Difficolta' di evacuazione nel paziente parkinsoniano

Buongiorno dottore

Scrivo per conto di mio papà di anni 74 affetto da Parkinson da più di 15 anni.
Autonomo senza altre patologie.

Il problema è che da qualche anno a questa parte, per andare di corpo, si aiuta con un getto dell'acqua calda, oltre che manualmente, in quanto ha poco stimolo.

Successivamente sono stati aggiunti in aiuto,i microclismi, ma adesso sembra che anche questi stiano perdendo la loro efficacia.

Mio papa' cerca di evacuare anche 2 volte al giorno: appena alzato la mattina e prima o dopo cena.

E' cosciente che la terapia farmacologica da lui assunta a base di Levodopa e piu' efficace ad intestino libero.

Succede anche che se si sente "gonfio" a livello di pancia sia alza anche di notte per liberarsi ma talvolta sono solo gas intestinali.

Aggiungo che e' molto sedentario e ritengo che possa bere poco piu' di mezzo litro di acqua al di'. Le feci sono piuttosto solide. Assume biscotti e crackers integrali, un poco di frutta e verdura, e a pranzo e cena sempre e costantemente prugne secche.

Detto questo, vorrei gentilmente conoscere da Lei se e' corretto sforzarsi ad andare di corpo anche 2 volte al di'.

Se vede delle abitudini sbagliate e che andrebbero modificate.

E poi altra domanda, il gonfiore che sente, potrebbero essere gas intestinali, che tuttavia non richiedono a tutti i costi di dover cercare di evacuare con grande sforzo e con l'ausilio di microclismi?

Come si potrebbe migliorare il quadro?

Ringrazio in anticipo per la gradita risposta e per l'aiuto fornito.

Cordiali saluti

Roberto