Problemi post eradicazione helicobacter
Buongiorno,
vi scrivo per un consulto in merito a dei problemi di stomaco che persistono dopo l’eradicazione dell’helicobacter.
Ho 29 anni e non ho mai avuto alcun problema di stomaco: mai nausea, mai indigestione, mai gastrite, mai reflusso, mai problemi di tolleranza ai farmaci.
Da marzo 2014 lavoro in una scuola con bambini dai 4 agli 11 anni, il che ha comportato una grande gioia, ma anche un gran numero di “malanni”: raffreddori, tracheiti, tosse, congiuntivite e, a maggio, un virus gastrointestinale. 36 ore circa di crampi, diarrea, febbre alta (39°) e inappetenza, il tutto risolto nell’arco di un paio di settimane, seguendo dapprima la classica dieta “in bianco” e ricominciando poi lentamente a mangiare più normalmente.
Dopo meno di 10 giorni, nuovi problemi allo stomaco (nausea molto forte, inappetenza, temperatura a 37.3°). Il mio medico, dopo palpazione dell’addome e vista la febbricola, mi ha diagnosticato un’ulteriore influenza intestinale, dando la “colpa” al contatto con i bambini. Ci sono voluti circa una ventina di giorni per ristabilirmi del tutto.
Dopo un mese, compare di nuovo una lieve nausea, accompagnata da un fastidioso senso di pienezza dopo i pasti e da una digestione estremamente lenta che non mi appartiene. Dopo circa una settimana, la nausea aumenta e compare anche la febbre (37.5°). Il medico mi parla nuovamente di virus intestinale e minimizza il problema (di nuovo i bambini). Sono stata io ad insistere per fare alcuni esami, dato che 3 virus intestinali in 4 mesi mi sembravano troppi, considerando che in tutta la vita ho avuto soltanto altri 2 episodi.
Gli esami del sangue sono risultati a posto, ma l’esame delle feci è risultato positivo all’helicobacter. Ho quindi iniziato la terapia: esomeprazolo 40 mg la mattina per due settimane, amoxicillina 1g e claritromicina 500 mg due volte al giorno per una settimana.
Ho portato a termine la cura senza grossi disagi, salvo l’inappetenza e la nausea che persistevano ma che sono andate via via scemando.
Terminate però le due settimane di esomeprazolo, ho iniziato ad avere nuovamente nausea molto forte e crampi allo stomaco. Il medico mi ha quindi prescritto altre due settimane di IPP, alla fine delle quali ho autonomamente preso per 3 settimane dei probiotici (enterelle, bifiselle, ramnoselle) che mi hanno molto aiutato.
Verso la metà di ottobre, a più di un mese dalla conclusione della terapia eradicante, sono stata finalmente in grado di ricominciare a mangiare un po’ più normalmente, sia come quantità che come varietà di cibi.
Ai primi di novembre ho avuto conferma (tramite esame delle feci) di aver eradicato l’helicobacter.
Dopo un paio di mesi positivi, in cui la situazione migliorava lentamente ogni giorno, a gennaio ho iniziato ad accusare nuovamente dei fastidi allo stomaco, sporadici, apparentemente non legati a ciò che mangio e del tutto imprevedibili, quindi piuttosto difficili da gestire. Digestione estremamente lenta (piuttosto spesso), bruciore sternale (in 3 o 4 occasioni), crampi alla bocca dello stomaco (sia a stomaco pieno che vuoto e indipendentemente da ciò che ho mangiato), nodo in gola (in un paio di occasioni).
Il tutto accompagnato sempre e comunque da una sensazione: questo non è il mio stomaco.
Sono sempre stata una buona forchetta e non ho mai avuto alcun problema nel digerire alcun tipo di cibo. Capisco che lo stomaco, dopo una dieta ferrea (ho perso circa 10 kg in 6 mesi), si disabitui ai cibi di più difficile digestione, ma non poter mangiare un’insalata a cena pena il dover restar sveglia fino alle 2 di notte per digerire mi pare esagerato.
Sono inoltre diventata sensibile a farmaci che non mi hanno mai dato problemi: ho avuto l’influenza, e la tachipirina mi ha procurato “il classico mal di stomaco da farmaci”, così l’ha descritto il mio medico. Senza peraltro fornirmi alcuna spiegazione, se non “Lo stomaco ha bisogno di tempo per riprendersi dopo la gastrite da helicobacter”. Ma quale gastrite? A me sono stati sempre e solo diagnosticati dei virus intestinali, non sapevo nemmeno cosa fosse il reflusso gastroesofageo e l’idea di iniziare ad avere sintomi di gastrite DOPO l’eradicazione mi lascia perplessa.
Oggi sono alla seconda settimana (su 4 totali) di probiotici, che ho ancora una volta autonomamente deciso di prendere, nella speranza di notare dei miglioramenti che, ahimè, non sembrano arrivare.
A tutt’oggi, questi i miei problemi:
-Una digestione più lenta del normale, soprattutto per quanto riguarda la verdura, sia cotta che cruda. E’ una sensazione molto diversa dal peso sullo stomaco che provavo questa estate: la digestione c’è, ma dura almeno il doppio rispetto a quanto ero abituata prima (3-4 ore).
-Crampetti saltuari alla bocca dello stomaco, non troppo dolorosi ma continui, che durano 2-3 ore e poi scompaiono senza causa, così come sono venuti.
-Episodi di nausea, molto blanda rispetto alla fase acuta di malessere, ma piuttosto frequenti, soprattutto per chi, come me, prima di questa estate non aveva MAI avuto nausea.
-Stomaco duro e teso anche quando è vuoto e, in generale, una sensazione di eruttare più frequentemente del solito.
-Movimenti intestinali “strani”: la frequenza è per me normale (una volta al giorno/ogni due giorni), così come l’aspetto delle feci, ma quasi una volta ogni due l’evacuazione è accompagnata da crampi alla pancia.
-Grossi problemi (come effetti collaterali allo stomaco) con i farmaci per me più normali, come la tachipirina o l’aspirina, di cui non ho mai abusato, ma che nell’arco di un inverno capita di prendere due o tre volte per le infreddature.
Ultimo, ma credo il più importante: in generale rispetto a settembre, quando ho iniziato la terapia eradicante, sto molto meglio, ma rispetto a un anno fa assolutamente no. Questo non è il mio stomaco.
Vi pongo quindi alcune domande:
1. E’ possibile che questi sintomi siano davvero legati allo stomaco che si riprende dalla presenza dell’helicobacter? Pur non avendoli mai avuti prima?
2. Devo quindi solo aver pazienza?
3. E’ possibile che invece sia colpa della terapia antibiotica, che è sicuramente piuttosto aggressiva e che non è stata supportata da fermenti, avendoli presi solo successivamente?
4. Se sì, posso fare altro, oltre ad assumere probiotici?
Vi ringrazio
vi scrivo per un consulto in merito a dei problemi di stomaco che persistono dopo l’eradicazione dell’helicobacter.
Ho 29 anni e non ho mai avuto alcun problema di stomaco: mai nausea, mai indigestione, mai gastrite, mai reflusso, mai problemi di tolleranza ai farmaci.
Da marzo 2014 lavoro in una scuola con bambini dai 4 agli 11 anni, il che ha comportato una grande gioia, ma anche un gran numero di “malanni”: raffreddori, tracheiti, tosse, congiuntivite e, a maggio, un virus gastrointestinale. 36 ore circa di crampi, diarrea, febbre alta (39°) e inappetenza, il tutto risolto nell’arco di un paio di settimane, seguendo dapprima la classica dieta “in bianco” e ricominciando poi lentamente a mangiare più normalmente.
Dopo meno di 10 giorni, nuovi problemi allo stomaco (nausea molto forte, inappetenza, temperatura a 37.3°). Il mio medico, dopo palpazione dell’addome e vista la febbricola, mi ha diagnosticato un’ulteriore influenza intestinale, dando la “colpa” al contatto con i bambini. Ci sono voluti circa una ventina di giorni per ristabilirmi del tutto.
Dopo un mese, compare di nuovo una lieve nausea, accompagnata da un fastidioso senso di pienezza dopo i pasti e da una digestione estremamente lenta che non mi appartiene. Dopo circa una settimana, la nausea aumenta e compare anche la febbre (37.5°). Il medico mi parla nuovamente di virus intestinale e minimizza il problema (di nuovo i bambini). Sono stata io ad insistere per fare alcuni esami, dato che 3 virus intestinali in 4 mesi mi sembravano troppi, considerando che in tutta la vita ho avuto soltanto altri 2 episodi.
Gli esami del sangue sono risultati a posto, ma l’esame delle feci è risultato positivo all’helicobacter. Ho quindi iniziato la terapia: esomeprazolo 40 mg la mattina per due settimane, amoxicillina 1g e claritromicina 500 mg due volte al giorno per una settimana.
Ho portato a termine la cura senza grossi disagi, salvo l’inappetenza e la nausea che persistevano ma che sono andate via via scemando.
Terminate però le due settimane di esomeprazolo, ho iniziato ad avere nuovamente nausea molto forte e crampi allo stomaco. Il medico mi ha quindi prescritto altre due settimane di IPP, alla fine delle quali ho autonomamente preso per 3 settimane dei probiotici (enterelle, bifiselle, ramnoselle) che mi hanno molto aiutato.
Verso la metà di ottobre, a più di un mese dalla conclusione della terapia eradicante, sono stata finalmente in grado di ricominciare a mangiare un po’ più normalmente, sia come quantità che come varietà di cibi.
Ai primi di novembre ho avuto conferma (tramite esame delle feci) di aver eradicato l’helicobacter.
Dopo un paio di mesi positivi, in cui la situazione migliorava lentamente ogni giorno, a gennaio ho iniziato ad accusare nuovamente dei fastidi allo stomaco, sporadici, apparentemente non legati a ciò che mangio e del tutto imprevedibili, quindi piuttosto difficili da gestire. Digestione estremamente lenta (piuttosto spesso), bruciore sternale (in 3 o 4 occasioni), crampi alla bocca dello stomaco (sia a stomaco pieno che vuoto e indipendentemente da ciò che ho mangiato), nodo in gola (in un paio di occasioni).
Il tutto accompagnato sempre e comunque da una sensazione: questo non è il mio stomaco.
Sono sempre stata una buona forchetta e non ho mai avuto alcun problema nel digerire alcun tipo di cibo. Capisco che lo stomaco, dopo una dieta ferrea (ho perso circa 10 kg in 6 mesi), si disabitui ai cibi di più difficile digestione, ma non poter mangiare un’insalata a cena pena il dover restar sveglia fino alle 2 di notte per digerire mi pare esagerato.
Sono inoltre diventata sensibile a farmaci che non mi hanno mai dato problemi: ho avuto l’influenza, e la tachipirina mi ha procurato “il classico mal di stomaco da farmaci”, così l’ha descritto il mio medico. Senza peraltro fornirmi alcuna spiegazione, se non “Lo stomaco ha bisogno di tempo per riprendersi dopo la gastrite da helicobacter”. Ma quale gastrite? A me sono stati sempre e solo diagnosticati dei virus intestinali, non sapevo nemmeno cosa fosse il reflusso gastroesofageo e l’idea di iniziare ad avere sintomi di gastrite DOPO l’eradicazione mi lascia perplessa.
Oggi sono alla seconda settimana (su 4 totali) di probiotici, che ho ancora una volta autonomamente deciso di prendere, nella speranza di notare dei miglioramenti che, ahimè, non sembrano arrivare.
A tutt’oggi, questi i miei problemi:
-Una digestione più lenta del normale, soprattutto per quanto riguarda la verdura, sia cotta che cruda. E’ una sensazione molto diversa dal peso sullo stomaco che provavo questa estate: la digestione c’è, ma dura almeno il doppio rispetto a quanto ero abituata prima (3-4 ore).
-Crampetti saltuari alla bocca dello stomaco, non troppo dolorosi ma continui, che durano 2-3 ore e poi scompaiono senza causa, così come sono venuti.
-Episodi di nausea, molto blanda rispetto alla fase acuta di malessere, ma piuttosto frequenti, soprattutto per chi, come me, prima di questa estate non aveva MAI avuto nausea.
-Stomaco duro e teso anche quando è vuoto e, in generale, una sensazione di eruttare più frequentemente del solito.
-Movimenti intestinali “strani”: la frequenza è per me normale (una volta al giorno/ogni due giorni), così come l’aspetto delle feci, ma quasi una volta ogni due l’evacuazione è accompagnata da crampi alla pancia.
-Grossi problemi (come effetti collaterali allo stomaco) con i farmaci per me più normali, come la tachipirina o l’aspirina, di cui non ho mai abusato, ma che nell’arco di un inverno capita di prendere due o tre volte per le infreddature.
Ultimo, ma credo il più importante: in generale rispetto a settembre, quando ho iniziato la terapia eradicante, sto molto meglio, ma rispetto a un anno fa assolutamente no. Questo non è il mio stomaco.
Vi pongo quindi alcune domande:
1. E’ possibile che questi sintomi siano davvero legati allo stomaco che si riprende dalla presenza dell’helicobacter? Pur non avendoli mai avuti prima?
2. Devo quindi solo aver pazienza?
3. E’ possibile che invece sia colpa della terapia antibiotica, che è sicuramente piuttosto aggressiva e che non è stata supportata da fermenti, avendoli presi solo successivamente?
4. Se sì, posso fare altro, oltre ad assumere probiotici?
Vi ringrazio
[#1]
Non credo che i sintomi iniziali fossero legati all'helicobacter e la terapia antibiotica può avere creato sei problemi. Ok per i probioti e qualche sintomatico.
Cordialmente
Cordialmente
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
[#2]
Ex utente
Grazie per la risposta velocissima dottor Cosentino!
Come temevo l'helicobacter centrava poco o nulla...
Quindi, se ho ben capito, lei mi consiglia di perseverare con i probiotici ed eventualmente assumere un procinetico, o un antinausea al bisogno?
E come regolarmi con la dieta? C'è qualche alimento da evitare?
Grazie ancora
Come temevo l'helicobacter centrava poco o nulla...
Quindi, se ho ben capito, lei mi consiglia di perseverare con i probiotici ed eventualmente assumere un procinetico, o un antinausea al bisogno?
E come regolarmi con la dieta? C'è qualche alimento da evitare?
Grazie ancora
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 47.8k visite dal 21/02/2015.
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