Reflusso o problema psicosomatico?
Buongiorno,
sono diversi anni ormai che ho il seguente problema:
Soprattutto dopo i pasti, ma non solo, a volte anche appena sveglio al mattino, avverto la formazione di molta aria in pancia (con frequenti e fastidiose eruttazioni) accompagnate sempre da un aumento del battito cardiaco (aumento reale del battito, non inventato o su base nervosa..) e raramente da un dolore al petto. Premetto che sono un soggetto molto ansioso e ipocondriaco e questi fattori sicuramente incidono negativamente sul problema. Purtroppo ho anche il vizio di mangiare troppo velocemente e questo sicuramente non aiuta..
Di notte non ho mai disturbi, ma spesso la presenza di gas e la tachicardia si manifestano già dal mattino presto e durano spesso fino a sera alternando fasi di disturbo intenso con altre meno intense. Spesso, toccando la pancia, ho come la sensazione di toccare tipo un materasso ad acqua (ho usato questo esempio per rendere al meglio la sensazione).
Ho eseguito diversi esami al cuore, tra cui holter e ecocardiogramma e un elettrocardiogramma pochi mesi fa da cui risultò essere tutto normale, a me non spaventa tanto l’aria in pancia quanto il frequente aumento del battito cardiaco perché temo che il cuore, col tempo, si possa indebolire.
Ho anche effettuato una visita gastroenterologica e un’ecografia completa all’addome il cui esito è regolarissimo in tutti, ma proprio tutti i suoi aspetti. Ho seguito per alcuni mesi una terapia di esopral tutti i giorni a digiuno e motilex due volte al giorno prima dei pasti principali, trovando beneficio da questa cura, soprattutto i primi due mesi, già i secondi due mesi ho trovato sì beneficio ma non come la prima volta. Una volta però interrotta, il problema si è ripresentato. Una settimana fa circa mi sono deciso ad eseguire una gastroscopia che ha avuto esito negativo.
Mi è stato perciò consigliato di riprendere al bisogno la terapia di inibitori di pompa protonica (qual'e appunto l'esopral).
Ma premesso che sono quasi convinto che questo malessere sia prevalentemente psicosomatico, potrei comunque soffrire di un’anche lieve sindrome da reflusso? E se non fosse così, quelle pastiglie possono comunque aiutarmi?
Grazie infinite
sono diversi anni ormai che ho il seguente problema:
Soprattutto dopo i pasti, ma non solo, a volte anche appena sveglio al mattino, avverto la formazione di molta aria in pancia (con frequenti e fastidiose eruttazioni) accompagnate sempre da un aumento del battito cardiaco (aumento reale del battito, non inventato o su base nervosa..) e raramente da un dolore al petto. Premetto che sono un soggetto molto ansioso e ipocondriaco e questi fattori sicuramente incidono negativamente sul problema. Purtroppo ho anche il vizio di mangiare troppo velocemente e questo sicuramente non aiuta..
Di notte non ho mai disturbi, ma spesso la presenza di gas e la tachicardia si manifestano già dal mattino presto e durano spesso fino a sera alternando fasi di disturbo intenso con altre meno intense. Spesso, toccando la pancia, ho come la sensazione di toccare tipo un materasso ad acqua (ho usato questo esempio per rendere al meglio la sensazione).
Ho eseguito diversi esami al cuore, tra cui holter e ecocardiogramma e un elettrocardiogramma pochi mesi fa da cui risultò essere tutto normale, a me non spaventa tanto l’aria in pancia quanto il frequente aumento del battito cardiaco perché temo che il cuore, col tempo, si possa indebolire.
Ho anche effettuato una visita gastroenterologica e un’ecografia completa all’addome il cui esito è regolarissimo in tutti, ma proprio tutti i suoi aspetti. Ho seguito per alcuni mesi una terapia di esopral tutti i giorni a digiuno e motilex due volte al giorno prima dei pasti principali, trovando beneficio da questa cura, soprattutto i primi due mesi, già i secondi due mesi ho trovato sì beneficio ma non come la prima volta. Una volta però interrotta, il problema si è ripresentato. Una settimana fa circa mi sono deciso ad eseguire una gastroscopia che ha avuto esito negativo.
Mi è stato perciò consigliato di riprendere al bisogno la terapia di inibitori di pompa protonica (qual'e appunto l'esopral).
Ma premesso che sono quasi convinto che questo malessere sia prevalentemente psicosomatico, potrei comunque soffrire di un’anche lieve sindrome da reflusso? E se non fosse così, quelle pastiglie possono comunque aiutarmi?
Grazie infinite
[#1]
Gentile signore,
sostenere che un disturbo sia psicosomatico non vuol dire, al giorno d'oggi, che esso sia di minor rilevanza o, come pensano a torto alcuni, non reale! Inoltre l'interpretazione psicosomatica di una patologia non implica che ci sia una relazione causa-effetto che parte dalla mente e finisce in un distretto del corpo; significa soltanto, per essere brevi, che vi è un'associazione tra disagio psicologico e malattia organica o funzionale. La cosa rilevante sul piano terapeutico è che un opportuno intervento psicologico può favorire la soluzione (ove possibile) o il compenso della malattia. Ciò non implica che l'intervento in ambito psichico sia esaustivo, ma sovente c'è necessità di praticare accanto una terapia farmacologica (o di altro tipo).
Nel caso del reflusso gastroesofageo ad esempio, ciò è perticolarmente frequente.
Lei stesso sostiene di percepire ansia, addirittura azzarda per sé la definizione di ipocondriaco e aggiunge di avere un comportamento alimentare che favorisce l'insorgenza dei disturbi (mangiare velocemente).
La terapia farmacologica che ha praticato è sicuramente adeguata, ma la temporaneità del risultato positivo e la ripresa dei sintomi alla sospensione dei farmaci portano a credere che si gioverebbe di un approccio parallelo in ambito psicologico.
Cordiali saluti.
sostenere che un disturbo sia psicosomatico non vuol dire, al giorno d'oggi, che esso sia di minor rilevanza o, come pensano a torto alcuni, non reale! Inoltre l'interpretazione psicosomatica di una patologia non implica che ci sia una relazione causa-effetto che parte dalla mente e finisce in un distretto del corpo; significa soltanto, per essere brevi, che vi è un'associazione tra disagio psicologico e malattia organica o funzionale. La cosa rilevante sul piano terapeutico è che un opportuno intervento psicologico può favorire la soluzione (ove possibile) o il compenso della malattia. Ciò non implica che l'intervento in ambito psichico sia esaustivo, ma sovente c'è necessità di praticare accanto una terapia farmacologica (o di altro tipo).
Nel caso del reflusso gastroesofageo ad esempio, ciò è perticolarmente frequente.
Lei stesso sostiene di percepire ansia, addirittura azzarda per sé la definizione di ipocondriaco e aggiunge di avere un comportamento alimentare che favorisce l'insorgenza dei disturbi (mangiare velocemente).
La terapia farmacologica che ha praticato è sicuramente adeguata, ma la temporaneità del risultato positivo e la ripresa dei sintomi alla sospensione dei farmaci portano a credere che si gioverebbe di un approccio parallelo in ambito psicologico.
Cordiali saluti.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
[#2]
Ex utente
La ringrazio molto, annch'io mi sono ormai convinto che sia necessario un approccio psicologico. Ma Le vorrei chiedere se dalla gastroscopia era possibile vedere se soffrivo di reflusso o meno. E visto l'esito negativo dell'esame che è il seguente:
esofago regolare, cardias continente
stomaco normale per tono, peristalsi e mucosa
Piloro ritmicamente pervio, regolare
Bulbo duodenale regolare esente da lesioni
Seconda porzione del duodeno esente da lesioni
se significa che non c'è alcuna possibilità che io ce l'abbia. Grazie
esofago regolare, cardias continente
stomaco normale per tono, peristalsi e mucosa
Piloro ritmicamente pervio, regolare
Bulbo duodenale regolare esente da lesioni
Seconda porzione del duodeno esente da lesioni
se significa che non c'è alcuna possibilità che io ce l'abbia. Grazie
[#3]
L'indagine endoscopica relazionata esclude conseguenze di un reflusso sulla mucosa (infiammazione, erosioni) e non evidenzia presupposti anatomo-fisiologici conclamati (beanza del cardias o visione diretta di materiale refluito); tuttavia l'indagine più accurata per rilevare il reflusso è la pHmetria. Nel suo caso, mi sembra però superfluo.
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 11.9k visite dal 01/10/2008.
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