Influenza intestinale

Salve a tutti, scrivo questa richiesta di consulto a causa di una forte influenza intestinale dalla quale non sembra che mi stia riprendendo in maniera soddisfacente. Tutto è iniziato sei giorni fa, quando mi è salita la febbre oltre i 38 gradi e sono stato in preda a una violenta nausea (non ho vomitato, credo perché dopo qualche ora di sofferenza ho ingerito stupidamente 40 gocce di Nausil). Il mio malessere era così forte che ho avuto una crisi di iperventilazione (questa è stata la diagnosi del mio medico), con "punture di spillo" in tutto il corpo e mani paralizzate. Passata la crisi, ho preso un antipiretico e il giorno dopo, stanchezza a parte, mi sentivo meglio. Il terzo giorno, tuttavia, è comparsa una fortissima diarrea, con feci molto liquide e giallastre e una frequenza di una decina di scariche in meno di ventiquattro ore. Su consiglio del mio medico di base ho preso una singola bustina di Diosmectal, e dal giorno successivo è iniziata la situazione sfibrante in cui mi trovo adesso: nonostante non stia mangiando nulla di più pesante di riso in bianco e petto di pollo al vapore, la mia digestione e diventata lentissima e faticosa. Impiego ore a digerire qualche decina di grammi di cibo, e mi sento gonfio e costipato. La diarrea si è ridotta a un paio di forti scariche al giorno, ma io mi sento molto peggio di prima. Spesso durante la giornata avverto una vaga debolezza o una stranissima sensazione di capogiro. Il mio medico mi ha prescritto un integratore vitaminico e o preso poche ore fa la prima compressa. Quello che mi chiedo è: può un'influenza intestinale essere così debilitante a distanza di ben sei giorni? A cosa possono essere dovuti questa specie di capogiri che avverto? è forse l'effetto collaterale delle medicine che ho preso? Grazie, aspetto una vostra risposta.