Il medico mi ha comunicato

Egregi dottori,
una decina di giorni fa ho eseguito una gastroscopia con biopsie per sospetta celiachia (nel caso senza sintomi, eccetto un sottopeso <16 da una quindicina di anni non spiegabile in nessun altro modo).
Ora sono in attesa degli esiti delle biopsie che purtroppo mi verranno comunicati tra circa un mese.
Nel frattempo mi è sorto un dubbio che non mi fa stare tranquilla...al termine della gastroscopia il medico mi ha comunicato di aver visto il duodeno in condizioni apparentemente normali, con presenza di villi all'apparenza non atrofici. Il dubbio che ho è il seguente : per anni ho mangiato quantità enormi di pane e pasta (anche 400 gr al giorno), introducendo glutine a colazione (biscotti o prodotti da forno), a pranzo (con pane o pasta) e a cena (con pane, o pasta, o pizza). Quando mi è stato insinuato il dubbio della celiachia, come reazione psicologica ho avuto quella di "limitarmi" rispetto al carico di glutine introdotto giornalmente. Sia chiaro, non l'ho mai sospeso (nonostante non ci sia stata nessuna informazione in tal senso da parte dei medici...ma avevo letto su internet che occorre continuare ad assumerlo fino alla diagnosi), per cui l'ho assunto tutti giorni, ma in qualche modo non nelle quantità alle quali ero abituata, bensì saltandolo ad esempio a colazione, oppure mangiandolo a colazione e poi solo in uno dei pasti principali, e comunque in quantità ridotte rispetto al solito (ricordo che quando mangiavo la pasta la pesavo in modo che fosse non meno di 100 gr, ma per gli altri alimenti col glutine non sono sicura di aver introdotto ogni giorno almeno quei 100 gr...pur ribadendo di averne comunque ingerito quotidianamente). In tutto questo hanno inciso anche le feste di natale e capodanno, trascorse spesso da amici e parenti con menù che spesso non includevano glutine, eccetto pandori, panettoni ecc.
Vi chiedo quindi, se sia possibile che la riduzione del carico di glutine possa alterare eventualmente l'esito delle biopsie al punto tale da impedire una giusta diagnosi, oppure posso stare tranquilla da questo punto di vista?
Grazie dell'attenzione.
[#1]
Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 29k 526 41
La riduzione dell'apporto di glutine può in effetti inficiare il prelievo,
anche se lei non lo ha eliminato del tutto.

... ma ha effettuato i tests anticorpali ed il test genetico?

Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it

[#2]
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Dottore la ringrazio di cuore per la celere risposta,
oh no...quindi c'è il rischio di rimanere nel dubbio nel caso in cui l'esito delle biopsie dovesse risultare negativo? per quanto riguarda le analisi del sangue devo rifarle presso la struttura ospedaliera nella quale ho eseguito la gastroscopia, perchè quelle che mi erano state prescritte dal medico di famiglia non erano adeguate e avevano dato esito negativo, ma appunto sono da considerarsi inattendibili in quanto mi sono stati fatti fare l'antigliadina e l'antiendomisio, ma senza neppure la conta degli iga totali...
ora farò i seguenti esami invece: emocromo, ab antiendomisio, ab antitranslutaminasi, dosaggio IGA, sideremia, ferritina, transferrina, folati, vitamina b12, vitamina d, calcemia, prealbumina, elettroforesi proteica.
il test genetico non sarei tentata di farlo, poichè da quello che ho capito mi lascerebbe comunque nel dubbio sia che dia esito negativo (non escluderebbe la celiachia), sia che dia esito positivo (perchè indicherebbe una semplice predisposizione). Quello che mi preme è piuttosto accertarmi che io sia o non sia celiaca tramite l'esame considerato da tutti il più attendibile, cioè la biopsia, solo che a questo punto credo di aver sbagliato tutto (mi riferisco alla riduzione del glutine) e che qualora la biopsia non riscontrasse celiachia, io non potrei essere certa di non esserlo...la situazione sta diventando angosciante, anche perchè è da una quindicina di anni che peso 45 kg per 1,66 pur mangiando tanto e non facendo movimento...e ora ho 40 anni...cosa mi suggerisce di fare in caso di esito negativo degli esami e della biopsia? parlare col gastroenterologo e fargli presente la questione della riduzione del glutine?
Mi spiace constatare che noi pazienti siamo lasciati in balia di informazioni reperite sul web, perchè nessun medico ci avvisa di come si debba fare la giusta preparazione agli esami, quanto glutine ingerire, ecc.
Lei cosa mi consiglia di fare, a parte attendere l'esito della biopsia, ed eseguire gli esami del sangue ai quali mi sottoporrò il 26 di questo mese?
[#3]
Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 29k 526 41
<<il test genetico non sarei tentata di farlo, poichè da quello che ho capito mi lascerebbe comunque nel dubbio sia che dia esito negativo (non escluderebbe la celiachia),>>

SBAGLIATO, ... escluderebbe la Celiachia

<< sia che dia esito positivo (perchè indicherebbe una semplice predisposizione)>>

ESATTO

<<nessun medico ci avvisa di come si debba fare la giusta preparazione agli esami, quanto glutine ingerire, ecc.>>

... leggo un pò di confusione!
... deve affidarsi a professionisti esperti della sua zona
facendosi consigliare dal curante.
[#4]
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
il punto è che io mi sono affidata a una struttura ospedaliera accreditata dall'aic (associazione italiana celiaci), e con la massima cura e attenzione ho telefonato per prenotare la gastroscopia con biopsia presso il reparto di gastroenterologia specializzato nelle diagnosi di celiachia di quella struttura...peccato che da lì son stata invitata a comporre un altro numero di telefono, poi un altro ancora, e così via con una serie di rimbalzi da un numero all'altro...morale della favola...il giorno del mio esame scopro di trovarmi in un reparto totalmente diverso da quello desiderato e vivamente consigliatomi...il reparto di chirurgia generale-patologie del colon-retto...
insomma, ho proprio l'impressione di essere finita in un tunnel di malasanità, fatto di zero informazione al paziente, disorganizzazione al momento della prenotazione, errori madornali da parte del medico di base nella prescrizione degli esami ematici, ecc.
domani chiamerò la dottoressa che mi ha effettuato la gastro, facendole presente il mio dubbio sulla quantità di glutine, e nel caso che anche lei mi confermi che questo potrebbe aver alterato l'esito della biopsia, credo che sarà saggio rimandare i nuovi esami del sangue a data da definirsi invece del 26 (onde non rischiare di inficiare anche quelli)...stavolta chiederò alla dottoressa di fare fino in fondo il suo mestiere, illuminandomi sulla durata, frequenza, e quantità di glutine da ingerire prima di qualunque esame...
la ringrazio anche per avermi chiarito la questione del test genetico, anche se mi chiedo come mai molti giurino di avere quei test negativi ed essere comunque celiaci diagnosticati...è possibile secondo lei?
Grazie ancora e buon lavoro.
[#5]
Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 29k 526 41
La probabilità di essere Celiaci a fronte di un test genetico negativo è molto molto rara.
[#6]
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
ok, grazie.
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