Terapia "a vita" con Omeprazolo
Gentili Dottori, soffro da oltre 11 anni di esofagite da reflusso con erosione dell’esofago se non assumo IPP per 30 giorni consecutivi. Ho anche un’ernia itale. Non è mai stato presente l’ Helicobcter.
Dopo vari cicli di cura con dosaggi piu’ elevati di IPP e gastroscopie di controllo seguo la terapia cronica: 1 Cpr al di’ al mattino a digiuno di Omeprazolo 10Mg
Se interrompo,anche per 1 giorno,iniziano i bruciori.
L’ultima gastroscopia di controllo (senza interrompere la terapia) risale a 5 anni fa con la seguente diagnosi:
Esofago:lieve arrossamento della linea Z
Cardias scivolato di 2 cm.
La mia ultima visita specialistica risale a circa 3/4 anni fa ed il gastroenterologo che mi segue da sempre e che mi ha eseguito le gastroscopie mi indico’ di seguire questa terapia a vita e di risentirci in caso di nuovi sintomi.
Mi disse
-di continuare a seguire le indicazioni e stile di vita da lui suggerito
-che non sarebbe stato necessario pianificare visite o esami di controllo se non i presenza di sintomi nuovi.
-di non modificare la terapia con altri principi attivi in particolare sconsigliava altri antiacidi non IPP perche’ poco efficaci.
Il mio medico curante non sembrerebbe dello stesso parere del gastroenterologo. E mi ha suggerito di provare con gaviscon per un paio di settimane,ma confermo,che non ha la stessa efficacia ed avevo pirosi e sensazioni di reflusso.
Allora mi suggeri’ la ranitidina che pero’ non ho assunto e quindi non so se è efficace.
Le perplessità del medico è che vede non scevra di effetti collaterali, anche gravi, una terapia “a vita” con IPP che seguo da quando avevo meno di 30 anni, e quindi consigliava di valutare altre opzioni.
Ho telefonato al gastroenterologo,che con molta disponibilità mi ha detto che non è necessaria una nuova vista,contro i suoi interessi,perche’ sono andato sempre a visite private. Ha ascoltato le perplessità del medico curante dicendo che ha pazienti che assumono IPP a dosi elevate da circa 30 anni senza conseguenze,non consiglia l’intervento chirurgico a chi controlla la sintomatologia con i farmaci.Quindi di continuare cosi’.
Chiedo a Voi specialisti un parere,a chi devo stare a sentire? Devo cercare un altro gastroenterologo?
Sarebbe utile testare la ranitidina,magari da alternare a cicli con l’omeprazolo?
Sono consigliati esami o visite di controllo ogni tot. anni?
Grazie a tutti e buon lavoro!
Dopo vari cicli di cura con dosaggi piu’ elevati di IPP e gastroscopie di controllo seguo la terapia cronica: 1 Cpr al di’ al mattino a digiuno di Omeprazolo 10Mg
Se interrompo,anche per 1 giorno,iniziano i bruciori.
L’ultima gastroscopia di controllo (senza interrompere la terapia) risale a 5 anni fa con la seguente diagnosi:
Esofago:lieve arrossamento della linea Z
Cardias scivolato di 2 cm.
La mia ultima visita specialistica risale a circa 3/4 anni fa ed il gastroenterologo che mi segue da sempre e che mi ha eseguito le gastroscopie mi indico’ di seguire questa terapia a vita e di risentirci in caso di nuovi sintomi.
Mi disse
-di continuare a seguire le indicazioni e stile di vita da lui suggerito
-che non sarebbe stato necessario pianificare visite o esami di controllo se non i presenza di sintomi nuovi.
-di non modificare la terapia con altri principi attivi in particolare sconsigliava altri antiacidi non IPP perche’ poco efficaci.
Il mio medico curante non sembrerebbe dello stesso parere del gastroenterologo. E mi ha suggerito di provare con gaviscon per un paio di settimane,ma confermo,che non ha la stessa efficacia ed avevo pirosi e sensazioni di reflusso.
Allora mi suggeri’ la ranitidina che pero’ non ho assunto e quindi non so se è efficace.
Le perplessità del medico è che vede non scevra di effetti collaterali, anche gravi, una terapia “a vita” con IPP che seguo da quando avevo meno di 30 anni, e quindi consigliava di valutare altre opzioni.
Ho telefonato al gastroenterologo,che con molta disponibilità mi ha detto che non è necessaria una nuova vista,contro i suoi interessi,perche’ sono andato sempre a visite private. Ha ascoltato le perplessità del medico curante dicendo che ha pazienti che assumono IPP a dosi elevate da circa 30 anni senza conseguenze,non consiglia l’intervento chirurgico a chi controlla la sintomatologia con i farmaci.Quindi di continuare cosi’.
Chiedo a Voi specialisti un parere,a chi devo stare a sentire? Devo cercare un altro gastroenterologo?
Sarebbe utile testare la ranitidina,magari da alternare a cicli con l’omeprazolo?
Sono consigliati esami o visite di controllo ogni tot. anni?
Grazie a tutti e buon lavoro!
[#1]
Concordo pienamente con il suo gastroenterologo .
Si fidi di lui. Ha detto cose correttissime.
Cordialmente
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 9.7k visite dal 05/03/2015.
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