Gastrite o cosa?
Gentili dottori,sono un uomo di 33 anni e da circa 9 anni soffro di problemi legati allo stomaco. Tutto iniziò nel 2007 con il primo episodio quando così all improvviso accusai un fortissimo bruciore giusto sotto il pomo di adamo, la stessa sensazione di bruciore che si accusa quando diciamo che è salita l'acidità di stomaco (solo che in tal caso dura pichi secondi poi magari scompare da solo). Il diaturbo è durato settimane, forse mesi quando il medico curante mi diagnosticò reflusso gastroesofageo con maalox sciroppo prima, gaviscon bustine dopo senza ottenere alcun risultato. La comparsa di questo sintomo era da associare di sicuro al periodo di forte stress per la preparazione della tesi di laurea. Dopo mesi di cure inutili, il problema si è alleviato se non diminuito, ma periodicamente dal 2007 ad oggi si ripresenta in forme anche abbastanza severe che negli ultimi anni mi hanno indotto a sottopormi a gastroscopia con esame istologico e ph-metria esofagea 24h.la prima non ha evidenziato patologie in atto se non una lieve forma di reflusso, niente ernia jatale, niente esofago di barret, niente e. Pilory. Terapia:pantorc 40mg al mattino. La ph-metria non ha evidenziato reflusso esofageo. Un unico episodio di reflusso dalla durata di ben 5 minuti durante la notte. Nelle 24 ore nessun altro episodio significativo di reflusso(tutti di breve durata quindi nella norma) nonostante in quella giornata ho avuto il bruciore fisso alla gola. Varie eco addome negli anni non hanno evidenziato nulla di particolare. Mi sono sottoposto a visita otorinolaringoiatrica con laringoscopia: ipertrofia ai turbinati, nessuna patologia della laringe. Ho fatto svariate visite da innumerevoli gastroenterologi i quali a questo punto atrribuiscono tutto a stress ed ansia. Sono una persona molto ansiosa per ovvi motivi legati a problemi non banali. Spesso non dormo di notte, svolgo un lavoro piuttosto stressante che mi obbliga ad una vita sedentaria, faccio poco sport. A volte mi da fastidio anche un bicchiere d acqua, a volte un pranzo domenicale non mi porta problemi. I medicinali usati negli anni sono stati: pantorc, limpidex, maalox, gaviscon, riopan e qualcuno altro che al momento mi sfugge. Attualmente al bisogno (cioè molto spesso) assumo un a compressa di Maalox plus. Cosa posso fare? Non riesco ad uscire da questa situazione. Ringrazio tutti anticipatamente. Saluti.
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Senza visita è difficile darle consigli.
Ha già eseguito esami importanti tutti negativi ed anche l'ORL non ha trovato traccia di reflusso.
A distanza e senza visita anche io penserei ad una origine ansiosa tuttavia consideri questa mia ipotesi solo come tale: mera ipotesi.
Ha provato a consultare un neurologo?
Resto a sua disposizione!
Cordiali saluti!
Ha già eseguito esami importanti tutti negativi ed anche l'ORL non ha trovato traccia di reflusso.
A distanza e senza visita anche io penserei ad una origine ansiosa tuttavia consideri questa mia ipotesi solo come tale: mera ipotesi.
Ha provato a consultare un neurologo?
Resto a sua disposizione!
Cordiali saluti!
MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia
[#2]
Utente
Gentile dott. Bacosi, innanzitutto la ringrazio per la celere risposta. Immagino che a distanza risulta veramente difficile poter giungere a delle diagnosi concrete (non ci sono riusciti molteplici specialisti da vicino). Più che diagnosi vorrei capire se ci sono altre indagini da poter eseguire.
Non mi sono mai rivolto ad un neurologo perché vorrei evitare di farmi imbottire di ansiolitici e/o psicofarmaci laddove penso che realmente non ne ho bisogno al di la di un costante e permanente stato d'ansia che comunque è legato a problematiche di non poca importanza.
In ogni caso non capisco in che modo l'ansia potrebbe influire negativamente sulla digestione di anche un miserabile biscotto asciutto. A quanto pare mi tocca ricercare ancora una volta un nuovo gastroenterologo. Lei ha qualche suggerimento in merito (oltre al neurologo)? La ringrazio anticipatamente. Cordiali saluti.
Non mi sono mai rivolto ad un neurologo perché vorrei evitare di farmi imbottire di ansiolitici e/o psicofarmaci laddove penso che realmente non ne ho bisogno al di la di un costante e permanente stato d'ansia che comunque è legato a problematiche di non poca importanza.
In ogni caso non capisco in che modo l'ansia potrebbe influire negativamente sulla digestione di anche un miserabile biscotto asciutto. A quanto pare mi tocca ricercare ancora una volta un nuovo gastroenterologo. Lei ha qualche suggerimento in merito (oltre al neurologo)? La ringrazio anticipatamente. Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.4k visite dal 22/09/2016.
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