Reflusso gastroesofageo e indolenzimento epigastrico
Gentili dottori, avrei bisogno di conferma circa la relazione tra il reflusso gastroesofageo e i disturbi epigastrici.
L'anno scorso ho subito un I.M.A. con inserimento di stent medicato e da allora sono costretto a prendere numerosi farmaci; già prima dell'infarto soffrivo comunque di acidità gastrica cronica che curavo con malox o riopan . Ho proceduto pertanto ad una visità gastroenterologica e anche ad una gastroscopia la quale (pur non rilevando neppure un'ernia iatale) ha però evidenziato una ipocontinenza del cardias. Data la quantità di farmaci che ogni giorno devo prendere per il cuore c'è anche il Pantroprazolo da 40 mg.
Tuttavia, specie quando cambia il tempo, oppure in momenti di particolare ansia o stress (soffro anche di questo dopo l'infarto...) si ripresenta un fastidio-indolenzimento epigastrico più o meno intenso che poi passa con il sonno oppure con 10-12 gocce di xanax. A volte tale fastidio si manifesta anche come sensazione di fiato corto.
La mia domanda è : vi è correlazione tra questo disturbo e l'incontinenza del cardias -reflusso ? Vi chiedo questo perchè vivo ormai nel terrore che possa invece trattarsi di disturbi nuovamente legati al cuore (ma tutti i controlli e numerosi esami e visite cardiologiche effettuati in questo anno hanno escluso ormai legami con il cuore). La paura di un nuovo infarto mi sta logorando la vita ma tutti i medici sono concordi nel ritenere che ormai il cuore è al sicuro dato che sono coperto dai farmaci, ho il colesterolo regolato, la pressione pure e non fumo più sigarette.
Il perchè della mia paura è dovuta solo al fatto che l'I.M.A. dell'anno scorso si era manifestato mascherato da tale simile dolore epigastrico (ma è anche vero che avevo anche nausea, sudori freddi, non riuscivo a mangiare, senso di svenimento e pressione alterata quel maledetto giorno ...) . Ringrazio e mi scuso precisando che sono anche in cura psicologica per ansia postraumatica da stress somatizzata (la psicologo ritiene infatti che tale tipo di disturbo sia anche espressione di attacchi d'ansia).
L'anno scorso ho subito un I.M.A. con inserimento di stent medicato e da allora sono costretto a prendere numerosi farmaci; già prima dell'infarto soffrivo comunque di acidità gastrica cronica che curavo con malox o riopan . Ho proceduto pertanto ad una visità gastroenterologica e anche ad una gastroscopia la quale (pur non rilevando neppure un'ernia iatale) ha però evidenziato una ipocontinenza del cardias. Data la quantità di farmaci che ogni giorno devo prendere per il cuore c'è anche il Pantroprazolo da 40 mg.
Tuttavia, specie quando cambia il tempo, oppure in momenti di particolare ansia o stress (soffro anche di questo dopo l'infarto...) si ripresenta un fastidio-indolenzimento epigastrico più o meno intenso che poi passa con il sonno oppure con 10-12 gocce di xanax. A volte tale fastidio si manifesta anche come sensazione di fiato corto.
La mia domanda è : vi è correlazione tra questo disturbo e l'incontinenza del cardias -reflusso ? Vi chiedo questo perchè vivo ormai nel terrore che possa invece trattarsi di disturbi nuovamente legati al cuore (ma tutti i controlli e numerosi esami e visite cardiologiche effettuati in questo anno hanno escluso ormai legami con il cuore). La paura di un nuovo infarto mi sta logorando la vita ma tutti i medici sono concordi nel ritenere che ormai il cuore è al sicuro dato che sono coperto dai farmaci, ho il colesterolo regolato, la pressione pure e non fumo più sigarette.
Il perchè della mia paura è dovuta solo al fatto che l'I.M.A. dell'anno scorso si era manifestato mascherato da tale simile dolore epigastrico (ma è anche vero che avevo anche nausea, sudori freddi, non riuscivo a mangiare, senso di svenimento e pressione alterata quel maledetto giorno ...) . Ringrazio e mi scuso precisando che sono anche in cura psicologica per ansia postraumatica da stress somatizzata (la psicologo ritiene infatti che tale tipo di disturbo sia anche espressione di attacchi d'ansia).
[#1]
Ritengo che i suoi disturbi siano legati, più che al reflusso, a somatizzazione per causa ansiogena.
Si tranquillizzi.
Si tranquillizzi.
Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.3k visite dal 17/08/2015.
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Approfondimento su Reflusso gastroesofageo
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