Dispepsia, iporessia, difficoltà digestive e nausea
Gentili dottori,
vi scrivo per chiedere un vostro parere in merito ad una serie di disturbi che ormai da più di 4 anni mi affliggono. Ho indicato come sezione di pertinenza gastroenterologia ma ciò non esclude che il mio problema riguardi altre specialità dati i differenti medici con cui ho avuto modo di interfacciarmi in questi anni.Tutto inizia nel febbraio 2011 quando inizio ad accusare sintomi quali forte inappetenza e nausea persistente (per ragioni di studio in quel periodo mi ero trasferito dalla mia città e alloggiando in un collegio mangiavo praticamente sempre in mensa). Il medico di base mi ha prescritto esami del sangue e gastroscopia (nel complesso negativi). Dall'esame istologico è risultato esser presente Helicobacter Pilori in conseguenza del quale ho eseguito terapia eradicante con antibiotici e gastroprotettore. La terapia ha portato all'eradicazione del batterio ma i sintomi persistevano; nella fattispecie avevo nausea, difficoltà digestive, sazietà precoce (appena dopo pochi bocconi), inappetenza ed ero calato di qualche chilo poiché non riuscivo a introdurre la stessa quantità di cibo di un tempo. Mi sono rivolto così ad un gastroenterologo e ho provato una serie di terapie (pantoprazolo+levopraid+gaviscon o peridon) ecc. ma l'unico farmaco che sembrava darmi un leggero sollievo era il levopraid. La diagnosi è stata di dispepsia funzionale con un importante componente psicosomatica. Ho eseguito ecografie all'addome, RM al cervello per escludere eventuali cause centrali, esami del sangue per celiachia e allergie alimentari ma il tutto dava esito negativo (solo dall'eco all'addome risultava il fegato con lievi steatosi). Non soddisfatto mi son rivolto quindi a psichiatri che han provato a curarmi con Laroxyl+Prazene o Remeron+integratori finché non avendo esiti soddisfacenti (l'ultima terapia prevedeva l'utilizzo combinato di remeron e dropaxin, al che ho capito che stavo entrando in un circolo vizioso) mi son rivolto di nuovo al gastroenterologo che in questi anni mi ha seguito. Data la mia ostinazione abbiamo deciso ripetere l'EGDS per una seconda volta, con esito di nuovo negativo. Il medico mi ha quindi detto che non avevamo altri strumenti e che dovevo convivere con i sintomi.
Questi sintomi son stati causa di chiusura in me stesso nonostante abbia cercato di affrontarli. Ho rinunciato a moltissime uscite con gli amici, a stare piacevolmente in compagnia delle persone durante i pasti perché la nausea e l'inappetenza mi perseguitano e non mi permettono di essere sereno come ero un tempo. Ora mi rivolgo a voi in quanto avrei bisogno di capire se c'è qualche specialità che si occupa di queste disfunzioni; mi viene da pensare a centri per i disturbi alimentari, psicologi o rami della medicina non convenzionale (per es. agopuntura). Verso chi potrei orientarmi? Non riesco ad immaginare di trascorrere una vita intera con tali sintomi, il cibo non riesce più ad essere un piacere per me.
Vi ringrazio infinitamente per le risposte
vi scrivo per chiedere un vostro parere in merito ad una serie di disturbi che ormai da più di 4 anni mi affliggono. Ho indicato come sezione di pertinenza gastroenterologia ma ciò non esclude che il mio problema riguardi altre specialità dati i differenti medici con cui ho avuto modo di interfacciarmi in questi anni.Tutto inizia nel febbraio 2011 quando inizio ad accusare sintomi quali forte inappetenza e nausea persistente (per ragioni di studio in quel periodo mi ero trasferito dalla mia città e alloggiando in un collegio mangiavo praticamente sempre in mensa). Il medico di base mi ha prescritto esami del sangue e gastroscopia (nel complesso negativi). Dall'esame istologico è risultato esser presente Helicobacter Pilori in conseguenza del quale ho eseguito terapia eradicante con antibiotici e gastroprotettore. La terapia ha portato all'eradicazione del batterio ma i sintomi persistevano; nella fattispecie avevo nausea, difficoltà digestive, sazietà precoce (appena dopo pochi bocconi), inappetenza ed ero calato di qualche chilo poiché non riuscivo a introdurre la stessa quantità di cibo di un tempo. Mi sono rivolto così ad un gastroenterologo e ho provato una serie di terapie (pantoprazolo+levopraid+gaviscon o peridon) ecc. ma l'unico farmaco che sembrava darmi un leggero sollievo era il levopraid. La diagnosi è stata di dispepsia funzionale con un importante componente psicosomatica. Ho eseguito ecografie all'addome, RM al cervello per escludere eventuali cause centrali, esami del sangue per celiachia e allergie alimentari ma il tutto dava esito negativo (solo dall'eco all'addome risultava il fegato con lievi steatosi). Non soddisfatto mi son rivolto quindi a psichiatri che han provato a curarmi con Laroxyl+Prazene o Remeron+integratori finché non avendo esiti soddisfacenti (l'ultima terapia prevedeva l'utilizzo combinato di remeron e dropaxin, al che ho capito che stavo entrando in un circolo vizioso) mi son rivolto di nuovo al gastroenterologo che in questi anni mi ha seguito. Data la mia ostinazione abbiamo deciso ripetere l'EGDS per una seconda volta, con esito di nuovo negativo. Il medico mi ha quindi detto che non avevamo altri strumenti e che dovevo convivere con i sintomi.
Questi sintomi son stati causa di chiusura in me stesso nonostante abbia cercato di affrontarli. Ho rinunciato a moltissime uscite con gli amici, a stare piacevolmente in compagnia delle persone durante i pasti perché la nausea e l'inappetenza mi perseguitano e non mi permettono di essere sereno come ero un tempo. Ora mi rivolgo a voi in quanto avrei bisogno di capire se c'è qualche specialità che si occupa di queste disfunzioni; mi viene da pensare a centri per i disturbi alimentari, psicologi o rami della medicina non convenzionale (per es. agopuntura). Verso chi potrei orientarmi? Non riesco ad immaginare di trascorrere una vita intera con tali sintomi, il cibo non riesce più ad essere un piacere per me.
Vi ringrazio infinitamente per le risposte
[#1]
Mi viene semplicemente da chiedere: ha eseguito la dieta per celiaci anche avendo escluso la celiachia con gli anticorpi ? Il mio dubbio è che potrebbe avere una Gluten sensitivity, ossia un'intolleranza al glutine (non celiaca)
Cordialmente
Cordialmente
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
[#2]
<< l'unico farmaco che sembrava darmi un leggero sollievo era il levopraid. La diagnosi è stata di dispepsia funzionale con un importante componente psicosomatica>>
La positiva risposta al farmaco procinetico/neurolettico e quanto descrive
lasciano chiaramente trasparire la natura psicogena del disturbo.
Probabilmente oltre che di un supporto farmacologico in ambito psichiatrico
ha soprattutto bisogno di un supporto in ambito psicologico
affidandosi ad un bravo psicologo.
La positiva risposta al farmaco procinetico/neurolettico e quanto descrive
lasciano chiaramente trasparire la natura psicogena del disturbo.
Probabilmente oltre che di un supporto farmacologico in ambito psichiatrico
ha soprattutto bisogno di un supporto in ambito psicologico
affidandosi ad un bravo psicologo.
Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it
[#3]
Utente
Innanzitutto vi ringrazio per le celeri risposte.
Dott. Cosentino, la dieta celiaca non l'ho mai presa in considerazione appunto perché dagli esami non risultavo intollerante. La celiachia potrebbe comportare questo tipo di disturbi? Perché da quel poco che conosco so che essa ha implicazioni soprattutto sull'intestino manifestandosi con frequenti episodi diarroici.
Dott. Quatraro, vedrò di muovermi in tal senso.
Colgo l'occasione per chiedere anche un'opinione riguardo il mio caso a specialisti di altri ambiti come psicologia, psichiatria e medicine non convenzionali.
Ringrazio immensamente quanti vorranno rispondermi.
Dott. Cosentino, la dieta celiaca non l'ho mai presa in considerazione appunto perché dagli esami non risultavo intollerante. La celiachia potrebbe comportare questo tipo di disturbi? Perché da quel poco che conosco so che essa ha implicazioni soprattutto sull'intestino manifestandosi con frequenti episodi diarroici.
Dott. Quatraro, vedrò di muovermi in tal senso.
Colgo l'occasione per chiedere anche un'opinione riguardo il mio caso a specialisti di altri ambiti come psicologia, psichiatria e medicine non convenzionali.
Ringrazio immensamente quanti vorranno rispondermi.
[#4]
Per la Gluten Sensitivity non ci sono accertamenti diagnostici. Ecco un articolo di utilità:
https://www.medicitalia.it/minforma/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/1040-celiachia-no-gluten-sensitivity-ipersensibilita-al-glutine.html
Per il resto degli specialisti deve chiedere nelle rispettive sezioni.
https://www.medicitalia.it/minforma/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/1040-celiachia-no-gluten-sensitivity-ipersensibilita-al-glutine.html
Per il resto degli specialisti deve chiedere nelle rispettive sezioni.
[#7]
Utente
Ad oggi, sono quasi due settimane dall'inizio della dieta ma non ho avuto benefici, anzi per alcuni giorni la sintomatologia è addirittura peggiorata.
A questo punto posso considerare il fatto di sospenderla e pensare che non si tratta neanche di intolleranza al glutine?
Dovrei prendere in considerazione la strada proposta dal Dott. Quatraro e rivolgermi ad un psicologo?
Mi scuso per la mia insistenza ma non è facile per me convivere da più di 4 anni con questi disturbi e non aver trovato ancora una soluzione dopo vari esami e visite.
Vi ringrazio per la consueta disponibilità accordatami
A questo punto posso considerare il fatto di sospenderla e pensare che non si tratta neanche di intolleranza al glutine?
Dovrei prendere in considerazione la strada proposta dal Dott. Quatraro e rivolgermi ad un psicologo?
Mi scuso per la mia insistenza ma non è facile per me convivere da più di 4 anni con questi disturbi e non aver trovato ancora una soluzione dopo vari esami e visite.
Vi ringrazio per la consueta disponibilità accordatami
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 11k visite dal 30/06/2015.
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