Disturbi intestinali
Salve a tutti,
sono una ragazza di ventiquattro anni e da molto tempo soffro di misteriosi disturbi intestinali.
Ogni mattina – raramente capita in altri momenti della giornata- sento il bisogno di evacuare numerose volte, senza mai riuscire a svuotare completamente l’intestino.
Avverto, in maniera costante, una notevole tensione irrigidirmi il tratto finale dell’organo, come se fosse stretto da una mano invisibile. Inoltre, a causa del notevole gonfiore, provo fastidiosi dolori all’addome. Nell’ultimo periodo, la stitichezza è aumentata (forse anche a causa dello stress), facendomi compiere dei grandi sforzi durante ogni evacuazione. Sento bruciore nella zona anale, ma non credo ci sia la presenza di emorroidi o di ragadi.
Mangio cibi sani, molte verdure e frutta. Bevo acqua nelle giuste quantità.
Da anni non faccio altro che trascinarmi da uno studio medico all’altro, senza ottenere spiegazioni e risultati soddisfacenti. Mi sono sottoposta a qualsiasi tipo di esame (manometria, gastroscopia, colonscopia, ecografia del pavimento pelvico, defecografia, analisi del sangue e delle feci); ho tentato diversi tipi di terapia (biofeedback, dilatatori anali, lassativi di contatto e osmotici, tisane, pomate rettali, ecc), ma, purtroppo, niente sembra avere effetti positivi sul mio disagio.
Ora, dopo aver seguito sempre la stessa strada, consultando numerosi specialisti gastroenterologi, ho deciso di iniziare un nuovo percorso psicologico. Sto provando anche l’EMDR per rielaborare alcuni piccoli traumi del mio passato.
Il terapeuta mi ha spiegato che il mio problema potrebbe dipendere da un fattore psicosomatico.
Mi dice di aspettare e non avere fretta, perché gli effetti della terapia potrebbero non essere immediati, ma io sono molto stanca e frustrata.
Devo ammettere che, seppure i sintomi siano rimasti immutati, la psicoterapia mi sta aiutando per altri aspetti della mia vita. La speranza di guarire “fisicamente”, però, si fa’ sempre più lontana.
Quello che vorrei, è solo trovare un po’ di sollievo dalla sofferenza con una cura adeguata e capire più precisamente quale sia la causa dei miei malesseri.
Purtroppo, questo problema, condiziona molto le mie giornate e, a volte, mi è impossibile ignorarlo.
Ho bisogno di qualche buon consiglio.
Vi ringrazio in anticipo per la vostra attenzione.
sono una ragazza di ventiquattro anni e da molto tempo soffro di misteriosi disturbi intestinali.
Ogni mattina – raramente capita in altri momenti della giornata- sento il bisogno di evacuare numerose volte, senza mai riuscire a svuotare completamente l’intestino.
Avverto, in maniera costante, una notevole tensione irrigidirmi il tratto finale dell’organo, come se fosse stretto da una mano invisibile. Inoltre, a causa del notevole gonfiore, provo fastidiosi dolori all’addome. Nell’ultimo periodo, la stitichezza è aumentata (forse anche a causa dello stress), facendomi compiere dei grandi sforzi durante ogni evacuazione. Sento bruciore nella zona anale, ma non credo ci sia la presenza di emorroidi o di ragadi.
Mangio cibi sani, molte verdure e frutta. Bevo acqua nelle giuste quantità.
Da anni non faccio altro che trascinarmi da uno studio medico all’altro, senza ottenere spiegazioni e risultati soddisfacenti. Mi sono sottoposta a qualsiasi tipo di esame (manometria, gastroscopia, colonscopia, ecografia del pavimento pelvico, defecografia, analisi del sangue e delle feci); ho tentato diversi tipi di terapia (biofeedback, dilatatori anali, lassativi di contatto e osmotici, tisane, pomate rettali, ecc), ma, purtroppo, niente sembra avere effetti positivi sul mio disagio.
Ora, dopo aver seguito sempre la stessa strada, consultando numerosi specialisti gastroenterologi, ho deciso di iniziare un nuovo percorso psicologico. Sto provando anche l’EMDR per rielaborare alcuni piccoli traumi del mio passato.
Il terapeuta mi ha spiegato che il mio problema potrebbe dipendere da un fattore psicosomatico.
Mi dice di aspettare e non avere fretta, perché gli effetti della terapia potrebbero non essere immediati, ma io sono molto stanca e frustrata.
Devo ammettere che, seppure i sintomi siano rimasti immutati, la psicoterapia mi sta aiutando per altri aspetti della mia vita. La speranza di guarire “fisicamente”, però, si fa’ sempre più lontana.
Quello che vorrei, è solo trovare un po’ di sollievo dalla sofferenza con una cura adeguata e capire più precisamente quale sia la causa dei miei malesseri.
Purtroppo, questo problema, condiziona molto le mie giornate e, a volte, mi è impossibile ignorarlo.
Ho bisogno di qualche buon consiglio.
Vi ringrazio in anticipo per la vostra attenzione.
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Per dare una risposta corretta è indispensabile valutare gli esami effettuati perchè se tutti fossero negativi e i test per le intolleranze alimentari non dessero risposte esaustive, in tal caso non resterebbe che ipotizzare una IBS .
Dr. Roberto Rossi
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.2k visite dal 22/12/2014.
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