La terapia che sto seguendo dal 23 giugno
Nel settembre 2012 mi è stata diagnosticata la sindrome di Churg Strauss.
Come saprà, solo il cortisone blocca la sovrapproduzione di eosinofili, ma nonostante la sua assunzione (a distanza di quasi due anni) continuo a star male, lamentando in particolare un costante dolore alla gola, poco sotto il pomo d’Adamo.
Nel corso di questi due anni all’ospedale San Gerardo di Monza, dove sono in cura dalla diagnosi del 2012, hanno imputano qualsiasi mio malessere alla malattia, aumentando inutilmente il cortisone fino a 50mg (più volte, infatti, avevo una semplice influenza risolta nel giro di poco con gli antibiotici).
In una delle tante visite al Pronto Soccorso, però, un otorino mi ha diagnosticato il reflusso e pertanto ho effettuato una gastroscopia (dalla quale è risultata grande presenza di bile nello stomaco) e sono andato da un gastroenterologo del Niguarda, il quale mi ha consigliato la sotto posizione ad una impedenziometria delle 24ore e alla manometria esofagea.
Il dottore mi ha detto che hu un leggero ma non influente reflusso, però continuo a non stare bene, lamento il solito dolore alla gola e ho continui fenomeni di eruttazione, anche al mattino appena sveglio con lo stomaco totalmente vuoto.
La terapia che sto seguendo dal 23 giugno, prescritta dal gastroenterologo, prevede:
- 40mg di Lucen al mattino, a seguire 10/15mg di deltacortene (i mg variano in base al suo stato fisico);
- poco prima dei pasti, 15 gocce di Levopraid;
- dopo i pasti un cucchiaio di Gastrotuss;
- prima di andare a letto un cucchiaio di Gastrotuss più una compressa di Ranitidina da 300mg.
Inoltre il dottore ha detto di eliminare alcuni alimenti come il cioccolato, pomodori freschi, carni rosse, agrumi, bevande gasate, succhi di frutta, caffè e alcolici.
Io temo che i continui aumenti e diminuzioni del cortisone abbiano in qualche modo influito negativamente sul reflusso, e che serva una cura differente da quella attuale più adatta al mio particolare caso.
Come saprà, solo il cortisone blocca la sovrapproduzione di eosinofili, ma nonostante la sua assunzione (a distanza di quasi due anni) continuo a star male, lamentando in particolare un costante dolore alla gola, poco sotto il pomo d’Adamo.
Nel corso di questi due anni all’ospedale San Gerardo di Monza, dove sono in cura dalla diagnosi del 2012, hanno imputano qualsiasi mio malessere alla malattia, aumentando inutilmente il cortisone fino a 50mg (più volte, infatti, avevo una semplice influenza risolta nel giro di poco con gli antibiotici).
In una delle tante visite al Pronto Soccorso, però, un otorino mi ha diagnosticato il reflusso e pertanto ho effettuato una gastroscopia (dalla quale è risultata grande presenza di bile nello stomaco) e sono andato da un gastroenterologo del Niguarda, il quale mi ha consigliato la sotto posizione ad una impedenziometria delle 24ore e alla manometria esofagea.
Il dottore mi ha detto che hu un leggero ma non influente reflusso, però continuo a non stare bene, lamento il solito dolore alla gola e ho continui fenomeni di eruttazione, anche al mattino appena sveglio con lo stomaco totalmente vuoto.
La terapia che sto seguendo dal 23 giugno, prescritta dal gastroenterologo, prevede:
- 40mg di Lucen al mattino, a seguire 10/15mg di deltacortene (i mg variano in base al suo stato fisico);
- poco prima dei pasti, 15 gocce di Levopraid;
- dopo i pasti un cucchiaio di Gastrotuss;
- prima di andare a letto un cucchiaio di Gastrotuss più una compressa di Ranitidina da 300mg.
Inoltre il dottore ha detto di eliminare alcuni alimenti come il cioccolato, pomodori freschi, carni rosse, agrumi, bevande gasate, succhi di frutta, caffè e alcolici.
Io temo che i continui aumenti e diminuzioni del cortisone abbiano in qualche modo influito negativamente sul reflusso, e che serva una cura differente da quella attuale più adatta al mio particolare caso.
[#1]
La cura antireflusso è fatta di antiacidi ed antisecretivi,
come in effetti le sono stati prescritti.
Probabilmente nel suo caso si associano reflussi alcalini
e la pHmanoimpedenzometria potrebbe precisarlo.
Non incolperei i cortisonici.
come in effetti le sono stati prescritti.
Probabilmente nel suo caso si associano reflussi alcalini
e la pHmanoimpedenzometria potrebbe precisarlo.
Non incolperei i cortisonici.
Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.5k visite dal 26/08/2014.
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