Calcoli biliari e possibili complicazioni
Buongiorno, vorrei presentarvi un problema che affligge mia madre (una donna di 53 anni) e che ha allarmato un pò tutta la famiglia. Tutto ha avuto inizio la notte tra il 30 e il 31 ottobre. Mia madre ha accusato un dolore addominale crescente al quadrante superiore destro. Sembrava molto intenso, quindi abbiamo contattato tempestivamente il 118. Al pronto soccorso, appena calmato il dolore con le flebo, inizialmente le avevan diagnosticato una semplice "ulceretta", ma in seguito al ritorno delle coliche, è stata riaperta la pratica, ed eseguita un' ecografia (fatta in fretta e furia) poichè si sospettava ci fosse la presenza di calcoli biliari. Infatti era proprio questa la causa, e la diagnosi è stata "colica biliare, litiasi biliare", citando quanto scritto nella relazione di pronto soccorso. Quindi, appena terminate nuovamente le coliche (grazie alle flebo), l' han dimessa, prescrivendole delle iniezioni di Voltaren, se il dolore si fosse ripresentato, e dicendole di rivolgersi al medico curante con le analisi del sangue alla mano, per valutare come procedere.
Il lunedì successivo, il medico, basandosi appunto sulle analisi (i valori troppo alti sono: aspartato aminotransferasi, alanina aminotransferasi, gamma gt e proteina c reattiva), ha constatato che mia madre avesse il fegato "intossicato", a causa dei calcoli biliari. La sua decisione quindi, è stata di farle fare 6 giorni di flebo (per la precisione, 2 giorni a settimana di TAD 600 mg/4ml (glutatione) + sodio cloruro 0,9%). A detta del medico, una volta finito questo trattamento, e quindi "disintossicato" il fegato, si potrà procedere con una nuova ecografia, rivolgendosi ad un chirurgo così da prendere in considerazione l' intervento. E qui subentrano i nostri dubbi e preoccupazioni. Mi son informato e so che da questi calcoli, possono nascere complicazioni anche gravi, inoltre mia madre continua ad accusare fastidi e affaticamento generale (soprattutto la sera), talvolta anche accompagnati da febbre, lievi difficoltà respiratorie e un pò di tosse secca. Oggi è il terzo giorno di flebo, ne mancano altri tre, quindi come minimo la terapia finirà mercoledì della settimana prossima. Il dilemma maggiore è: stiam facendo bene ad attendere il termine della terapia con le flebo (il medico insiste nel fare cosi), senza darci da fare in altri modi nel frattempo, oppure non dovremmo perdere altro tempo facendo eventualmente peggiorare le condizioni del fegato? Abbiamo il timore che possa esserci dell' altro, o che dovremmo iniziare ad agire subito (magari con una nuova ecografia). So che a distanza, non potete dirmi molto, ma chiedo per lo più un vostro parere professionale e vorrei sapere se condividete questo modo di affrontare la cosa. Mi scuso per essermi dilungato e vi ringrazio in anticipo per ventuali risposte.
Il lunedì successivo, il medico, basandosi appunto sulle analisi (i valori troppo alti sono: aspartato aminotransferasi, alanina aminotransferasi, gamma gt e proteina c reattiva), ha constatato che mia madre avesse il fegato "intossicato", a causa dei calcoli biliari. La sua decisione quindi, è stata di farle fare 6 giorni di flebo (per la precisione, 2 giorni a settimana di TAD 600 mg/4ml (glutatione) + sodio cloruro 0,9%). A detta del medico, una volta finito questo trattamento, e quindi "disintossicato" il fegato, si potrà procedere con una nuova ecografia, rivolgendosi ad un chirurgo così da prendere in considerazione l' intervento. E qui subentrano i nostri dubbi e preoccupazioni. Mi son informato e so che da questi calcoli, possono nascere complicazioni anche gravi, inoltre mia madre continua ad accusare fastidi e affaticamento generale (soprattutto la sera), talvolta anche accompagnati da febbre, lievi difficoltà respiratorie e un pò di tosse secca. Oggi è il terzo giorno di flebo, ne mancano altri tre, quindi come minimo la terapia finirà mercoledì della settimana prossima. Il dilemma maggiore è: stiam facendo bene ad attendere il termine della terapia con le flebo (il medico insiste nel fare cosi), senza darci da fare in altri modi nel frattempo, oppure non dovremmo perdere altro tempo facendo eventualmente peggiorare le condizioni del fegato? Abbiamo il timore che possa esserci dell' altro, o che dovremmo iniziare ad agire subito (magari con una nuova ecografia). So che a distanza, non potete dirmi molto, ma chiedo per lo più un vostro parere professionale e vorrei sapere se condividete questo modo di affrontare la cosa. Mi scuso per essermi dilungato e vi ringrazio in anticipo per ventuali risposte.
[#1]
Nessun dilemma,
la questione è piuttosto semplice,
... ovvero se sua madre ha delle coliche biliari a causa di una calcolosi
c'è ben poco da disintossicare ... occorre contattare un chirurgo per una colecistectomia!
la questione è piuttosto semplice,
... ovvero se sua madre ha delle coliche biliari a causa di una calcolosi
c'è ben poco da disintossicare ... occorre contattare un chirurgo per una colecistectomia!
[#2]
Mancano alcuni elementi per valutare meglio la situazione.
Comunque: i calcoli non "intossicano" il fegato.
Se sua madre fosse una mia paziente la farei vedere ad un chirurgo per valutare la situazione attuale e se l'intervento deve essere eseguito con urgenza.
Con i dati forniti, di più non si può dire!
Resto a sua disposizione!
Cordiali saluti!
Comunque: i calcoli non "intossicano" il fegato.
Se sua madre fosse una mia paziente la farei vedere ad un chirurgo per valutare la situazione attuale e se l'intervento deve essere eseguito con urgenza.
Con i dati forniti, di più non si può dire!
Resto a sua disposizione!
Cordiali saluti!
MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.1k visite dal 09/11/2015.
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