progresso in più lo farebbe. Pensi che alla fine, in cerca di un aiuto concreto, intanto che aspettavo di intercettare il fisioterapista giusto, sono capitato nello studio di un fisico anziano che mi ha dato sì un contributo notevole spiegandomi di come un approccio monospecialistico fosse completamente errato in materia e di come lui stesso avesse debellato il suo acufene.
Lei pensa che i due otorini si siano poi sincerati delle mie condizioni per sapere come avevo risolto in modo da accumulare dati e far progredire il livello della loro conoscenza del problema? No. Eppure tutte le scienze migliorano accrescendo le informazioni a disposizione. Continueranno a scartare l'ipotesi che possa essere ANCHE collegato ad esempio alla cervicale o a problemi mandibolari. Il problema non è che io continuerò a essere libero di pensarla come credo, tanto mi occupo d'altro e sono innocuo, ma che loro che sono medici continueranno a pensarla come credono!
Io più che pensare, in questo caso ho risolto. E mi scusi per la divagazione, ma era per amor di confronto e non certo di polemica.

Quanto al mio stato di debolezza mi sento in una condizione molto simile a quando effettuai la prima gastroscopia (più analisi del sangue, più ecografia) in Germania, a 22 anni (tra l'altro gratis, perché lì basta essere iscritti all'università, ad esempio, per avere il miglior medico della città a disposizione gratis). RIcordo che mi rivolsi al medico gastroenterologo perché ero debolissimo, e mi bastava mangiare un pugno di riso per sentirmi la pancia gonfissima e dolori tipi - immagino - quelli del parto (per carità, adesso non ho questo problema, però anche allora avevo al mattina la stessa fiacca e gli stessi gorgoglii prolungati). Mi sembrava che ogni cosa che mangiavo mi creasse più problemi di quanti ne potesse risolvere il buon cibo!
Il problema è che allora ero uno studente e mi presi un anno di tempo per fare una dieta e una vita controllatissima dedicandomi soltanto agli studi. Mentre oggi lavoro e devo garantire una prestazione impegnativa e continuata...
Spero che Xinepa, Cipralex, Xanax facciano il loro effetto!

Intanto la ringrazio davvero per ogni risposta e per la sollecitudine dimostrata.
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