Anni 60 è affetto ormai da anni da cirrosi epatica

gentili dottori, mio padre di anni 60 è affetto ormai da anni da cirrosi epatica. nell'ultimo anno e mezzo lasituazione è recipitata: ha iniziato ad avere le caviglie gonfie e vari altri disturbi. da febbraio di quest'anno è in lista per un trapianto e la sua posizione avanza di mese in mese così come avanza la gravità della sua situazione. Prende una quantità innumerevole di medicine (laevolac,normix,queste quelle che mi ricordo ma ne prende molte molte di più).Da qualche giorno la situazione sta peggiorando ancora:è molto più stanco di prima fatica addirittura a parlare,ha dolori molto forti e sparsi per tutto il corpo,è molto gonfio e gli si sono scurite di molto le mani e le dita dei piedi...ovviamente questi sono solo alcuni dei sintomi da lui riportati. Quando lo hanno messo in lista per il trapianto il medico gli diede un'aspettativa di vita che non andava oltre la fine dell'anno.Lo so che non è nemmeno lontanamente immaginabile che possa guarire o avere una forte ripresa come è successo nei mesi scorsi...lo so che è davvero arrivata l'ora...ma vorrei sapere, azzardando,posso sperare di passare con lui almeno questo natale?o, in base a quanto riportato devo prepararmi al peggio già da ora? è davvero difficile.come si fa a prepararsi a perdere la persona più importante della propria vita? Grazie dell'attenzione accordatami e della vostra eventualee risposta.
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Dr. Paolo Montalto Gastroenterologo 41 2
Veramente difficile dare una risposta al tuo quesito.
Prima di tutto: tuo babbo è in lista attiva di trapianto? in tal caso è il centro di riferimento che dovrebbe decidere le priorità in lista.
E' possibile che ci sia un peggioramento acuto della funzione epatica per un fatto intercorrente (es. un'infezione) che precipita la situazione. in tal caso trattare e risolvere il fattore precipitante potrebbe far ricompensare parzialmente la situazione.
Se invece il peggioramento è dovuto alla storia naturale della malattia, la prognosi è purtroppo sfavorevole in assenza di un trapianto di fegato.

Ovviamente il mio è un discorso su base generale. Dovremmo vedere le condizioni del singolo paziente.

Un abbraccio

Dr. Paolo Montalto
Spec. in Gastroenterologia/Endoscopia Dig
Ospedale Ss. Cosma e Damiano (Pescia, PT, Az. USL 3 Toscana)
Paolo.Montalto@libero.it

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Attivo dal 2008 al 2012
Ex utente
gentilissimo dottor Montalto, si il mio papà è "iscritto" in una lista attiva.All'epoca del mio post lui era ancora a casa, ora(dalla sera del 23)è ricoverato in ospedale presso il reparto di un nostro carissimo e premurosissimo amico di famiglia.I dottori che lo stanno seguendo dicono che è molto scompensato e che la sua sarà una degenza molto lunga(fino alla morte?), è molto affaticato e quando lo aiuto ad alzare il capo per bere trema a scossoni e respira come se non avesse aria(e questo fatto mi preoccupa moltissimo).C'è di buono che abbiamo scoperto in tempo che aveva un blocco renale ora risolto(..anche troppo: i medici ora lamentano il fatto che urina troppo)stamane, per fortuna, il colorito giallo canarino che aveva assunto negli ultimi giorni è un po' sparito e riusciva a bere da solo senza più scuotersi come ieri,per il resto aspettiamo. Da Milano (dove è seguito e in lista per un -ormai credo-improbabile trapianto) ci hanno fatto sapere che per il momento del trapianto non se ne parla a causa del blocco renale. le mie domande restano le stesse: pur sapendo che tramite pc è impossibile fare diagnosi, in base alle sua esperienza e personale opinione crede he il peggio sia molto vicino? nel mio vecchio post le chiedevo se sarei riuscita a passare Natale con il mio papà,ma ora credo che non arriverà nemmeno al suo compleanno che è il 28 settembre.Ho una pena immensa nel cuore e mi sento così impotente...darei la mia vita per la sua, se solo si potesse....grazie ancora dottore.
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Attivo dal 2008 al 2012
Ex utente
gentile dott. Montalto,speravo in una sua risposta ma sono passati dei giorni e niente....Le invio comunque gli ultimi aggiornamenti. L'insufficienza renale è un po' migliorata (i valori della creatinina sono un po' scesi) ma si è aggravata la situazione generale: i valori della bilirubina sono saliti, il mio papino è sempre più giallo...ha difficoltà ad evacuare e a fare aria...ovviamente suppongo sia dovuto al fatto che non mangia...questa mattina gli è stata fatta un'ecografia all'addome (ha la pancia molto gonfia e molto dura) ed è stata riscontrata un'ascite e,inoltre, la presenza di un batterio chiamato pseudomonas. I medici ora stanno decidendo se aspirare il liquido dalla pancia o meno. Il mio dubbio è questo: ieri pomeriggio il Primario del reparto aveva detto che non era possibile aspirare il liquido in quanto, contenendo esso delle proteine che non sarebbero altrimenti presenti ne corpo di papà, sarebbe stato molto rischioso tanto da poter provocare la morte di mio papà nell'arco di 24 ore. Ora, se questo è il rischio ,perchè ora stanno valutando la posssibilità di agire diversamente? Rischia di più con il liquido in pancia? Non ci capisco più niente...so solo che mi sento estremamente impotente.So che ormai è questione di poco e non sarà più con me..vorrei solo che soffrisse il meno possibile....spero davvero in una sua celere risposta che possa dipanare questo mio dubbio.grazie per ora....
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Attivo dal 2008 al 2012
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dottore....noto dopo giorni che non ha inoltrato alcuna risposta. ormai non ha più importanza. il mio papà se n'è andato lunedì primo settembre alle 19.55
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Dr. Paolo Montalto Gastroenterologo 41 2
carissimo,

sono stato alcuni giorni in ferie senza la possibilità di aprire il collegamento ad Internet.
Mi dispiace sinceramente per tuo padre. Purtroppo la storia naturale della patologia da cui era affetto è difficilmente modificabile se non con il trapianto.
Nelle condizioni descritte purtroppo tale procedura era inattuabile a meno di un miglioramento anche temporaneo delle condizioni cliniche che purtroppo non c'è stato.
Sono sicuro che tuo padre (anche da quanto da te descritto) ha ricevuto le migliori cure ed assistenze.

Condoglianze vive.
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Attivo dal 2008 al 2012
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gentile dott. Montalto, mi trovo nuovamente a scriverle a un mese (doloroso come mai sarei riuscita a immaginare) dalla scomparsa del mio papà. Mia mamma,portatrice sana del virus hcv ha effettuato i soliti esami di controllo periodici. Il medico che la segue è lo stesso carissimo amico che tanto ha fatto per strappare mio papà alla morte. Sembra esserci una novità: "il virus è diventato replicante" parole del medico. Credo che la situazione mi sia chiara ma volevo comunque porle dei quesiti. Cosa dobbiamo aspettarci un altro calvario come quello appena passato? Tenendo conto del fatto che il caso di mio papà rientra credo nello straordinario(insomma ha "tirato avanti" per ben 20 anni passati da quando è entrata in ballo la cirrosi)vorrei sapere mediamente-è ovvio-in quanto tempo una situazione del genere passa da epatopatia cronica a cirrosi. Lo scorso mese è morto il papà di una mia amica cui era stata diagnosticata la cirrosi più o meno la scorsa Pasqua. Era stata data loro una "speranza di vita" di un anno e invece hanno perso il loro caro in circa sei mesi. E' davvero così frequente che questa malattia ti "porti via" in così breve tempo? E' questo che mi aspetta? Mi perdoni dottore se la annoio con queste domande ma mi sarebbe davvero di aiuto avere delle risposte da parte sua.La ringrazio immensamente per il tempo che vorrà dedicarmi e spero in una sua risposta. Buona serata. Irene
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Dr. Paolo Montalto Gastroenterologo 41 2
Carissima,

il fatto che il virus sia in attiva replicazione ("infezione" attiva) non comporta necessariamente l'instaurarsi di una "malattia" da virus. Dovranno essere fatti accertamenti sulla viremia (PCR), genotipo, ... in modo da intraprendere, se indicata, una terapia antivirale.

Io sono a disposizione per ogni evenienza e consulto.

Un abbraccio

Dr. Paolo MONTALTO
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Attivo dal 2008 al 2012
Ex utente
grazie mille dottore chiaro e immediato come sempre. Mi riservo di poterla disturbare nuovamente per eventuali aggiornamenti.Grazie anche per l'abbraccio.....serve....Buona serata.irene