Ernia iatale con rinofaringite catarrale atrofica cronica
Buongiorno,
vi sottopongo un quesito da parte di mia madre:
“Per via di un fastidiosissimo disturbo di tosse secca e presenza di catarro in gola, mi sono rivolta negli anni a gastroenterologi e otorini.
Dal gastroenterologo mi è stata diagnosticata un'ernia iatale che curo con cicli di Omeprazen.
Dal primo otorino una rinofaringite catarrale cronica atrofica; dal secondo invece, una rinite cronica e laringite vasomotoria allergica.
Il PRIST e gli altri test allergici sono tutti risultati normali.
I raggi x al torace hanno riscontrato un quadro normale ad eccezione di una lieve bronchite cronica che mi hanno detto essere nella norma per la mia età (71).
Il problema fondamentale, come ho già detto, sta nella tosse secca e nel catarro.
La prima a volte si manifesta con attacchi violenti. Non riesco a controllarla e in qualche caso mi dà persino un senso di soffocamento. Si manifesta in particolare se mangio cose dai sapori forti o piccanti, o magari anche solo un po' più salate del normale, biscotti secchi le cui briciole a quanto pare mi irritano la gola. Persino un forte odore mi provoca tosse stizzosa.
Il catarro è presente in quantità sul palato e in gola e mi scende persino dal naso come se fossi raffreddata. Addirittura sento poco i sapori, tipico sintomo da raffreddamento.
Sotto consiglio medico prendo l'antistaminico Cetirizina (10 gocce). Mi fa star meglio i primi giorni ma poi tutto torna come prima.
Anche l'Omeprazen che, sempre sotto consiglio del medico, faccio a cicli alternando anche il dosaggio (più e meno forte), fa decisamente poco effetto sulla tosse. Direi quasi nullo.
Cosa posso fare? Di medici ne ho girati ma mi sembra che a parte le dovute cure di routine, mi lascino un po' a me stessa, dato che i disturbi non solo non si risolvono ma quasi neanche si attenuano.
Mi affido a voi perchè si tratta di un malessere che compromette seriamente la mia qualità di vita”.
Spero tantissimo possiate aiutarla.
Grazie mille!
vi sottopongo un quesito da parte di mia madre:
“Per via di un fastidiosissimo disturbo di tosse secca e presenza di catarro in gola, mi sono rivolta negli anni a gastroenterologi e otorini.
Dal gastroenterologo mi è stata diagnosticata un'ernia iatale che curo con cicli di Omeprazen.
Dal primo otorino una rinofaringite catarrale cronica atrofica; dal secondo invece, una rinite cronica e laringite vasomotoria allergica.
Il PRIST e gli altri test allergici sono tutti risultati normali.
I raggi x al torace hanno riscontrato un quadro normale ad eccezione di una lieve bronchite cronica che mi hanno detto essere nella norma per la mia età (71).
Il problema fondamentale, come ho già detto, sta nella tosse secca e nel catarro.
La prima a volte si manifesta con attacchi violenti. Non riesco a controllarla e in qualche caso mi dà persino un senso di soffocamento. Si manifesta in particolare se mangio cose dai sapori forti o piccanti, o magari anche solo un po' più salate del normale, biscotti secchi le cui briciole a quanto pare mi irritano la gola. Persino un forte odore mi provoca tosse stizzosa.
Il catarro è presente in quantità sul palato e in gola e mi scende persino dal naso come se fossi raffreddata. Addirittura sento poco i sapori, tipico sintomo da raffreddamento.
Sotto consiglio medico prendo l'antistaminico Cetirizina (10 gocce). Mi fa star meglio i primi giorni ma poi tutto torna come prima.
Anche l'Omeprazen che, sempre sotto consiglio del medico, faccio a cicli alternando anche il dosaggio (più e meno forte), fa decisamente poco effetto sulla tosse. Direi quasi nullo.
Cosa posso fare? Di medici ne ho girati ma mi sembra che a parte le dovute cure di routine, mi lascino un po' a me stessa, dato che i disturbi non solo non si risolvono ma quasi neanche si attenuano.
Mi affido a voi perchè si tratta di un malessere che compromette seriamente la mia qualità di vita”.
Spero tantissimo possiate aiutarla.
Grazie mille!
[#1]
<<tosse secca e presenza di catarro in gola>>
sono sintomi che non necessariamente vanno adebitati al reflusso!
Opportuna terapia con antisecretivi,antiacidi e procinetici
e rispetto delle norme antireflusso
da risultati soddisfacenti.
Laddove ciò non avvenisse
va ripensata e messa in dubbio la causa gastroenterologica del problema.
sono sintomi che non necessariamente vanno adebitati al reflusso!
Opportuna terapia con antisecretivi,antiacidi e procinetici
e rispetto delle norme antireflusso
da risultati soddisfacenti.
Laddove ciò non avvenisse
va ripensata e messa in dubbio la causa gastroenterologica del problema.
Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.5k visite dal 03/05/2015.
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