Ernia iatale
Buongiorno, sono un uomo di quasi 36 anni. A seguito del manifestarsi di ricorrenti disturbi gastrointestinali (crampi addominali, nausea, eruttazioni, senso improvviso di sazietà, reflusso), mi sono sottoposto, in contemporanea, a colonscopia e gastroscopia.
L’esame endoscopico ha rilevato “soltanto” la presenza di 8 diverticoli nel colon e un’ernia iatale di 3 cm. Non sono apprezzabili né danni causati alle mucose né gastriti né esofagiti.
Lo specialista che ha condotto l’accertamento sostiene che, relativamente ai diverticoli, dato il loro stato attuale del tutto innocuo, dovrei cautelarmi bevendo molta acqua ed evitando il consumo eccessivo di frutta e verdura contenenti numerosi semi.
Per quanto riguarda l’ernia iatale, il consiglio è, in sostanza, di conviverci: abolire i cibi piccanti o cucinati con condimenti grassi, i superalcolici, gli agrumi, ecc.; seguire una cura a base di esomeprazolo (7/15 giorni) in previsione di un evento in cui si delinea la possibilità di mangiare di più o peggio del normale; assumere al bisogno un antiacido.
Una volta uscito dall’istituto, ponderando i consigli del gastroenterologo e muovendo dalla sua evidente soddisfazione nel non aver rilevato durante l’esame nessuna patologia grave, ho creduto che avrei dovuto fare i conti sporadicamente con un po’ di bruciore ed eruttazioni e niente di più.
Purtroppo mi sbagliavo.
Benché mi attenga alle prescrizioni suindicate, escludendo dalla dieta anche il caffè, la cioccolata e il latte, in media ogni 2 o 3 giorni, accuso disturbi quali nausea, gonfiore, sensazione di corpo estraneo in gola (come una tenaglia che stringe ai lati, accompagnata da un gorgoglio frequente), respirazione irregolare, palpitazioni.
L’assunzione di farmaci come Maalox e Riopan aiuta ma non risolve in tempi rapidi la sintomatologia, che di solito scompare nel giro di 5 ore. Sottolineo un aspetto che reputo determinante per l‘analisi del fenomeno: tutto ciò avviene esclusivamente di sera o di notte, anche a distanza di 4, 5 ore dalla conclusione della cena e a prescindere dagli alimenti che ho consumato.
Le domande che vorrei porre alla vostra attenzione sono le seguenti:
- la sola ernia iatale può essere la causa di questa situazione nel suo complesso? Se sì, esiste una cura preventiva o contenitiva efficace?
- una parte dei disturbi potrebbe avere un’origine nervosa o psicosomatica? Se sì, avete qualche suggerimento da darmi, anche a livello farmacologico, per ridurne gli effetti?
Vi ringrazio in anticipo per il vostro contributo.
Un caro saluto
L’esame endoscopico ha rilevato “soltanto” la presenza di 8 diverticoli nel colon e un’ernia iatale di 3 cm. Non sono apprezzabili né danni causati alle mucose né gastriti né esofagiti.
Lo specialista che ha condotto l’accertamento sostiene che, relativamente ai diverticoli, dato il loro stato attuale del tutto innocuo, dovrei cautelarmi bevendo molta acqua ed evitando il consumo eccessivo di frutta e verdura contenenti numerosi semi.
Per quanto riguarda l’ernia iatale, il consiglio è, in sostanza, di conviverci: abolire i cibi piccanti o cucinati con condimenti grassi, i superalcolici, gli agrumi, ecc.; seguire una cura a base di esomeprazolo (7/15 giorni) in previsione di un evento in cui si delinea la possibilità di mangiare di più o peggio del normale; assumere al bisogno un antiacido.
Una volta uscito dall’istituto, ponderando i consigli del gastroenterologo e muovendo dalla sua evidente soddisfazione nel non aver rilevato durante l’esame nessuna patologia grave, ho creduto che avrei dovuto fare i conti sporadicamente con un po’ di bruciore ed eruttazioni e niente di più.
Purtroppo mi sbagliavo.
Benché mi attenga alle prescrizioni suindicate, escludendo dalla dieta anche il caffè, la cioccolata e il latte, in media ogni 2 o 3 giorni, accuso disturbi quali nausea, gonfiore, sensazione di corpo estraneo in gola (come una tenaglia che stringe ai lati, accompagnata da un gorgoglio frequente), respirazione irregolare, palpitazioni.
L’assunzione di farmaci come Maalox e Riopan aiuta ma non risolve in tempi rapidi la sintomatologia, che di solito scompare nel giro di 5 ore. Sottolineo un aspetto che reputo determinante per l‘analisi del fenomeno: tutto ciò avviene esclusivamente di sera o di notte, anche a distanza di 4, 5 ore dalla conclusione della cena e a prescindere dagli alimenti che ho consumato.
Le domande che vorrei porre alla vostra attenzione sono le seguenti:
- la sola ernia iatale può essere la causa di questa situazione nel suo complesso? Se sì, esiste una cura preventiva o contenitiva efficace?
- una parte dei disturbi potrebbe avere un’origine nervosa o psicosomatica? Se sì, avete qualche suggerimento da darmi, anche a livello farmacologico, per ridurne gli effetti?
Vi ringrazio in anticipo per il vostro contributo.
Un caro saluto
[#1]
1) può mangiare tutta la frutta che vuole: i semini non causano nulla ai diverticoli (la più recente letteratura scientifica lo afferma in modo netto).
2) i suoi disturbi farebbero pensare ad una duodenite.
Ha già provato ad assumere esomeprazolo? se si, che risultati ha avuto?
Resto a sua disposizione!
Cordiali saluti!
2) i suoi disturbi farebbero pensare ad una duodenite.
Ha già provato ad assumere esomeprazolo? se si, che risultati ha avuto?
Resto a sua disposizione!
Cordiali saluti!
MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia
[#2]
Utente
Buonasera dottore, la ringrazio innanzitutto per aver preso in esame il mio caso.
Ai fini di una maggiore chiarezza, aggiungo le seguenti informazioni:
1. 12 anni fa sono stato operato di colecistictomia.
2. Per quattro mesi (da maggio fino alla fine di agosto dell’anno corrente), ho assunto esomeprazolo (1 cmp da 40mg al giorno per 2 settimane; 1 cmp da 20mg al giorno per tutto il resto della terapia); la frequenza dei disturbi, dopo circa 10 giorni, si è attenuata; ma nell’arco dei 4 mesi della cura ho comunque registrato degli episodi di sofferenza gastrica (più o meno 10 e quasi sempre di sera o di notte). Ho interrotto l’assunzione quotidiana del farmaco su suggerimento del suo collega che ha condotto l’esame endoscopico.
3. Nel mese di agosto mi sono sottoposto ad analisi del sangue approfondite e a una ecografia dell’addome: le prime non hanno evidenziato alcuna anomalia dei valori né una positività all’helicobacter pylori; nel referto della seconda non si apprezzano patologie e/o alterazioni.
4. Tutti i disturbi esplicitati in precedenza sono comparsi a seguito di una gastroenterite acuta che mi ha colpito lo scorso marzo e che è stata caratterizzata da uno strascico temporalmente consistente e da svariate ricadute; prima di questo episodio, non accusavo nessuna difficoltà digestiva (è per questo che, nel quesito originario, ho sospettato che la somatizzazione potesse essere causa o concausa di almeno una parte della sintomatologia).
La ringrazio di nuovo per la sua cortese disponibilità.
Un saluto.
Ai fini di una maggiore chiarezza, aggiungo le seguenti informazioni:
1. 12 anni fa sono stato operato di colecistictomia.
2. Per quattro mesi (da maggio fino alla fine di agosto dell’anno corrente), ho assunto esomeprazolo (1 cmp da 40mg al giorno per 2 settimane; 1 cmp da 20mg al giorno per tutto il resto della terapia); la frequenza dei disturbi, dopo circa 10 giorni, si è attenuata; ma nell’arco dei 4 mesi della cura ho comunque registrato degli episodi di sofferenza gastrica (più o meno 10 e quasi sempre di sera o di notte). Ho interrotto l’assunzione quotidiana del farmaco su suggerimento del suo collega che ha condotto l’esame endoscopico.
3. Nel mese di agosto mi sono sottoposto ad analisi del sangue approfondite e a una ecografia dell’addome: le prime non hanno evidenziato alcuna anomalia dei valori né una positività all’helicobacter pylori; nel referto della seconda non si apprezzano patologie e/o alterazioni.
4. Tutti i disturbi esplicitati in precedenza sono comparsi a seguito di una gastroenterite acuta che mi ha colpito lo scorso marzo e che è stata caratterizzata da uno strascico temporalmente consistente e da svariate ricadute; prima di questo episodio, non accusavo nessuna difficoltà digestiva (è per questo che, nel quesito originario, ho sospettato che la somatizzazione potesse essere causa o concausa di almeno una parte della sintomatologia).
La ringrazio di nuovo per la sua cortese disponibilità.
Un saluto.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.2k visite dal 21/09/2016.
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