Oltre a qualche campione di fermenti lattici o il consiglio di visitare uno psicologo per imparare
Buonasera, sono ormai anni che convivo con problemi a livello intestinale che non posso più sopportare (parlo di circa 6 anni, anche se il tutto è iniziato e peggiorato in modo graduale).
In particolare questi si manifestano con diarrea molto frequente ( si può dire tutti i giorni), con un peggioramento drastico in caso di situazioni ansiose, anche minimamente (quindi non solo esami universitari, ma anche il semplice uscire di casa anche per poco tempo è diventato un GROSSO problema), ma che non si limitano a queste. Vi è infatti una forte incidenza dei suddetti sintomi specialmente al mattino.
Ho richiesto più consulti, prima dal medico di base, poi da un gastroenterologo .
Ho prima di tutto escluso i latticini per accertata intolleranza al lattosio, e la situazione è leggermente migliorata, ma resta assolutamente insostenibile. Mi sono poi stati prescritti esami del sangue che hanno escluso celiachia o infezioni (queste sono state escluse anche sulla base della valutazione dei sintomi, ad esempio valuntando il fatto che non venissi svegliato dai sintomi ecc), ed esami delle feci, anche in questo caso nulla di rilevante.
Il gastroenterologo non ritiene necessario procedere con una gastroscopia visti i presupposti, e mi ha più volte liquidato con una diagnosi di colon irritabile e semplici fermenti lattici delle più svariate marche che generalmente non fanno altro che peggiorare la situazione generando gonfiore addominale che rende i sintomi ancora più accentuati.
Negli ultimi anni ho perso diversi chili (dai 61/62 circa di qualche anno fa ai 52 attuali) ma sono stabile da ormai parecchio tempo.
Attualmente non faccio altro che tirare avanti con imodium (che ormai non fa più effetto, quantomeno nei dosaggi abbastanza ridotti a cui mi limito) e tento qualche volta fermenti lattici che non portano grandi miglioramenti.
Vi lascio immaginare come sia fare il pendolare, prendendo 4/6 treni al giorno quando, specialmente al mattino, devo correre da un bagno all'altro continuamente. Non posso pensare di continuare pianificando ogni movimento in modo da essere sempre nei pressi di un bagno.
Quello che voglio chiedere è: possibile che ad oggi non ci sia nulla da fare in questi casi? Una qualche terapia di supporto, anche sintomatica, che mi permetta di uscire di casa o svolgere una vita "decente"? Dai vari consulti, dopo lunghi discorsi su quanto la colite non comporti altri rischi nel lungo termine, non ho ottenuto assolutamente nulla (se non spendere centinaia di euro) oltre a qualche campione di fermenti lattici o il consiglio di visitare uno psicologo per imparare " a distrarsi " in caso di ansia (come dire: se hai mal di denti quando ridi, devi imparare a non ridere...).
Come potrei procedere? C'è qualcosa che posso provare? Una qualche terapia da tentare o proporre al mio medico? A livello di dieta non credo di poter fare molto, ho già escluso lattosio, caffé, cioccolato...
Grazie per l'attenzione, qualsiasi consiglio è più che ben accetto.
In particolare questi si manifestano con diarrea molto frequente ( si può dire tutti i giorni), con un peggioramento drastico in caso di situazioni ansiose, anche minimamente (quindi non solo esami universitari, ma anche il semplice uscire di casa anche per poco tempo è diventato un GROSSO problema), ma che non si limitano a queste. Vi è infatti una forte incidenza dei suddetti sintomi specialmente al mattino.
Ho richiesto più consulti, prima dal medico di base, poi da un gastroenterologo .
Ho prima di tutto escluso i latticini per accertata intolleranza al lattosio, e la situazione è leggermente migliorata, ma resta assolutamente insostenibile. Mi sono poi stati prescritti esami del sangue che hanno escluso celiachia o infezioni (queste sono state escluse anche sulla base della valutazione dei sintomi, ad esempio valuntando il fatto che non venissi svegliato dai sintomi ecc), ed esami delle feci, anche in questo caso nulla di rilevante.
Il gastroenterologo non ritiene necessario procedere con una gastroscopia visti i presupposti, e mi ha più volte liquidato con una diagnosi di colon irritabile e semplici fermenti lattici delle più svariate marche che generalmente non fanno altro che peggiorare la situazione generando gonfiore addominale che rende i sintomi ancora più accentuati.
Negli ultimi anni ho perso diversi chili (dai 61/62 circa di qualche anno fa ai 52 attuali) ma sono stabile da ormai parecchio tempo.
Attualmente non faccio altro che tirare avanti con imodium (che ormai non fa più effetto, quantomeno nei dosaggi abbastanza ridotti a cui mi limito) e tento qualche volta fermenti lattici che non portano grandi miglioramenti.
Vi lascio immaginare come sia fare il pendolare, prendendo 4/6 treni al giorno quando, specialmente al mattino, devo correre da un bagno all'altro continuamente. Non posso pensare di continuare pianificando ogni movimento in modo da essere sempre nei pressi di un bagno.
Quello che voglio chiedere è: possibile che ad oggi non ci sia nulla da fare in questi casi? Una qualche terapia di supporto, anche sintomatica, che mi permetta di uscire di casa o svolgere una vita "decente"? Dai vari consulti, dopo lunghi discorsi su quanto la colite non comporti altri rischi nel lungo termine, non ho ottenuto assolutamente nulla (se non spendere centinaia di euro) oltre a qualche campione di fermenti lattici o il consiglio di visitare uno psicologo per imparare " a distrarsi " in caso di ansia (come dire: se hai mal di denti quando ridi, devi imparare a non ridere...).
Come potrei procedere? C'è qualcosa che posso provare? Una qualche terapia da tentare o proporre al mio medico? A livello di dieta non credo di poter fare molto, ho già escluso lattosio, caffé, cioccolato...
Grazie per l'attenzione, qualsiasi consiglio è più che ben accetto.
[#1]
Da come descrive ha provato di tutto ed i sintomi sono realmente di colon irritabile. Ad ogni modo ha provato ad escludere completamente il glutine ? Ha escluso una SIBO, sovracrescita batterica intestinale ?
Cordialmente
Felice Cosentino - Milano
Cordialmente
Felice Cosentino - Milano
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
[#2]
Utente
La ringrazio veramente per la risposta praticamente istantanea (non si può dire lo stesso di me, ma purtroppo ero in università).
Riguardo alle sue domande... No ad entrambe, per il glutine pensavo fosse sufficiente l'esito degli esami, ma in effetti anche cercando online si parla di possibile "sensibilità" al glutine. Secondo lei per quanto dovrei sospenderne l'assunzione prima di poter capire se è la via da seguire? (Vorrei evitare di tediare mia mamma chiedendole di comprare e cucinare cibi a parte per troppo tempo inutilmente, in una settimana di prova potrei notare eventuali miglioramenti?).
Per quanto riguarda la SIBO non ne avevo mai sentito parlare sinceramente, proverò ad informarmi.
Una curiosità, se anche questi tentativi si rivelassero infruttuosi e la diagnosi fosse proprio di colon irritabile, la situazione sarebbe così "terribile" come sembra? Mi spiego meglio: girando online non si riesce a trovare una vera terapia "tipica" (fermo restante che andrebbe concordata con il medico) per questo problema, solo i soliti "rimedi della nonna" che credo sia meglio evitare.
Pensavo fosse solo un problema di carenza di informazioni sul web, ma il fatto che anche il gastroenterologo non sia stato in grado di aiutarmi (concretamente) in nessun modo mi ha veramente fatto perdere le speranze di poter tornare a vivere "decentemente".
Come si è soliti procedere per questo tipo di problema (specialmente nei casi in cui questo si presenta in modo così intenso)?
Mi pare di capire che sia un problema abbastanza diffuso, anche se in generale forse si presenta con sintomi più lievi.
La ringrazio nuovamente per l'aiuto
Riguardo alle sue domande... No ad entrambe, per il glutine pensavo fosse sufficiente l'esito degli esami, ma in effetti anche cercando online si parla di possibile "sensibilità" al glutine. Secondo lei per quanto dovrei sospenderne l'assunzione prima di poter capire se è la via da seguire? (Vorrei evitare di tediare mia mamma chiedendole di comprare e cucinare cibi a parte per troppo tempo inutilmente, in una settimana di prova potrei notare eventuali miglioramenti?).
Per quanto riguarda la SIBO non ne avevo mai sentito parlare sinceramente, proverò ad informarmi.
Una curiosità, se anche questi tentativi si rivelassero infruttuosi e la diagnosi fosse proprio di colon irritabile, la situazione sarebbe così "terribile" come sembra? Mi spiego meglio: girando online non si riesce a trovare una vera terapia "tipica" (fermo restante che andrebbe concordata con il medico) per questo problema, solo i soliti "rimedi della nonna" che credo sia meglio evitare.
Pensavo fosse solo un problema di carenza di informazioni sul web, ma il fatto che anche il gastroenterologo non sia stato in grado di aiutarmi (concretamente) in nessun modo mi ha veramente fatto perdere le speranze di poter tornare a vivere "decentemente".
Come si è soliti procedere per questo tipo di problema (specialmente nei casi in cui questo si presenta in modo così intenso)?
Mi pare di capire che sia un problema abbastanza diffuso, anche se in generale forse si presenta con sintomi più lievi.
La ringrazio nuovamente per l'aiuto
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Non é facile trattare il colon irritabile, ma spesso alla base vi é proprio un problema alimentare:
https://www.medicitalia.it/minforma/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/1858-pancia-gonfia-colon-irritabile-la-dieta-fodmap-puo-essere-una-soluzione.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/1858-pancia-gonfia-colon-irritabile-la-dieta-fodmap-puo-essere-una-soluzione.html
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.7k visite dal 08/03/2016.
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Approfondimento su Colon irritabile
Il colon irritabile (o sindrome dell'intestino irritabile) è un disturbo funzionale che provoca dolore addominale, stipsi, diarrea, meteorismo: cause, cure e rimedi.