Reflusso, ernia iatale e ansia

Buongiorno,
vi scrivo per cercare di avere un po' di chiarezza circa la mia situazione. Da 5 anni soffro, in maniera altalenante (periodi di benessere alternati a momenti di riacutizzazione dei sintomi) di disturbi quali nausea (soprattutto al mattino, anche con conati e vomito di liquidi gialli), inappetenza, difficoltà a digerire. Ho fatto varie eco addominali (tutte negative), esami per la celiachia, tiroide, prolattina, tutto nella norma, 2 gastroscopie (ultima nel 2012) dalla quale è emersa lieve gastrite antrale, ernia iatale da scivolamento, reflusso ed esofagite non erosiva. Nel 2011 ho eradicato Hb pilori. Di recente ho fatto di nuovo esame per valutare se fosse tornato, ma è risultato negativo. Il gastroenterologo che mi ha seguito negli ultimi anni (dal 2012) mi curò con lucen 40 per 2 mesi + lucen 20 per altri 2 mesi, peridon per 20 giorni e gaviscon prima di andare a letto. Mi disse di prendere 1 mese di lucen 40 in caso di ritorno dei sintomi. Sono stata molto bene da fine 2013 fino a dicembre 2015. A settembre 2015 è nata la mia seconda bambina e da dicembre sono ritornati i soliti problemi. Il medico di base mi disse di riprendere la cura con lucen, ma questa volta notai che non riuscivo a stare bene come le altre volte. Mi recai quindi da un gastroenterologo (il mio di fiducia è andato in pensione) il quale mi disse che la EGDS era sostanzialmente negativa e che i miei disturbi erano per lo più psicosomatici. Mi prescrisse levopraid per 15 gg , lucen 40 per 15 gg ed esoxone per 7 giorni prima di dormire. Mi disse che Lucen 40 per due mesi non ha molto senso nel mio caso. Con il levopraid stetti bene, ma non appena smesso di prenderlo tornavano i soliti sintomi. Ho preso il levopraid più volte, ma sono stata costretta a smetterlo perchè mi dava alterazioni al ciclo mestruale. Il gastroenterologo quindi mi disse che potevo prendere in caso di bisogno 10 gocce di laroxyl (antidepressivo!). Il mio medico curante però non è stato d'accordo con questa prescrizione e ha preferito darmi 5 gocce di alprazolam al bisogno. A questo punto io sono molto confusa. E' vero che sono una persona ansiosa e che ho avuto un attacco di panico a febbraio, sto anche andando da uno psicologo, però non riesco a capire (dato che ho avuto pareri discordanti) se i miei problemi gastrici hanno una base organica (l'ernia iatale) o se sono causati dall'ansia o se l'ansia peggiora qualcosa di organico. Non mi convinco che un ansiolitico (che non prendo volentieri) possa risolvere i problemi gastrici, anche perchè quando lo prendo non sempre il mio stomaco ne trova giovamento. Vorrei andare da un altro specialista, però sono anche stanca di girare per medici e sentire sempre pareri diversi che mi creano confusione. Voi cosa ne pensate? Grazie
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Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo 30.1k 1.1k
I suoi disturbi (per quello che si può capire a distanza) sono in piccola parte organici (ernia Jatale) ed in maggior misura legati all'ansia.
L'asnsiolitico prescritto dal medico di famiglia non ha senso (sopratutto se preso per periodi lunghi).
Molto meglio l'amitriptilina.
In ogni caso si affidi ad un gastroenterologo che potrà seguirla e correggere la terapia al bisogno!
Resto a sua disposizione!
Cordiali saluti!

MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia

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Utente
Utente
Gentilissimo Dottore, la ringrazio per la sua cortesia. Ne parlerò con il mio medico curante e con il mio gastroenterologo.
Ovviamente la mia speranza o, meglio, il mio obiettivo, è di riuscire a gestire l'ansia con l'aiuto della terapia psicologica in modo da minimizzare (se non risolvere) questi e altri disturbi.
Cordiali saluti
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Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo 30.1k 1.1k
mi aggiorni se le fa piacere!
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