Gastrite e diarrea
DOMANDA:
Salve, vengo subito al punto: vorrei sapere se forme “aggressive” e prolungate di gastrite possono avere come sintomi episodi di diarrea e portare all’evacuazione quotidiana di feci poltacee e mai completamente formate?
STORIA CLINICA
Sono un ragazzo di 29 anni e dall’età di 18 anni ho iniziato a soffrire di attacchi diarroici incontrollati e improvvisi sempre più frequenti. Dai 20 ai 22 anni non ho praticamente più vissuto poiché la diarrea si presentava almeno 2 o 3 volte a settimana con più scariche, raramente con dolori addominali o di altro tipo. Dagli esami fatti (egds/INTOLLERANZE/Colonscopia ecc..), che risalgono oramai al lontano 2006, non emerse niente se non un generico malassorbimento del lattosio, e se c’era gastrite non mi è stato comunque riferito. Le uniche terapie seguite in quel periodo furono: la prima (ottobre 2005) a base di antidiarroici con effetti positivi limitati esclusivamente al mese in cui li ho assunti, e la seconda (ottobre 2006 dopo gastroscopia) con ciclo di antibiotico ciproxin. Non riuscendo a venire a capo del problema da quel momento in poi (22 anni) decisi di abbandonare il discorso medico-scientifico, le diete e tutto il resto e comportarmi come se nulla fosse. Negli anni seguenti ho quindi prestato attenzione a individuare e riconoscere tutti i segnali che il mio “apparato digerente” mi inviava, a gestire tutta la mia vita in base a quelli (che di per sé è già estremamente difficile) ottenendo discreti risultati.
OGGI
la situazione oggi è decisamente migliorata, ho una buona qualità della vita, ma non posso dire di aver mai risolto definitivamente il problema, che continua in parte ad essere presente e a condizionarmi. Anche se con una frequenza infinitamente minore rispetto al periodo turbolento dai 20 ai 22 anni, sono ancora soggetto ad attacchi diarroici improvvisi, che è però difficile quantificare perché sono assolutamente incostanti (può capitarmi 2 gg di fila o a distanza di una settimana o non venirmi anche per 1 mese o più) ma con la certezza che prima o poi ,trascorsi un po’ di giorni, uno o più episodi si verificano(è così da 10 anni). Dopo il periodo dai 20 ai 22 anni questi attacchi sembrano però aver assunto una strana “ritualità” nelle loro manifestazioni, che in un certo senso consente di gestirmi bene: a) L’eventuale attacco diarroico è sempre immediatamente postprandiale(o cmq nel 99% dei casi), come se l’ingerire cibo spingesse di colpo tutto quello che ho nell’intestino. Questo a volte mi capita anche quando non ho la diarrea ma devo andare normalmente in bagno. Dopo i pasti aumenta sistematicamente la flatulenza che è comunque una costante durante l’intera giornata. b) La diarrea si presenta sempre e solo in due modi: o un attacco singolo con bisogno impellente di evacuare, e in questo caso le feci sono estremamente molli e non formate, 2 o più attacchi con bisogno ancora più impellente di evacuare e in questo caso sono completamente liquide. Quando ho gli attacchi non ho mai dolore di nessun tipo e una volta terminati sono in forza come e più di prima; C) gli attacchi sembrano slegati dallo stile alimentare, possono capitarmi o non capitarmi sia quando mangio sregolato (incluso consumo prodotti lattosio) sia quando mangio assolutamente in bianco o dietetico. Non ho mai avuto inappetenza o cali di peso corporeo D) Nei giorni normali (per fortuna ora la stragrande maggioranza con 1 o 2 evacuazioni die) le mie feci sono quasi sempre poltacee o comunque non ben formate, oppure possono variare nel corso della stessa evacuazione, passando da formate a poltacee/non formate. Solitamente dopo colazione l’evacuazione è quasi un automatismo. E) vivo perennemente con una sensazione di pirosi allo stomaco, anche appena sveglio, che si placa solo dopo i pasti o se mangio qualcosa di sostanzioso ed assorbente tipo pane, pizza o banane. Alimenti “leggeri” sembrano avere l’effetto contrario e stimolare la produzione di succhi gastrici. La sensazione di pirosi a volte si può riaccendere anche a distanza di pochissimo tempo dal pasto. Alla sensazione di pirosi spesso si accompagna un gran “movimento di liquidi” che sento scendere verso il basso. Spesso questi sintomi si presentano in maniera improvvisa, fulminea, generandomi anche forte senso di spossatezza e mal di testa. Quando mangio è proprio come se mettessi un vero e proprio “tappo assorbente” a quanto sopra descritto che va a bloccare la produzione di quei liquidi che poi si trasformano in diarrea(secondo me). Quando ho l’attacco di diarrea (postprandiale) è come se questo tappo spingesse giù quello che non è riuscito a “catturare” - Mi scuso per il linguaggio ma è per essere il più semplice possibile- Paradossalmente i periodi che mangio moltissimo sembrano essere i periodi in cui sto meglio. A mio avviso è questo ultimo sintomo ad essere la causa di tutti i mali, tenendo inoltre in considerazione che è stato trascurato, farmacologicamente parlando, per moltissimi anni. La gestione del problema, che mi ha consentito di avere una buona qualità della vita, si è basata infatti sulla gestione di questo ultimo sintomo e sulla sicurezza che gli attacchi sono sempre post-prandiali, consentendomi di potermi organizzare al meglio. Inoltre sono fumatore dall’età di 12 anni (ora sto provando a smettere, ma sono solo 3 gg che non fumo) e per diversi anni ho fumato anche tante sigarette a stomaco vuoto che non penso mi abbiano fatto bene. In questi anni la gestione del problema è passato anche per la gestione delle sigarette con ottimi risultati: quando non volevo assumermi nessun rischio di avere la diarrea non fumavo, con risultati discreti. È possibile che sia la nicotina la responsabile di tutto ciò?
La gastroscopia del 2006 recita: Esofago di calibro normale, linea z a 40 cm dagli incisivi superiori, nn patologia cardiale, lago mucosa nella norma, lo stomaco esplorato in tutte le regioni presenta gastropatia eritematoso- congestizio diffusa. Piloro in asse. Nulla al duodeno. Test rapido all’uresi negativo
TERAPIA CHE SEGUO OGGI (DA GIUGNO 2014)
Il nuovo Gastroenterologo che da poco tempo mi tiene in cura- il primo dal 2006 dopo il mio rifiuto per il discorso scientifico- mi ha prescritto una capsula pariet 20 MG prima di colazione e una di pariet 10 MG prima di cena per la gastrite, ma sostiene che non può essere quella a causarmi la diarrea. Ho inoltre eseguito una ecografia approfondita + un test per valutare lo svuotamento della colecisti e indagare un possibile morbo di Habba (06/2014) che ha dato fortunatamente risultato negativo ma con la seguente diagnosi: ristagno gastrico con stenosi del tripode celiaco (color-doppler) del 60 % come da sindrome di Dunbar.
Mi piacerebbe sapere la vostra opinione.
Vi ringrazio per la risposta e mi scuso per la lunghezza del messaggio, ma riassumere 10 anni in poche righe non è semplice.
Salve, vengo subito al punto: vorrei sapere se forme “aggressive” e prolungate di gastrite possono avere come sintomi episodi di diarrea e portare all’evacuazione quotidiana di feci poltacee e mai completamente formate?
STORIA CLINICA
Sono un ragazzo di 29 anni e dall’età di 18 anni ho iniziato a soffrire di attacchi diarroici incontrollati e improvvisi sempre più frequenti. Dai 20 ai 22 anni non ho praticamente più vissuto poiché la diarrea si presentava almeno 2 o 3 volte a settimana con più scariche, raramente con dolori addominali o di altro tipo. Dagli esami fatti (egds/INTOLLERANZE/Colonscopia ecc..), che risalgono oramai al lontano 2006, non emerse niente se non un generico malassorbimento del lattosio, e se c’era gastrite non mi è stato comunque riferito. Le uniche terapie seguite in quel periodo furono: la prima (ottobre 2005) a base di antidiarroici con effetti positivi limitati esclusivamente al mese in cui li ho assunti, e la seconda (ottobre 2006 dopo gastroscopia) con ciclo di antibiotico ciproxin. Non riuscendo a venire a capo del problema da quel momento in poi (22 anni) decisi di abbandonare il discorso medico-scientifico, le diete e tutto il resto e comportarmi come se nulla fosse. Negli anni seguenti ho quindi prestato attenzione a individuare e riconoscere tutti i segnali che il mio “apparato digerente” mi inviava, a gestire tutta la mia vita in base a quelli (che di per sé è già estremamente difficile) ottenendo discreti risultati.
OGGI
la situazione oggi è decisamente migliorata, ho una buona qualità della vita, ma non posso dire di aver mai risolto definitivamente il problema, che continua in parte ad essere presente e a condizionarmi. Anche se con una frequenza infinitamente minore rispetto al periodo turbolento dai 20 ai 22 anni, sono ancora soggetto ad attacchi diarroici improvvisi, che è però difficile quantificare perché sono assolutamente incostanti (può capitarmi 2 gg di fila o a distanza di una settimana o non venirmi anche per 1 mese o più) ma con la certezza che prima o poi ,trascorsi un po’ di giorni, uno o più episodi si verificano(è così da 10 anni). Dopo il periodo dai 20 ai 22 anni questi attacchi sembrano però aver assunto una strana “ritualità” nelle loro manifestazioni, che in un certo senso consente di gestirmi bene: a) L’eventuale attacco diarroico è sempre immediatamente postprandiale(o cmq nel 99% dei casi), come se l’ingerire cibo spingesse di colpo tutto quello che ho nell’intestino. Questo a volte mi capita anche quando non ho la diarrea ma devo andare normalmente in bagno. Dopo i pasti aumenta sistematicamente la flatulenza che è comunque una costante durante l’intera giornata. b) La diarrea si presenta sempre e solo in due modi: o un attacco singolo con bisogno impellente di evacuare, e in questo caso le feci sono estremamente molli e non formate, 2 o più attacchi con bisogno ancora più impellente di evacuare e in questo caso sono completamente liquide. Quando ho gli attacchi non ho mai dolore di nessun tipo e una volta terminati sono in forza come e più di prima; C) gli attacchi sembrano slegati dallo stile alimentare, possono capitarmi o non capitarmi sia quando mangio sregolato (incluso consumo prodotti lattosio) sia quando mangio assolutamente in bianco o dietetico. Non ho mai avuto inappetenza o cali di peso corporeo D) Nei giorni normali (per fortuna ora la stragrande maggioranza con 1 o 2 evacuazioni die) le mie feci sono quasi sempre poltacee o comunque non ben formate, oppure possono variare nel corso della stessa evacuazione, passando da formate a poltacee/non formate. Solitamente dopo colazione l’evacuazione è quasi un automatismo. E) vivo perennemente con una sensazione di pirosi allo stomaco, anche appena sveglio, che si placa solo dopo i pasti o se mangio qualcosa di sostanzioso ed assorbente tipo pane, pizza o banane. Alimenti “leggeri” sembrano avere l’effetto contrario e stimolare la produzione di succhi gastrici. La sensazione di pirosi a volte si può riaccendere anche a distanza di pochissimo tempo dal pasto. Alla sensazione di pirosi spesso si accompagna un gran “movimento di liquidi” che sento scendere verso il basso. Spesso questi sintomi si presentano in maniera improvvisa, fulminea, generandomi anche forte senso di spossatezza e mal di testa. Quando mangio è proprio come se mettessi un vero e proprio “tappo assorbente” a quanto sopra descritto che va a bloccare la produzione di quei liquidi che poi si trasformano in diarrea(secondo me). Quando ho l’attacco di diarrea (postprandiale) è come se questo tappo spingesse giù quello che non è riuscito a “catturare” - Mi scuso per il linguaggio ma è per essere il più semplice possibile- Paradossalmente i periodi che mangio moltissimo sembrano essere i periodi in cui sto meglio. A mio avviso è questo ultimo sintomo ad essere la causa di tutti i mali, tenendo inoltre in considerazione che è stato trascurato, farmacologicamente parlando, per moltissimi anni. La gestione del problema, che mi ha consentito di avere una buona qualità della vita, si è basata infatti sulla gestione di questo ultimo sintomo e sulla sicurezza che gli attacchi sono sempre post-prandiali, consentendomi di potermi organizzare al meglio. Inoltre sono fumatore dall’età di 12 anni (ora sto provando a smettere, ma sono solo 3 gg che non fumo) e per diversi anni ho fumato anche tante sigarette a stomaco vuoto che non penso mi abbiano fatto bene. In questi anni la gestione del problema è passato anche per la gestione delle sigarette con ottimi risultati: quando non volevo assumermi nessun rischio di avere la diarrea non fumavo, con risultati discreti. È possibile che sia la nicotina la responsabile di tutto ciò?
La gastroscopia del 2006 recita: Esofago di calibro normale, linea z a 40 cm dagli incisivi superiori, nn patologia cardiale, lago mucosa nella norma, lo stomaco esplorato in tutte le regioni presenta gastropatia eritematoso- congestizio diffusa. Piloro in asse. Nulla al duodeno. Test rapido all’uresi negativo
TERAPIA CHE SEGUO OGGI (DA GIUGNO 2014)
Il nuovo Gastroenterologo che da poco tempo mi tiene in cura- il primo dal 2006 dopo il mio rifiuto per il discorso scientifico- mi ha prescritto una capsula pariet 20 MG prima di colazione e una di pariet 10 MG prima di cena per la gastrite, ma sostiene che non può essere quella a causarmi la diarrea. Ho inoltre eseguito una ecografia approfondita + un test per valutare lo svuotamento della colecisti e indagare un possibile morbo di Habba (06/2014) che ha dato fortunatamente risultato negativo ma con la seguente diagnosi: ristagno gastrico con stenosi del tripode celiaco (color-doppler) del 60 % come da sindrome di Dunbar.
Mi piacerebbe sapere la vostra opinione.
Vi ringrazio per la risposta e mi scuso per la lunghezza del messaggio, ma riassumere 10 anni in poche righe non è semplice.
[#1]
Rispondo in modo molto brevemente. É stato considerato il semplice colon irritabile come causa dei suoi sintomi ?
Cordialmente
Cordialmente
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
[#2]
Utente
Gent.Le Dott. Cosentino,
grazie per l'attenzione.
Ovviamente si. Il primo gastroenterologo che mi visitò (10/2005) formulò questa ipotesi ,ma lo scrisse solo nel referto senza spendere nemmeno una parola sul problema e si limitò a prescrivermi gli antidiarroici e a invitarmi a tornare per ulteriori accertamenti se il problema si fosse ripresentato. Quando ciò successe e mi ripresentai fui letteralmente "scaricato" dicendomi che era inutile fare ulteriori accertamenti. Dato che il problema era reale e mi sentivo spaesato, da quel momento iniziai un percorso diagnostico confuso fatto di tanti esami consigliati o dal medico di base o dai vari specialisti che di volta in volta eseguivano l'esame (colonscopia, EGDS, intolleranze ecc..). Senza nessuna figura di riferimento in grado di fare una valutazione d'insieme non si arrivò mai ad una diagnosi certa, nemmeno di colon irritabile, e di conseguenza nemmeno a definire una terapia certa. Come le dicevo, stanco di non venirne a capo abbandonai completamente il discorso medico scientifico (22 anni) e comincia a comportarmi come se nulla fosse, come una persona normale con un problema di attacchi diarroici inspiegabili che doveva accettare e conviverci.Di fatto credo di essermi comportato come uno con la SCI con soluzioni "fai da te".Il discorso medico l'ho ripreso da pochissimo (maggio 2014).
Cosa mi fa pensare che non si tratti di SCI:
a) Le evacuazioni non sono mai mai accompagnate da dolori di nessun tipo.E non ho dolori addominali o di altro tipo.
b) Gli eventuali attacchi diarroici sono quasi esclusivamente postprandiali: quando sento borborigmi ecc..sono certo che non succede niente fino a quando non mangio.Se succede, succede solo immediatamente dopo aver mangiato.
b) Dopo il periodo terribile dai 20 ai 22 anni il problema sembra avere assunto un andamento costante, si presenta sempre uguale sia in periodi di forte stress che in periodi di calma. Anzi, nell'ultimo periodo di forte stress (tesi, lavoro, viaggi continui, alimentazione sregolata e moltissime sigarette in più) non ho avuto quasi nessun problema.
c) Nei due anni peggiori del mio problema (20-22 anni) spesso per paura della diarrea osservavo diete stringenti e in molti casi mangiavo pochissimo o addirittura digiunavo. Sono stati i periodi in cui la diarrea si presentava almeno 3 volte a settimana. Quando ho ricominciato a mangiare normale nei modi e nei tempi il problema ha cominciato a ridursi drasticamente.è difficile che i capitino episodi di diarrea quando mangio molto (tipo festività) e i succhi gastrici sono costantemente impegnati.
d) In questi numerosi anni mi è sembrata di notare una relazione diretta tra il sintomo della pirosi a digiuno e del "movimento di liquidi" e la diarrea. Controllando la prima controllo la seconda. In sostanza quando non riesco a tamponare tempestivamente la secrezione acida dello stomaco è molto più probabile che si verifichi l'attacco diarroico post-prandiale.Grazie a questa "semplice equazione" sono riuscito a gestirmi per anni. Inoltre quando mi capita di avere 2 o più attacchi di feci liquide, per svuotarmi completamente ho bisogno di fumare una sigaretta che è come se mi andasse a "strizzare lo stomaco" e favorire l'espulsione di quello che rimane con effetto immediato.
Credo che siano tutti problemi di origine psicosomatica, ma gli attacchi diarroici sembrano essere un sintomo derivato da quello principale rappresentato dalla gastrite.
Grazie
grazie per l'attenzione.
Ovviamente si. Il primo gastroenterologo che mi visitò (10/2005) formulò questa ipotesi ,ma lo scrisse solo nel referto senza spendere nemmeno una parola sul problema e si limitò a prescrivermi gli antidiarroici e a invitarmi a tornare per ulteriori accertamenti se il problema si fosse ripresentato. Quando ciò successe e mi ripresentai fui letteralmente "scaricato" dicendomi che era inutile fare ulteriori accertamenti. Dato che il problema era reale e mi sentivo spaesato, da quel momento iniziai un percorso diagnostico confuso fatto di tanti esami consigliati o dal medico di base o dai vari specialisti che di volta in volta eseguivano l'esame (colonscopia, EGDS, intolleranze ecc..). Senza nessuna figura di riferimento in grado di fare una valutazione d'insieme non si arrivò mai ad una diagnosi certa, nemmeno di colon irritabile, e di conseguenza nemmeno a definire una terapia certa. Come le dicevo, stanco di non venirne a capo abbandonai completamente il discorso medico scientifico (22 anni) e comincia a comportarmi come se nulla fosse, come una persona normale con un problema di attacchi diarroici inspiegabili che doveva accettare e conviverci.Di fatto credo di essermi comportato come uno con la SCI con soluzioni "fai da te".Il discorso medico l'ho ripreso da pochissimo (maggio 2014).
Cosa mi fa pensare che non si tratti di SCI:
a) Le evacuazioni non sono mai mai accompagnate da dolori di nessun tipo.E non ho dolori addominali o di altro tipo.
b) Gli eventuali attacchi diarroici sono quasi esclusivamente postprandiali: quando sento borborigmi ecc..sono certo che non succede niente fino a quando non mangio.Se succede, succede solo immediatamente dopo aver mangiato.
b) Dopo il periodo terribile dai 20 ai 22 anni il problema sembra avere assunto un andamento costante, si presenta sempre uguale sia in periodi di forte stress che in periodi di calma. Anzi, nell'ultimo periodo di forte stress (tesi, lavoro, viaggi continui, alimentazione sregolata e moltissime sigarette in più) non ho avuto quasi nessun problema.
c) Nei due anni peggiori del mio problema (20-22 anni) spesso per paura della diarrea osservavo diete stringenti e in molti casi mangiavo pochissimo o addirittura digiunavo. Sono stati i periodi in cui la diarrea si presentava almeno 3 volte a settimana. Quando ho ricominciato a mangiare normale nei modi e nei tempi il problema ha cominciato a ridursi drasticamente.è difficile che i capitino episodi di diarrea quando mangio molto (tipo festività) e i succhi gastrici sono costantemente impegnati.
d) In questi numerosi anni mi è sembrata di notare una relazione diretta tra il sintomo della pirosi a digiuno e del "movimento di liquidi" e la diarrea. Controllando la prima controllo la seconda. In sostanza quando non riesco a tamponare tempestivamente la secrezione acida dello stomaco è molto più probabile che si verifichi l'attacco diarroico post-prandiale.Grazie a questa "semplice equazione" sono riuscito a gestirmi per anni. Inoltre quando mi capita di avere 2 o più attacchi di feci liquide, per svuotarmi completamente ho bisogno di fumare una sigaretta che è come se mi andasse a "strizzare lo stomaco" e favorire l'espulsione di quello che rimane con effetto immediato.
Credo che siano tutti problemi di origine psicosomatica, ma gli attacchi diarroici sembrano essere un sintomo derivato da quello principale rappresentato dalla gastrite.
Grazie
[#4]
Utente
Con buona probabilità è il mio caso. Questa sindrome dell'intestino/colon irritabile è una brutta bestia che va domata. Cmq sono 4 giorni che non fumo e in questi 4 giorni: mi si sono ricompattate di colpo le feci, l'evacuazione post colazione non è stata più immediata, si sono fortemente attenuati tutti i sintomi correlati (borborigmi, meteorismo, flatulenza, eruttazioni). L'unico sintomo che rimane, anche se tra l'assenza di nicotina e il pariet è molto più blando, è la pirosi quando sono digiuno. Praticamente sono 4 giorni che ho un intestino/colon assolutamente normale. Sono estremamente fiducioso.
La ringrazio per l'attenzione e il tempo che mi ha dedicato.
La ringrazio per l'attenzione e il tempo che mi ha dedicato.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 59.9k visite dal 23/07/2014.
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