Blocco della peristalsi - mancanza stimolo defecazione

Gentilissimi sig.ri Medici,
ho 50 anni, tre anni fa sono stato operato all'encefalo per una fistola atero venosa durale che sanguinava. La stessa veniva chiusa mediante tecnica endovascolare.
Lo scorso giugno, per via della cicatrice derivante dall'intervento, che risiede nell'area motoria sinistra, ho iniziato a soffrire di crisi epilettiche con paresi dell'emicorpo destro.
Venivo da allora pertanto trattato con Tegretol 200, una cps la mattina ed una la sera.
Dal momento in cui ho assunto questo farmaco ho cessato di avere una peristalsi "normale" con mancanza dello stimolo alla defecazione e quindi cessazione dell'evacuazione delle feci.
Disperato poichè ne deriva una problematica di gas intestinali e un disagio immaginabile, sono costretto per liberarmi a fare a giorni alterni dei clisteri casalinghi di acqua calda, cosa che mi fa sentire malissimo psicologicamente e socialmente con i familiari.
Lo specialista che mi segue piuttosto che cambiarmi il Tegretol, che mi contrasta adeguatamente l'epilessia impedendone le crisi motorie in modo efficace, ha preferito suggerirmi l'uso di prodotti integrativi e nella fattispecie: l'olio di vaselina.
Per me è acqua fresca, quindi non ho potuto mai smettere la pratica del clistere.
Mi sono rivolto ad un gastroenterologo il quale mi ha sottoposto a colonscolpia che non ha evidenziato problematiche occlusive del tratto intestinale esaminato e mi ha consigliato uno sciroppo, il Motilium, che non mi ha aiutato per nulla.
Ha avuto invece qualche giovamento il consiglio di un erborista, il quale mi ha proposto lo Psillio sciolto nell'acqua la sera, tutti i giorni e il the francese a giorni alterni. Purtroppo ciò mi provoca la colite e forti dolori addominali, cosa che migliora se prendo solo lo psillio ma in questo vodo vado di corpo solo ogni tre giorni e non ottengo uno svuotamento intestinale completo, tanto da dover ugualmente fare dei clisteri anche se più lontani uno dall'altro.
Non so più cosa fare, a chi rivolgermi perchè le ho provate di tutte, stamani ho pure pensato che così perdurando le cose potrei anche andare incontro al tumore del colon.
Potete cortesemente aiutarmi accendere una luce nella mia confusione che ormai è totale, e che non sia solo quella di rivolgermi ad un altro specialista. Intendo dire c'è qualcosa di pratico e concreto che possa fare come azione diretta e immediata da tentare?
Grazie anticipatamente.
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Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 29k 526
Esistono procinetico d lassativi osmotici
che potrebbero esserle di giovamento.
Naturalmente è il gastroenterologo che la segue
a doverle assegnare idonea terapia.

Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
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