Terapia recidiva clostridium difficile
Buongiorno dottore, sono un giovane uomo di 37 anni e negli ultimi 3 mesi sono stato sottoposto a numerosi cicli antibiotici a causa di un' infezione da campylobacter jejuni non prontamente diagnosticata. In seguito pur risultando le coproculture per la ricerca del campylobacter negative continuavo a non stare bene, con nausea, bruciori e dolori addominali e scariche diarroiche di frequenza altalenante. Fra i vari esami che mi sono stati richiesti sono risultato positivo al clostridium difficile (3 esami positivi su 3, sia per la tossina A che per la B), per il quale sono stato ricoverato in ospedale e sottoposto ad un ciclo di 12 giorni con metronidazolo per via orale, 250mg ogni 6 ore. Pur trattandosi di un'infezione considerata "lieve", massimo 3-4 scariche al giorno, senza febbre, alterazioni della PCR e priva dei sintomi della colite pseudomembranosa, a distanza di 2 settimane dalla termine della terapia con metronidazolo i sintomi sono ricomparsi.
In ospedale mi hanno prospettato un secondo ricovero di 10 giorni per una nuova terapia con vancomicina endovena, presa per via orale, oppure una terapia domiciliare con maxivanil.
Preferendo evitare, se possibile, un ulteriore ricovero, vorrei capire se le possibilità di successo di una terapia con vancomicina in compresse siano sovrapponibili a quelle della formulazione ospedaliera in polvere diluita in acqua ed ingerita.
Inoltre la posologia della vancomicina endovena per os è di 125mg ogni 6 ore, mentre quella del farmaco in compresse varia da 0,5 a 2g al giorno suddivisi in 2 o 4 somministrazioni, pertanto è suggeribile prendere una dose/die maggiore del secondo?
Grazie infinite.
In ospedale mi hanno prospettato un secondo ricovero di 10 giorni per una nuova terapia con vancomicina endovena, presa per via orale, oppure una terapia domiciliare con maxivanil.
Preferendo evitare, se possibile, un ulteriore ricovero, vorrei capire se le possibilità di successo di una terapia con vancomicina in compresse siano sovrapponibili a quelle della formulazione ospedaliera in polvere diluita in acqua ed ingerita.
Inoltre la posologia della vancomicina endovena per os è di 125mg ogni 6 ore, mentre quella del farmaco in compresse varia da 0,5 a 2g al giorno suddivisi in 2 o 4 somministrazioni, pertanto è suggeribile prendere una dose/die maggiore del secondo?
Grazie infinite.
[#1]
Le recidive son difficili da trattare.
Il trapianto di feci e' efficace e praticamente esente da effetti collaterali.
Consideri un trapianto di feci.Prego.
Il trapianto di feci e' efficace e praticamente esente da effetti collaterali.
Consideri un trapianto di feci.Prego.
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
[#2]
Utente
Grazie mille della cortese risposta dottore, sono al corrente della terapia del trapianto e sarei disposto a farlo per risolvere il problema in via definitiva.
Ma nell'ospedale in cui sono stato curato mi hanno detto che in Italia è praticabile solo in un centro a Roma e che se fallisce il metronidazolo l'unica alternativa al momento è la vancomicina (la polvere endovena somministrata in ospedale per bocca o il maxivanil appunto), ma non mi hanno spiegato se le due versioni del farmaco siano equivalenti o meno.
Grazie ancora.
Ma nell'ospedale in cui sono stato curato mi hanno detto che in Italia è praticabile solo in un centro a Roma e che se fallisce il metronidazolo l'unica alternativa al momento è la vancomicina (la polvere endovena somministrata in ospedale per bocca o il maxivanil appunto), ma non mi hanno spiegato se le due versioni del farmaco siano equivalenti o meno.
Grazie ancora.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 5.6k visite dal 12/12/2014.
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