Esito egds con biopsia
Gentile dr. Scuotto,
Mi permetto di chiederLe un nuovo consulto in merito alla mia problematica che Lei conosce già e che ora posso integrare con nuovi elementi.
In seguito a dolori epigastrici postprandiali e concomitanti all’ingestione di cibo, ho effettuato una EGDS con biopsie in più segmenti, di cui Le riporto i risultati:
“Esofago: al terzo medio minuto nodulo biancastro di 0,3 cm. Giunto esofago – gastrico apparentemente continente. Lo stomaco è ben distensibile in tutti i segmenti, contiene secreto limpido, è rivestito da mucosa regolare in tutti i settori. Piloro plastico, ben superabile. Bulbo duodenale privo di lesioni. Duodeno post – bulbare privo di lesioni. Conclusioni: Minuto polipo esofageo compatibile con papilloma. Asportazione con pinza. Biopsie in antro – angulus e fondo anche per ricerca di HP.”
Referto biopsia: “Materiale esaminato: A) mucosa gastrica antro; B) mucosa gastrica fondo; C) mucosa esofago medio. Diagnosi istopatologica:
Lembi di mucosa gastrica di tipo antrale privi di modificazioni strutturali di rilievo. (A).
Lembi di mucosa gastrica di tipo fundico con (lieve) flogosi cronica superficiale del chorion. (B).
Papilloma dell’esofago. (C).
HP: neg.”
Vorrei sapere se questi nuovi dati vengono a delineare, insieme al precedente referto di rettosigmoidoscopia, il quadro di una MICI (m. di Crohn o rettocolite ulcerosa) o s’iscrivono, semplicemente, nel complesso di un’infiammazione aspecifica?
Ovviamente, m’interesserebbe altrettanto sapere quale potrebbe essere l’eziologia di una tale patologia e la possibile causa della comparsa del papilloma esofageo.
Le ricordo che rilevo, tuttora, saltuaria mucorrea nelle feci, sto integrando, senza notevole recupero, una carenza di ferro, soffro di una febbricola cronica di origine sconosciuta e di ricorrenti malesseri, ho una forte erosione dello smalto dei denti, sono di alvo ostinatamente stitico, nonostante una dieta appropriata ricca di fibre, fermenti lattici e prevalentemente salutistica.
Sperando che Lei mi possa fornire qualche appiglio diagnostico, La ringrazio anticipatamente della Sua risposta e della Sua attenzione.
Mi permetto di chiederLe un nuovo consulto in merito alla mia problematica che Lei conosce già e che ora posso integrare con nuovi elementi.
In seguito a dolori epigastrici postprandiali e concomitanti all’ingestione di cibo, ho effettuato una EGDS con biopsie in più segmenti, di cui Le riporto i risultati:
“Esofago: al terzo medio minuto nodulo biancastro di 0,3 cm. Giunto esofago – gastrico apparentemente continente. Lo stomaco è ben distensibile in tutti i segmenti, contiene secreto limpido, è rivestito da mucosa regolare in tutti i settori. Piloro plastico, ben superabile. Bulbo duodenale privo di lesioni. Duodeno post – bulbare privo di lesioni. Conclusioni: Minuto polipo esofageo compatibile con papilloma. Asportazione con pinza. Biopsie in antro – angulus e fondo anche per ricerca di HP.”
Referto biopsia: “Materiale esaminato: A) mucosa gastrica antro; B) mucosa gastrica fondo; C) mucosa esofago medio. Diagnosi istopatologica:
Lembi di mucosa gastrica di tipo antrale privi di modificazioni strutturali di rilievo. (A).
Lembi di mucosa gastrica di tipo fundico con (lieve) flogosi cronica superficiale del chorion. (B).
Papilloma dell’esofago. (C).
HP: neg.”
Vorrei sapere se questi nuovi dati vengono a delineare, insieme al precedente referto di rettosigmoidoscopia, il quadro di una MICI (m. di Crohn o rettocolite ulcerosa) o s’iscrivono, semplicemente, nel complesso di un’infiammazione aspecifica?
Ovviamente, m’interesserebbe altrettanto sapere quale potrebbe essere l’eziologia di una tale patologia e la possibile causa della comparsa del papilloma esofageo.
Le ricordo che rilevo, tuttora, saltuaria mucorrea nelle feci, sto integrando, senza notevole recupero, una carenza di ferro, soffro di una febbricola cronica di origine sconosciuta e di ricorrenti malesseri, ho una forte erosione dello smalto dei denti, sono di alvo ostinatamente stitico, nonostante una dieta appropriata ricca di fibre, fermenti lattici e prevalentemente salutistica.
Sperando che Lei mi possa fornire qualche appiglio diagnostico, La ringrazio anticipatamente della Sua risposta e della Sua attenzione.
[#1]
Gentile signora,
il quadro endoscopico-istologico non orienta per una malattia infiammatoria cronica intestinale.
Nelle maggior parte dei casi in un procedimento diagnostico si cerca di avere una visione comune di tutti i sintomi che si presentano. In realtà, nel suo caso, ciò mi sembra difficile.
L'erosione dello smalto dentario può essere secondaria a variazioni della flora batterica orale indotta da reflusso esofageo, ma in genere questi reflussi sono sintomatici; in ogni caso è opportuno che lo stomatologo possa intervenire con cura appropriata.
La febbricola, in assenza di parametri di laboratorio alterati, può inquadrarsi in una forma di "incerta origine", cosiddetta proprio perché di eziologia ignota.
L'alternarsi di mucorrea e stipsi possono inquadrarsi in ambito funzionale, come le ho segnalato in altro post. La correzione dlla stipsi funzionale si ottiene intervenendo sulla qualià dell'alimentazione (fibre), ma non soltanto: è opportuna un'adeguata (abbondante) introduzione di liquidi e un costante esercizio fisico. Non mi ripeto per la considerazione dell'aspetto psicologico.
La iposideremia, in presenza di normalità di ferritina e transferrina, si presenta come un problema di "bilancio" introduzione-perdita. La perdita prevalente, nel sesso femminile, è data dall'attività mestruale e il recupero dei valori è molto lento con una terapia orale (la terapia parenterale non è indicata se non vi è anemia conclamata!).
Riepilogando, è possibile purtroppo che non si arrivi ad una conclusione diagnostica, ma l'obiettivo di puntare al ripristino del benessere è sicuramente perseguibile: terapia odontostomatologica, correzione della stipsi e sostegno psicologico, supplementazione di ferro.
Cordiali saluti.
il quadro endoscopico-istologico non orienta per una malattia infiammatoria cronica intestinale.
Nelle maggior parte dei casi in un procedimento diagnostico si cerca di avere una visione comune di tutti i sintomi che si presentano. In realtà, nel suo caso, ciò mi sembra difficile.
L'erosione dello smalto dentario può essere secondaria a variazioni della flora batterica orale indotta da reflusso esofageo, ma in genere questi reflussi sono sintomatici; in ogni caso è opportuno che lo stomatologo possa intervenire con cura appropriata.
La febbricola, in assenza di parametri di laboratorio alterati, può inquadrarsi in una forma di "incerta origine", cosiddetta proprio perché di eziologia ignota.
L'alternarsi di mucorrea e stipsi possono inquadrarsi in ambito funzionale, come le ho segnalato in altro post. La correzione dlla stipsi funzionale si ottiene intervenendo sulla qualià dell'alimentazione (fibre), ma non soltanto: è opportuna un'adeguata (abbondante) introduzione di liquidi e un costante esercizio fisico. Non mi ripeto per la considerazione dell'aspetto psicologico.
La iposideremia, in presenza di normalità di ferritina e transferrina, si presenta come un problema di "bilancio" introduzione-perdita. La perdita prevalente, nel sesso femminile, è data dall'attività mestruale e il recupero dei valori è molto lento con una terapia orale (la terapia parenterale non è indicata se non vi è anemia conclamata!).
Riepilogando, è possibile purtroppo che non si arrivi ad una conclusione diagnostica, ma l'obiettivo di puntare al ripristino del benessere è sicuramente perseguibile: terapia odontostomatologica, correzione della stipsi e sostegno psicologico, supplementazione di ferro.
Cordiali saluti.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
[#2]
Utente
Egregio dottore, mi scusi, la “flogosi cronica superficiale del chorion” del referto bioptico della EGDS è completamente irrilevante?
E il “papilloma dell’esofago” non dovrebbe indicare un agente causale di natura virale?
Ad esempio, una riattivazione, cronicizzata, del CMV, dal cui contatto pregresso sono reduce (IgG pos.), non potrebbe aver causato una tale neoformazione in sede esofagea? Se questo fosse possibile, forse anche l’origine della mia logorante febbricola non sarebbe più irrimediabilmente “ignota” e la linfoadenopatia periferica avrebbe, finalmente, una sua spiegazione.
Mi perdoni se insisto, ma mi riesce difficile accettare che tra tutta questa multiforme compresenza di sintomi, perlomeno tra quelli che riguardano il tratto gastrointestinale, non vi sia alcun legame e che non siano riconducibili a una comune causa scatenante.
Le visite odontoiatriche che avevo fatto sono state piuttosto inconcludenti: uno dei medici imputava al bruxismo e alla “troppo accurata pulizia dei denti” la causa dell’erosione dello smalto. Un altro medico ipotizzava un erosione da acidi, che mi sembra non faccia il mio caso, dato che non manifesto le specificità dell’acidità gastrica. Il mio medico di famiglia insiste sul fatto che vi possono essere delle “impercettibili gocce di acido che risalgono dallo stomaco” e che potrebbero causare alcuni dei miei sintomi, tra cui anche l’erosione dello smalto, i saltuari episodi di tosse secca ecc.; è possibile, secondo Lei?
La ringrazio per qualsiasi Sua delucidazione, che mi sarebbe di grande aiuto.
Distinti saluti.
E il “papilloma dell’esofago” non dovrebbe indicare un agente causale di natura virale?
Ad esempio, una riattivazione, cronicizzata, del CMV, dal cui contatto pregresso sono reduce (IgG pos.), non potrebbe aver causato una tale neoformazione in sede esofagea? Se questo fosse possibile, forse anche l’origine della mia logorante febbricola non sarebbe più irrimediabilmente “ignota” e la linfoadenopatia periferica avrebbe, finalmente, una sua spiegazione.
Mi perdoni se insisto, ma mi riesce difficile accettare che tra tutta questa multiforme compresenza di sintomi, perlomeno tra quelli che riguardano il tratto gastrointestinale, non vi sia alcun legame e che non siano riconducibili a una comune causa scatenante.
Le visite odontoiatriche che avevo fatto sono state piuttosto inconcludenti: uno dei medici imputava al bruxismo e alla “troppo accurata pulizia dei denti” la causa dell’erosione dello smalto. Un altro medico ipotizzava un erosione da acidi, che mi sembra non faccia il mio caso, dato che non manifesto le specificità dell’acidità gastrica. Il mio medico di famiglia insiste sul fatto che vi possono essere delle “impercettibili gocce di acido che risalgono dallo stomaco” e che potrebbero causare alcuni dei miei sintomi, tra cui anche l’erosione dello smalto, i saltuari episodi di tosse secca ecc.; è possibile, secondo Lei?
La ringrazio per qualsiasi Sua delucidazione, che mi sarebbe di grande aiuto.
Distinti saluti.
[#3]
Gentile signore,
la flogosi del fondo non è irrilevante, ma non è indizio diagnostico (nella descrizione riportata) di una malattia infiammatoria cronica intestinale.
Per quel che riguarda la supposizione virale, non son di questa opinione, ma la esorto a richiedere il parere di uno specialista in malattie infettive che può chiarirle il problema con maggiori dettagli.
Cordiali saluti.
la flogosi del fondo non è irrilevante, ma non è indizio diagnostico (nella descrizione riportata) di una malattia infiammatoria cronica intestinale.
Per quel che riguarda la supposizione virale, non son di questa opinione, ma la esorto a richiedere il parere di uno specialista in malattie infettive che può chiarirle il problema con maggiori dettagli.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 6.6k visite dal 30/10/2008.
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