Dolore in fossa iliaca, fianco e zona lombare dx

Buongiorno,ho 32 anni, vi scrivo perchè anche un consulto esterno potrebbe aiutarmi a uscire da un vero e proprio incubo. Dal luglio scorso ho iniziato a soffrire di fitte lancinanti in fossa iliaca, fianco ipocondrio e zona lombare dx. Inizialmente mi è stata diagnosticata una appendicopatia e mi son stati prescritti degli antibiotici, laboratorio negativo, segni appendicolari negativi. Dopo circa un mese il dolore è peggiorato e alla visita successiva, vista una leggera ematuria e Giordano + a dx , mi è stata diagnosticata una colica renale. Trattamento con blandi diuretici e fans, prescritta ecografia e visita urologica, che hanno escluso problemi renali. Dopo circa un altro mese dolore ingravescente con scarsa risposta ai fans, mi si consiglia visita gastroenterologica. Il gastroenterologo propende per un disordine funzionale dell'intestino, mi prescrive fermenti e integratori e consiglia dieta prima di latticini e con scarso apporto di fibre, niente pane e pasta ma solo riso, niente dolci o bibite gasate, niente caffè. La dieta mi fa dimagrire parecchi chili ma il dolore resiste. Nuovo consulto, si consiglia eco addome completo ed eco delle anse, tutto negativo, più laboratorio con funzionalità tiroidea e ab per celiachia, negativo anche questo. Sconfortata torno dal medico che cambia drasticamente orientamento diagnostico e opta per una lombosciatalgia, visto l'irradiarsi del dolore anche alla coscia e al gluteo. Prescrive Medrol da 16 per dieci giorni, nessun beneficio. Nel frattempo son passati 8 mesi. A febbraio cambio medico e chiedo nuovo consulto, il dolore peggiore col movimento, ho un'autonomia di 500 mt senza provare dolore. Il nuovo medico è molto scrupoloso con l'anamnesi, e visto che l'insorgenza dei sintomi è stata concomitante con un forte stress emotivo, decide che si tratta di una banale colite spastica di natura psicosomatica, prescrive Obispax, fermenti, dieta, nessun beneficio. Seccata decido che ne ho abbastanza di dieta e farmaci, mangio normalmente, recupero il peso e mi tengo il dolore. A marzo ho tre settimane di tregua, non ci credevo, ma purtroppo dura poco. I dolori tornano fortissimi, non riesco quasi a camminare, il colon dx è molto gonfio e dolente alla palpazione, sono dolori incostanti, delle fitte molto forti, come stilettate, che vanno dal fianco alla schiena. Alvo regolare, anche se le feci hanno consistenza diminuita, non muco nè sangue tranne qualche volta causa ragadi. Ultimamente avverto un senso di pesantezza perianale, ma non tenesmo. Son davvero disperata. Ho deciso di fare la calproctetina e se necessario una colonscopia privatamente, l'aver parlato di stress emotivo è stata la mia rovina, si riconduce tutto a un disagio psichico che si è risolto in tempi brevi e senza strascichi, l'unica mia fonte di stress è questo dolore che non va via. Accetto qualsiasi consiglio o suggerimento che mi possa aiutare. Vi ringrazio anticipatamente.
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.9k 2.3k
Non é facile dare consigli in questo caso, senza visita diretta. Ovviamemte la Colonscopia si rende necessaria, ma da considerare un problema osteo-muscolare considerando che il dolore si accentua con i movimenti.

Cordialmente

Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)

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Utente
Utente
La ringrazio per la sua risposta, la colonscopia secondo lei è necessaria anche qualora la calf non fosse aumentata?
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.9k 2.3k
La calprotectina non aumentata farà riconsiderare l'indicazione alla Colonscopia.

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