Torno così dal medico di famiglia, spiegandogli la situazione
Buonasera,
sono una ragazza di 32 anni e da più di un mese soffro di problemi al colon. Premetto che in primis soffro d'ansia e da mesi sono in cura da uno psicologo. Le cose vanno un pò meglio ma la mia ipocondria non tende a diminuire.
Tutto è iniziato 6 o 7 settimane fa quando dopo un pasto abbondante mi sono svegliata di notte con dei forti dolori addominali, attenuatisi poco dopo con una normale evacuazione. Da quella notte in poi però non mi sono più sentita in forma. Non solo avevo problemi di digestione ma anche un senso di pienezza e gonfiore addominale e, a momenti alterni, anche nausea. Mi recai dal mio dottore che mi prescrisse fermenti lattici probiotici e pantoprazolo, una compressa al mattino per 7 gg. Nel frattempo partii per le ferie e la cosa sembrava migliorata per non dire risolta. In ferie ovviamente non faccio attenzione all'alimentazione e bevo e mangio come se non ci fosse un domani. Pochi giorni dopo il mio rientro dalle ferie accuso un dolorino alla schiena che, nel giro di 24 ore si trasforma in un mal di schiena (zona lombare) invalidante che quasi mi costringe a letto. Provo a prendere buscopan mattina e sera (sotto consiglio di un amico medico) e il mio mal di schiena pian piano migliorano fino a scomparire nell'arco di pochi giorni. Nel frattempo si aggiunge anche un pò di stipsi e una sensazione di defecazione incompleta (mai avuti in passato). Torno così dal medico di famiglia, spiegandogli la situazione. Decide di prescrivermi delle analisi del sangue e un'ecoaddome completo, sostenendo che secondo lui si tratta della sindrome del colon irritabile. Mi prescrive ancora del pantoprazolo e del valpinax alla sera. Le analisi sono perfette e l'ecografia pure. Solo accentuata presenza di aria nell'intestino e parete del tratto sigma contratto ma nella norma. 8non ricordo le parole esatte del referto medico , se ne avete bisogno ve lo trascriverò al più presto ). La sensazione è di alternare giorni nei quali sto molto bene a giorni in cui ho dei fastidi generici. Oggi, ad esempio, ho un dolore fisso allo stomaco. Tipo un crampo perenne che non mi fa stare tranquilla. E la costante è che non defeco più come una volta. Non saprei nemmeno come spiegarlo...anche se riesco ad andare tutti i giorni, non ho più lo stimolo di prima. non mi sento mai "soddisfatta".
Oggi sono tornata dal dottore con i referti dell'emocromo e dell'ecografia. Lui continua a sostenere che non ho niente, o meglio che non ho nulla di grave se non una colonpatia dovuta al mio forte stress, al mio carattere molto ansioso. Io vorrei crederci ma mi risulta quasi impossibile. Non riesco a pensare ad altro che a un tumore al colon o allo stomaco. Passo le notti a fare ricerche su internet e ad autodiagnosticarmi. il tutto è peggiorato quando il mio dottore mentre ero sulla porta mi ha detto di tornare da lui se i sintomi fossero rimasti perchè mi avrebbe fatto fare una colonscopia. Secondo voi è necessaria?
Grazie per le vostre risposte,cordialmente
sono una ragazza di 32 anni e da più di un mese soffro di problemi al colon. Premetto che in primis soffro d'ansia e da mesi sono in cura da uno psicologo. Le cose vanno un pò meglio ma la mia ipocondria non tende a diminuire.
Tutto è iniziato 6 o 7 settimane fa quando dopo un pasto abbondante mi sono svegliata di notte con dei forti dolori addominali, attenuatisi poco dopo con una normale evacuazione. Da quella notte in poi però non mi sono più sentita in forma. Non solo avevo problemi di digestione ma anche un senso di pienezza e gonfiore addominale e, a momenti alterni, anche nausea. Mi recai dal mio dottore che mi prescrisse fermenti lattici probiotici e pantoprazolo, una compressa al mattino per 7 gg. Nel frattempo partii per le ferie e la cosa sembrava migliorata per non dire risolta. In ferie ovviamente non faccio attenzione all'alimentazione e bevo e mangio come se non ci fosse un domani. Pochi giorni dopo il mio rientro dalle ferie accuso un dolorino alla schiena che, nel giro di 24 ore si trasforma in un mal di schiena (zona lombare) invalidante che quasi mi costringe a letto. Provo a prendere buscopan mattina e sera (sotto consiglio di un amico medico) e il mio mal di schiena pian piano migliorano fino a scomparire nell'arco di pochi giorni. Nel frattempo si aggiunge anche un pò di stipsi e una sensazione di defecazione incompleta (mai avuti in passato). Torno così dal medico di famiglia, spiegandogli la situazione. Decide di prescrivermi delle analisi del sangue e un'ecoaddome completo, sostenendo che secondo lui si tratta della sindrome del colon irritabile. Mi prescrive ancora del pantoprazolo e del valpinax alla sera. Le analisi sono perfette e l'ecografia pure. Solo accentuata presenza di aria nell'intestino e parete del tratto sigma contratto ma nella norma. 8non ricordo le parole esatte del referto medico , se ne avete bisogno ve lo trascriverò al più presto ). La sensazione è di alternare giorni nei quali sto molto bene a giorni in cui ho dei fastidi generici. Oggi, ad esempio, ho un dolore fisso allo stomaco. Tipo un crampo perenne che non mi fa stare tranquilla. E la costante è che non defeco più come una volta. Non saprei nemmeno come spiegarlo...anche se riesco ad andare tutti i giorni, non ho più lo stimolo di prima. non mi sento mai "soddisfatta".
Oggi sono tornata dal dottore con i referti dell'emocromo e dell'ecografia. Lui continua a sostenere che non ho niente, o meglio che non ho nulla di grave se non una colonpatia dovuta al mio forte stress, al mio carattere molto ansioso. Io vorrei crederci ma mi risulta quasi impossibile. Non riesco a pensare ad altro che a un tumore al colon o allo stomaco. Passo le notti a fare ricerche su internet e ad autodiagnosticarmi. il tutto è peggiorato quando il mio dottore mentre ero sulla porta mi ha detto di tornare da lui se i sintomi fossero rimasti perchè mi avrebbe fatto fare una colonscopia. Secondo voi è necessaria?
Grazie per le vostre risposte,cordialmente
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Mi sento di concordare con la diagnosi di colon irritabile.
Se fatta da personale esperto, la sensibilità diagnostica è del 98%.
Le suggerirei di farsi valutare da un bravo specialista per sedare le sue paure.
Se fatta da personale esperto, la sensibilità diagnostica è del 98%.
Le suggerirei di farsi valutare da un bravo specialista per sedare le sue paure.
Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it
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