Dolore all'epigastrio che non scompare
Buongiorno.
Poco più di due mesi fa ho avuto due episodi consecutivi di melena, che erano stati preceduti tre giorni prima da un attacco acuto di dolore nella zona dell'alto addome con riverberi anche nella parte posteriore del corpo (sotto le spalle)
La gastroscopia effettuata tempestivamente ha evidenziato un cardias poco continente con iperemia giunzionale e note di reflusso misto. Inoltre il bulbo duodenale presentava mucosa fragile con disipitelizzazioni sanguinanti al contatto con lo strumento. Test per HP con esito dubbio.
Terapia prescritta:
primo mese: pantopazolo 60 mg al giorno + gaviscon 3 volte al dì.
secondo mese: pantoprazolo 40 mg al giorno + gaviscon 3 volte al dì.
Dieta adeguata alla situazione quindi divieto assoluto di consumo di bevande alcoliche, gasate, caffè, cibi speziati, fritti, ecc.
Adesso dopo due mesi il risultato è che lentamente la dolorabilità nella zona epigastrica si è notevolmente ridotta. Ciononostante durante il pasto, in genere verso la fine, ricompare il dolore che ha una breve durata per poi, lentamente scomparire evolvendosi in un risentimento tollerabile. Sempre durante i pasti ho una sensazione di languore costante che mi stimolerebbe a mangiare di più.
Adesso sono alla fine del secondo mese e dovrei iniziare un terzo mese riducendo il pantoprazolo a 20 mg pro die sostituendo il gavison con il riopan,
Mi domando se è normale che dopo due mesi di terapia ancora abbia questi disturbi.
Vorrei inoltre sapere se è opportuno effettuare una seconda gastroscopia di controllo, e se l'eventuale gastroscopia deve essere effettuata dopo un intervallo di tempo (quanto?) dalla cessazione della terapia anche perché non mi è chiaro se il farmaco che sto assumendo possa alterare il quadro.
Ringrazio per la cortese diponibilità.
Poco più di due mesi fa ho avuto due episodi consecutivi di melena, che erano stati preceduti tre giorni prima da un attacco acuto di dolore nella zona dell'alto addome con riverberi anche nella parte posteriore del corpo (sotto le spalle)
La gastroscopia effettuata tempestivamente ha evidenziato un cardias poco continente con iperemia giunzionale e note di reflusso misto. Inoltre il bulbo duodenale presentava mucosa fragile con disipitelizzazioni sanguinanti al contatto con lo strumento. Test per HP con esito dubbio.
Terapia prescritta:
primo mese: pantopazolo 60 mg al giorno + gaviscon 3 volte al dì.
secondo mese: pantoprazolo 40 mg al giorno + gaviscon 3 volte al dì.
Dieta adeguata alla situazione quindi divieto assoluto di consumo di bevande alcoliche, gasate, caffè, cibi speziati, fritti, ecc.
Adesso dopo due mesi il risultato è che lentamente la dolorabilità nella zona epigastrica si è notevolmente ridotta. Ciononostante durante il pasto, in genere verso la fine, ricompare il dolore che ha una breve durata per poi, lentamente scomparire evolvendosi in un risentimento tollerabile. Sempre durante i pasti ho una sensazione di languore costante che mi stimolerebbe a mangiare di più.
Adesso sono alla fine del secondo mese e dovrei iniziare un terzo mese riducendo il pantoprazolo a 20 mg pro die sostituendo il gavison con il riopan,
Mi domando se è normale che dopo due mesi di terapia ancora abbia questi disturbi.
Vorrei inoltre sapere se è opportuno effettuare una seconda gastroscopia di controllo, e se l'eventuale gastroscopia deve essere effettuata dopo un intervallo di tempo (quanto?) dalla cessazione della terapia anche perché non mi è chiaro se il farmaco che sto assumendo possa alterare il quadro.
Ringrazio per la cortese diponibilità.
[#1]
Credo sia opportuno continuare, senza ridurre la terapia. Può ugualmente eseguire la gastroscopia e valutare lo stato di guarigione o meno.
Cordialmente
Cordialmente
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
[#3]
Ovviamente il farmaco riduce un eventuale quadro infiammatorio. Dipende il motivo per cui viene eseguita la gastroscopia. E qui deve essere il suo medico a dare indicazioni in merito.
[#4]
Utente
Dottore la ringrazio.
Nel formulare la mia domanda sono stato impreciso e provo a riproporla.
Per alterazione del quadro diagnostico intendevo la possibilità che gli effetti della terapia che ormai sto seguendo da quasi tre mesi non possano in qualche modo mascherare eventuali processi degenerativi di tipo neoplastico.
Quindi mi domandavo se prima di effettuare una nuova indagine non debba sospendere per qualche tempo (quanto?) la terapia.
Torno a ringraziarla.
Nel formulare la mia domanda sono stato impreciso e provo a riproporla.
Per alterazione del quadro diagnostico intendevo la possibilità che gli effetti della terapia che ormai sto seguendo da quasi tre mesi non possano in qualche modo mascherare eventuali processi degenerativi di tipo neoplastico.
Quindi mi domandavo se prima di effettuare una nuova indagine non debba sospendere per qualche tempo (quanto?) la terapia.
Torno a ringraziarla.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.6k visite dal 13/09/2015.
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