Spasmi esofagei
Premetto che avevo gia scritto la mia storia clinica in un altro post, ma ne riparlo qui perché la vicenda si è evoluta e sono arrivato ad esiti nuovi. Paziente di 29 anni. Nel 2011 sottoposto a prima gastroscopia per via di alcuni spasmi all'esofago. Esito: esofagite da reflusso con piccola ernia iatale da scivolamento. Sottoposto a cura con pantoprazolo rifaccio la gastro due mesi dopo e tutto risulta normale, scomparsa l'esofagite cosi come gli spasmi. Nel corso dei due anni successivi ho alternato cicli di pantoprazolo al ricomparire degli spasmi finché, preso dalla convinzione che fossero normali e dalla paura di esagerare con gli ipp, per tutto il 2013/2014 non ho più assunto nulla e mi sono accorto di come gli spasmi fossero diventati ormai frequentissimi.
Da settembre sono in cura da un altro medico che mi ha fatto fare lunghi cicli di pantoprazolo prima e di esomeprazolo poi. Sono passati dieci mesi in cui ho assunto ininterrottamente ipp a cicli da 40mg e da 20mg e gli spasmi sono notevolmente diminuiti. Ma rimane un problema: non scompaiono! È per questo che la settimana scorsa, sotto consiglio del medico, ho fatto la mia terza gastroscopia dove è stata rilevata solo un'incontinenza cardiale. Sia la gastroenterologa che il mio medico mi hanno consigliato una cura di due settimane a base di domperidone, ma per paura delle controindicazioni ho procrastinato fin quando, mercoledi scorso, non ho deciso di iniziare. Dopo l'assunzione di una pillola da 10 mg ho iniziato ad avere scariche di diarrea ogni quarto d'ora per circa dieci ore, e continuo ad averne ora a distanza di quattro giorni. Non so se tale reazione sia dovuta al farmaco, ma ne ho subito interrotto l'assunzione e sapendo che si tratta di uno stimolatore della motilità inizio seriamente ad avere paura di riprenderlo (visto che ho passato tre giorni da incubo).
Le mie domande vertono dunque su due punti
1) quante possibilità ci sono che il domperidone mi abbia provocato tali effetti? Posso tornare a riassunerlo o rischio davvero di uscirne male?
2) A cosa potrebbero essere ricollegati i miei spasmi? Potrebbe essere acalasia o si sarebbe visto con la gastroscopia? È il caso di fare una radio con bario o una manometria?
Ps gli spasmi li avverto soprattutto dopo i pasti e quando mi corico. In passato ho avuto qualche sporadico attacco di disfagia e da un paio di anni ho eruttazioni frequenti.
Quello che percepisco come spasmo è proprio un sussulto all'altezza dell'esofago, sulla giuntura delle ossa toraciche. Come se qualcuno mi desse un pugno dall'interno. Gli altri sintomi tipici sono rari, a volte qualche reflusso, più frequenti casi di pirosi retrosternale e fino al collo e al mento, soprattutto quando faccio sport.
Vi ringrazio in anticipo per le vostre risposte.
Da settembre sono in cura da un altro medico che mi ha fatto fare lunghi cicli di pantoprazolo prima e di esomeprazolo poi. Sono passati dieci mesi in cui ho assunto ininterrottamente ipp a cicli da 40mg e da 20mg e gli spasmi sono notevolmente diminuiti. Ma rimane un problema: non scompaiono! È per questo che la settimana scorsa, sotto consiglio del medico, ho fatto la mia terza gastroscopia dove è stata rilevata solo un'incontinenza cardiale. Sia la gastroenterologa che il mio medico mi hanno consigliato una cura di due settimane a base di domperidone, ma per paura delle controindicazioni ho procrastinato fin quando, mercoledi scorso, non ho deciso di iniziare. Dopo l'assunzione di una pillola da 10 mg ho iniziato ad avere scariche di diarrea ogni quarto d'ora per circa dieci ore, e continuo ad averne ora a distanza di quattro giorni. Non so se tale reazione sia dovuta al farmaco, ma ne ho subito interrotto l'assunzione e sapendo che si tratta di uno stimolatore della motilità inizio seriamente ad avere paura di riprenderlo (visto che ho passato tre giorni da incubo).
Le mie domande vertono dunque su due punti
1) quante possibilità ci sono che il domperidone mi abbia provocato tali effetti? Posso tornare a riassunerlo o rischio davvero di uscirne male?
2) A cosa potrebbero essere ricollegati i miei spasmi? Potrebbe essere acalasia o si sarebbe visto con la gastroscopia? È il caso di fare una radio con bario o una manometria?
Ps gli spasmi li avverto soprattutto dopo i pasti e quando mi corico. In passato ho avuto qualche sporadico attacco di disfagia e da un paio di anni ho eruttazioni frequenti.
Quello che percepisco come spasmo è proprio un sussulto all'altezza dell'esofago, sulla giuntura delle ossa toraciche. Come se qualcuno mi desse un pugno dall'interno. Gli altri sintomi tipici sono rari, a volte qualche reflusso, più frequenti casi di pirosi retrosternale e fino al collo e al mento, soprattutto quando faccio sport.
Vi ringrazio in anticipo per le vostre risposte.
[#1]
La diarrea é un effetto del domperidone e per lo studio degli spasmi é indispensabile una manometria esofagea.
Cordialmente
Cordialmente
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
[#2]
Utente
Gentile dott. Cosentino, la ringrazio per la risposta e per la grande disponibilità alla quale ci ha abituato in questo sito! Deduco quindi dalla sua risposta che è meglio evitare di riassumere domperidone, o sbaglio? Un'altra cosa. Una diagnosi di Acalasia può ancora essere considerabile a seguito di indagini come la manometria o può essere esclusa visto che ho appena eseguito la gastroscopia? In concreto le chiedo se l'acalasia potrebbe essere o meno individuata con la sola gastroscopia.
Infine le chiedo quanto la manometria è invasiva e come si presenta a livello di fastidio rispetto alla gastroscopia ( so che si fa senza sedazione e che dura parecchio, e la cosa mi spaventa un po' )
Grazie ancora in anticipo
Infine le chiedo quanto la manometria è invasiva e come si presenta a livello di fastidio rispetto alla gastroscopia ( so che si fa senza sedazione e che dura parecchio, e la cosa mi spaventa un po' )
Grazie ancora in anticipo
[#3]
Per il domperidone bisogna che sia lei a decidere sulla base dell'effetto collaterale, che potrebbe essere transitorio. La maonometria consiste nel posizionate un sottile sondino attraverso il naso e la procedura dura 20 min. circa. La gastroscopia può avere solo il sospetto dell'acalasia, mentre é la manometria che fa diagnosi.
[#7]
In pratica il problema non cambia. A volte il limite fra incontinenza ed ernia iatale é minimo ed é sufficiente un conato di vomito ad alterare la visione endoscopica. Quello che conta non é la tipologia dell'alterazione anatomica quanto la presenza di reflusso.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 6.9k visite dal 12/07/2015.
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