Stenosi ileale crohn operato
Salve a tutti, scrivo per avere qualche chiarimento sulla mia situazione, e ringrazio in anticipo chiunque voglia rispondermi.
Riassumendo brevemente la mia storia: dolori addominali per diversi anni ricorrenti, fino alla comparsa di una fistola perianale (operata). Successive colonscopie (4) tutte suggestive per malattia di Crohn, e clisma del tenue che evidenzia substenosi dell'ileo terminale e della valvola. Dopo il fallimento di svariati cicli di terapia (4anni-compresa azatioprina) mi si indirizza all'intervento chirurgico in elezione. Vengo ricoverato e dopo RMN e colonscopia viene confermata la substenosi dell'ileo sino alla valvola per un'estensione di 8 cm circa. L'intervento viene effettuato in laparoscopia: ileotiflectomia ed ileocoloanastomosi meccanica LL anisoperistaltica sull'ascendente.
Alla fine dell'intervento il chirurgo ci rassicura della esigua estensione della malattia, definendo il mio un caso facile, e parlando di intestino "pulito", pur prospettandomi la possibilità di future recidive.
Il post operatorio tuttavia non è per niente facile, nonostante la normale canalizzazione, a causa di forti dolori e diarrea continua. L'istologico però oltre a confermare la presenza della malattia in fase severa nel tratto asportato mette in evidenza che i margini di resezione sono interessati da focale attività di malattia (!)...e mi viene suggerito di iniziare immediatamente di nuovo la mesalazina! Manco a 1 mese dall'intervento!
Quello che vorrei sapere è:
1.come mai dopo 32 gg dall'intervento il dolore al fianco dx non tende a diminuire...anzi.
2.Vorrei capire inoltre perché i margini di resezione sono ancora interessati dalla malattia (visto che era un tratto così piccolo di intestino interessato si poteva allargare il tratto da rimuovere?!) .
3.visto che ho ripreso la mesalazina manco a 30 gg dall'intervento, poiché la malattia é in fase attiva, ci può essere la possibilità che i margini di resezione abbiano più difficoltà a cicatrizzare a causa della flogosi, e da qui i dolori e la diarrea con muco e sangue che ancora dopo 30 gg persistono?
4. L'utilizzo della tecnica laparoscopica può aver vincolato in qualche modo il risultato dell'intervento?
Questi quesiti sono già stati posti a chi ha effettuato l'intervento, ma mi piacerebbe leggere le opinioni di chiunque voglia rispondermi.
Grazie anticipatamente.
Riassumendo brevemente la mia storia: dolori addominali per diversi anni ricorrenti, fino alla comparsa di una fistola perianale (operata). Successive colonscopie (4) tutte suggestive per malattia di Crohn, e clisma del tenue che evidenzia substenosi dell'ileo terminale e della valvola. Dopo il fallimento di svariati cicli di terapia (4anni-compresa azatioprina) mi si indirizza all'intervento chirurgico in elezione. Vengo ricoverato e dopo RMN e colonscopia viene confermata la substenosi dell'ileo sino alla valvola per un'estensione di 8 cm circa. L'intervento viene effettuato in laparoscopia: ileotiflectomia ed ileocoloanastomosi meccanica LL anisoperistaltica sull'ascendente.
Alla fine dell'intervento il chirurgo ci rassicura della esigua estensione della malattia, definendo il mio un caso facile, e parlando di intestino "pulito", pur prospettandomi la possibilità di future recidive.
Il post operatorio tuttavia non è per niente facile, nonostante la normale canalizzazione, a causa di forti dolori e diarrea continua. L'istologico però oltre a confermare la presenza della malattia in fase severa nel tratto asportato mette in evidenza che i margini di resezione sono interessati da focale attività di malattia (!)...e mi viene suggerito di iniziare immediatamente di nuovo la mesalazina! Manco a 1 mese dall'intervento!
Quello che vorrei sapere è:
1.come mai dopo 32 gg dall'intervento il dolore al fianco dx non tende a diminuire...anzi.
2.Vorrei capire inoltre perché i margini di resezione sono ancora interessati dalla malattia (visto che era un tratto così piccolo di intestino interessato si poteva allargare il tratto da rimuovere?!) .
3.visto che ho ripreso la mesalazina manco a 30 gg dall'intervento, poiché la malattia é in fase attiva, ci può essere la possibilità che i margini di resezione abbiano più difficoltà a cicatrizzare a causa della flogosi, e da qui i dolori e la diarrea con muco e sangue che ancora dopo 30 gg persistono?
4. L'utilizzo della tecnica laparoscopica può aver vincolato in qualche modo il risultato dell'intervento?
Questi quesiti sono già stati posti a chi ha effettuato l'intervento, ma mi piacerebbe leggere le opinioni di chiunque voglia rispondermi.
Grazie anticipatamente.
[#1]
Premesso che è noto l'alto tasso di recidiva nel Crohn,
le aggiungo che non può che unicamente è logicamente risponderle il chirurgo
che ha provveduto all'intervento.
le aggiungo che non può che unicamente è logicamente risponderle il chirurgo
che ha provveduto all'intervento.
Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 6.9k visite dal 08/03/2015.
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