Intestino irritabile
Salve.
Ho 45 anni e ho sempre sofferto di disturbi gastrointestinali.
Da bambino avevo spesso crampi allo stomaco e una volta, prima dei 30anni, ebbi delle coliche intestinali molto forti.
Oltre a questo, non ho mai avuto un'attività intestinale regolare.
Ho sempre sofferto di stipsi (se vado di corpo 2/3 volte la settimana è tanto) e a ciò, dopo i 20anni, si sono accompagnati saltuari attacchi di diarrea.
Questi attacchi si verificavano in situazioni di stress e, spesso, la mattina dopo preso il latte (cosa che mi convinse d'essere intollerante al lattosio e mi spinse ad eliminarlo dalla mia dieta. Nel tempo ho eliminato anche bibite gassate e insaccati, sempre senza risultato).
Poi, col passare degli anni la modalità degli attacchi è cambiata.
Se prima erano semplici crisi diarroiche (pur sempre fastidiose, in quanto imprevedibili e incontrollabili), ora sono anticipate da serie di crampi fortissimi (tanto forti che mi causano anche nausea e, talvolta, vomito) che si ripetono ad ondate fino a quando, diciamo, salta il tappo e mi libero con alcune scariche di diarrea.
Questi attacchi mi colpiscono perlopiù la notte.
Mi sono rivolto a specialisti (sebbene abbia sempre preferito evitare un'analisi invasiva come la colonscopia) e a 25 anni una Xgrafia dell'apparato digerente completo evidenziò esofago ben canalizzato, stomaco regolare come contorni e disegno plicale, nessuna ernia iattale, bulbo duodenale normale, nulla al restante duodeno e colon in atteggiamento spastico nel primo tratto del trasverso e nel discendente con qualche sospetta immagine diverticolare nell'ultimo tratto del discendente.
10 anni fa, una visita gastroenterologica rilevò addome piano, trattabile, non dolente alla palpazione nei vari quadranti, organi ipocondriaci nella norma e mi fu prescritto un incremento dell'attività fisica e dell'apporto idrico e in fibre giornaliero (oltre alla solita cura di Psylloplus che faccio sempre dopo ogni attacco, insieme a Enterogermina e, nei casi più gravi, Normix).
Non sempre l'ho fatto ma alla fine m'ero rassegnato a convivere col mio problema.
Ultimamente però gli attacchi si sono fatti più frequenti.
Se prima si verificavano ogni tot mesi, in concomitanza coi cambi di stagione e relativi sbalzi di temperatura o degli eccessi alimentari delle feste, nell'ultimo mese si sono ripetuti tre volte e quello più grave non si è concluso con le prime scariche notturne, come sempre, ma è proseguito il giorno dopo con altre scariche consistenti in muco rossastro.
L'ultimo poi si è verificato dopo 2 settimane di pasta in bianco, fettine alla piastra, pesce e verdure bollite, conditi solo da olio d'oliva. Un piatto di bietola bollita e sono dovuto fuggire in bagno in preda alle fitte (sebbene più leggere del solito e con una scarica finale meno consistente).
A questo punto vorrei sapere se e in che modo variare la dieta o se, come temo, devo sottopormi per forza a una colonscopia per capirne di più.
Grazie in anticipo e scusate la prolissità.
Ho 45 anni e ho sempre sofferto di disturbi gastrointestinali.
Da bambino avevo spesso crampi allo stomaco e una volta, prima dei 30anni, ebbi delle coliche intestinali molto forti.
Oltre a questo, non ho mai avuto un'attività intestinale regolare.
Ho sempre sofferto di stipsi (se vado di corpo 2/3 volte la settimana è tanto) e a ciò, dopo i 20anni, si sono accompagnati saltuari attacchi di diarrea.
Questi attacchi si verificavano in situazioni di stress e, spesso, la mattina dopo preso il latte (cosa che mi convinse d'essere intollerante al lattosio e mi spinse ad eliminarlo dalla mia dieta. Nel tempo ho eliminato anche bibite gassate e insaccati, sempre senza risultato).
Poi, col passare degli anni la modalità degli attacchi è cambiata.
Se prima erano semplici crisi diarroiche (pur sempre fastidiose, in quanto imprevedibili e incontrollabili), ora sono anticipate da serie di crampi fortissimi (tanto forti che mi causano anche nausea e, talvolta, vomito) che si ripetono ad ondate fino a quando, diciamo, salta il tappo e mi libero con alcune scariche di diarrea.
Questi attacchi mi colpiscono perlopiù la notte.
Mi sono rivolto a specialisti (sebbene abbia sempre preferito evitare un'analisi invasiva come la colonscopia) e a 25 anni una Xgrafia dell'apparato digerente completo evidenziò esofago ben canalizzato, stomaco regolare come contorni e disegno plicale, nessuna ernia iattale, bulbo duodenale normale, nulla al restante duodeno e colon in atteggiamento spastico nel primo tratto del trasverso e nel discendente con qualche sospetta immagine diverticolare nell'ultimo tratto del discendente.
10 anni fa, una visita gastroenterologica rilevò addome piano, trattabile, non dolente alla palpazione nei vari quadranti, organi ipocondriaci nella norma e mi fu prescritto un incremento dell'attività fisica e dell'apporto idrico e in fibre giornaliero (oltre alla solita cura di Psylloplus che faccio sempre dopo ogni attacco, insieme a Enterogermina e, nei casi più gravi, Normix).
Non sempre l'ho fatto ma alla fine m'ero rassegnato a convivere col mio problema.
Ultimamente però gli attacchi si sono fatti più frequenti.
Se prima si verificavano ogni tot mesi, in concomitanza coi cambi di stagione e relativi sbalzi di temperatura o degli eccessi alimentari delle feste, nell'ultimo mese si sono ripetuti tre volte e quello più grave non si è concluso con le prime scariche notturne, come sempre, ma è proseguito il giorno dopo con altre scariche consistenti in muco rossastro.
L'ultimo poi si è verificato dopo 2 settimane di pasta in bianco, fettine alla piastra, pesce e verdure bollite, conditi solo da olio d'oliva. Un piatto di bietola bollita e sono dovuto fuggire in bagno in preda alle fitte (sebbene più leggere del solito e con una scarica finale meno consistente).
A questo punto vorrei sapere se e in che modo variare la dieta o se, come temo, devo sottopormi per forza a una colonscopia per capirne di più.
Grazie in anticipo e scusate la prolissità.
[#1]
Non credo che la Colonscopia possa trovare la causa, mentre mi concentrerei su eventuali intolleranze alimentari (celiachia, sensibilità al glutine, ecc).
Cordialmente
Cordialmente
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
[#2]
Utente
Grazie per la pronta risposta.
Mi aveva preoccupato quella "sospetta immagine diverticolare nell'ultimo tratto del colon discendente" che risultava nella Xgrafia e pensavo che la causa dei miei problemi potesse risiedere lì, da qui la necessità di fare una colonscopia per vederci meglio.
Non avevo mai preso in considerazione una intolleranza alimentare, perchè gli attacchi non coincidevano nell'immediato con il consumo di un alimento in particolare.
In effetti se risultassi davvero ciliaco, due settimane a base principalmente di pasta (seppur scondita) potrebbero avermi fatto più male che bene.
Farò le analisi del caso e mi consulterò comunque col dottore e vediamo che salta fuori.
Grazie ancora.
Mi aveva preoccupato quella "sospetta immagine diverticolare nell'ultimo tratto del colon discendente" che risultava nella Xgrafia e pensavo che la causa dei miei problemi potesse risiedere lì, da qui la necessità di fare una colonscopia per vederci meglio.
Non avevo mai preso in considerazione una intolleranza alimentare, perchè gli attacchi non coincidevano nell'immediato con il consumo di un alimento in particolare.
In effetti se risultassi davvero ciliaco, due settimane a base principalmente di pasta (seppur scondita) potrebbero avermi fatto più male che bene.
Farò le analisi del caso e mi consulterò comunque col dottore e vediamo che salta fuori.
Grazie ancora.
[#4]
Utente
Buongiorno,
volevo aggiornare sulla mia situazione.
Dopo aver discusso col mio medico che era dell'idea di procedere con la colonscopia per accertare la "possibile diverticolosi" rilevata nelle Xgrafie di vent'anni fa, ho preferito rivolgermi a uno specialista.
Questi, dopo avermi visitato e discusso approfonditamente della mia storia clinica, ha ipotizzato che il mio potesse essere un disturbo funzionale ma mi ha spiegato che per averne certezza bisognava prima escludere tutte le altre possibili patologie e così mi ha prescritto tutta una serie di analisi di sangue, urine e feci ed anche un eventuale colonscopia da fare in un secondo momento a seconda dei risultati delle summenzionate analisi.
Le analisi del sangue non hanno rilevato nulla di anomalo.
I risultati sono nella norma se si eccettua glicemia e lipasemia un po' più alte dei valori di riferimento e potassemia appena più bassa. Anti Transglutaminasi e Anti-Endomisio assenti.
Nulla da rilevare neanche dagli esami delle urine (tutti i parametri nella norma) e delle feci (la coprocultura ha rilevato una comune flora batterica e la ricerca di sangue occulto ha dato esito negativo).
Intanto l'emergenza è rientrata.
Invece della solita settimana a base di enterogermina e Psyllogel, ho proseguito la cura oltre i 10 giorni, fino a quando le mie evacuazioni non si sono normalizzate.
E ora, anche grazie all'ausilio di biscotti integrali, frutta, verdura e tanta acqua, vado di corpo con una certa regolarità (ogni 2-3 giorni, che per me è quasi un record).
Adesso vorrei sapere se è consigliabile che mi sottoponga comunque alla colonscopia, se ci sono altre analisi che posso fare per rilevare eventuali altre intolleranze, o se è sufficiente che prosegua col mio attuale regime alimentare e mi attivi in altro modo solo all'insorgere di nuovi disturbi o scompensi.
volevo aggiornare sulla mia situazione.
Dopo aver discusso col mio medico che era dell'idea di procedere con la colonscopia per accertare la "possibile diverticolosi" rilevata nelle Xgrafie di vent'anni fa, ho preferito rivolgermi a uno specialista.
Questi, dopo avermi visitato e discusso approfonditamente della mia storia clinica, ha ipotizzato che il mio potesse essere un disturbo funzionale ma mi ha spiegato che per averne certezza bisognava prima escludere tutte le altre possibili patologie e così mi ha prescritto tutta una serie di analisi di sangue, urine e feci ed anche un eventuale colonscopia da fare in un secondo momento a seconda dei risultati delle summenzionate analisi.
Le analisi del sangue non hanno rilevato nulla di anomalo.
I risultati sono nella norma se si eccettua glicemia e lipasemia un po' più alte dei valori di riferimento e potassemia appena più bassa. Anti Transglutaminasi e Anti-Endomisio assenti.
Nulla da rilevare neanche dagli esami delle urine (tutti i parametri nella norma) e delle feci (la coprocultura ha rilevato una comune flora batterica e la ricerca di sangue occulto ha dato esito negativo).
Intanto l'emergenza è rientrata.
Invece della solita settimana a base di enterogermina e Psyllogel, ho proseguito la cura oltre i 10 giorni, fino a quando le mie evacuazioni non si sono normalizzate.
E ora, anche grazie all'ausilio di biscotti integrali, frutta, verdura e tanta acqua, vado di corpo con una certa regolarità (ogni 2-3 giorni, che per me è quasi un record).
Adesso vorrei sapere se è consigliabile che mi sottoponga comunque alla colonscopia, se ci sono altre analisi che posso fare per rilevare eventuali altre intolleranze, o se è sufficiente che prosegua col mio attuale regime alimentare e mi attivi in altro modo solo all'insorgere di nuovi disturbi o scompensi.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.6k visite dal 07/02/2016.
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