Fistola entero cutanea

Spett.li Dottori,
vi scrivo per conto di mia mamma da 25 anni affetta da Malattia di Crohn con numerose resezioni intestinali (è a quota 11 interventi).
Da quasi 5 anni convive con una fistola enterocutanea al di sopra dell'ombelico, inizialmente con l'Infliximab aveva ottenuto periodi di chiusura, oggi nonostante Humira, la fistola rimane lì.
Il suo ge non ha mai dato peso alla questione probabilmente perché il suo intestino è pieno di aderenze e quindi chirurgicamente difficile da trattare.
Io in manier autonoma, sono una biologa, le ho fatto fare un tampone della fistola con relativa coprocultura e antibiogramma. é stato isolato il Proteus Mirabilis con 10.000 UFC/ml.
Oltre a questo esame farà a breve urinocultura, secondo la vostra esperienza, basterebbe una pomata antibiotica da applicare localmente? (attualmente non puo' assumere antibiotici causa periodo di valore di transaminasi molto vario (da 1000 UI./l a 25 UI./l).
Inoltre se posso permettermi, mia mamma ha anche un'importante ascesso dentale che deve assolutamente trattare: dopo quanto tempo si possono riassumeri antibiotici, nel caso in cui la questione delle transaminasi si risolva senza complicanze?
Vi ringrazio dell'attenzione
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Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 29k 526
Purtroppo il Crohn fistolizzante è una delle forme più debilitanti di questo tipo di IBD.

Le fistole sono molto difficili da curare e purtroppo l'utilizzo di una pomata non è utile.

La funzionalità epatica ai fini della terapia antibiotica in presenza di ipertransaminasemia va accuratamente valutata dallo specialista che segue sua madre.

Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it

[#2]
Utente
Utente
Dottor Quatraro La ringrazio per la celerità della risposta.
Comprendo il suo parere, ma conosco casi di IBD con fistole peri-anali operate numerose volte e poi risolte con "pomatine". Da qui la mia speranza in una risoluzione simile.

In merito alla funzionalità epatica mi fa rimanere perplessa la asintomaticità. Mi spiego meglio: la paziente dovrebbe sottoporsi a frequenti prelievi di sangue visto che la terapia antibiotica dentale si protrarrebbe? o ci sono altre vie?
In questi giorni la paziente riferisce episodi di bocca amara, nonostante la sospensione di antibiotici (continua a prendere solo mesalazina), e tra dieci giorni avrà la solita iniezione di Humira (cosa non da poco).
Magari il fegato ci vuol comunicare che è al limite??
Scusi il sarcasmo, ma sono onesta.

La ringrazio,
[#3]
Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 29k 526
Comprendo la sua schietta amarezza,

ma quanto chiede non è possibile verificarlo online,
(ovvero valutare, ad es., la funzionalità epatica e le condizioni generali della paziente, compresa la sua storia clinica complessiva),

comunque sono legittime perplessità,
a cui,
come potrà ben comprendere,
inevitabilmente deve dare risposta il medico che segue e conosce bene la paziente.