Morbo di crohn, rcu.
Salve. Mi è stato diagnosticato il morbo di crohn o rcu( ancora non è chiaro) nel dicembre di 2 anni fa, da allora ho provato cure come il cortisone( che fino ad ora è l'unica cosa che mi ha fatto stare meglio) poi mesavancol, azatioprina sospesa per effetti collaterali come dolori addominali e nausea molto forte, sostituita con purinethol che prendo ora da 5 mesi e sembrava farmi bene, il problema è che si sono presentati sintomi extra intestinali come eritemi nodosi sulle gambe e artropatia, alla cura con purinethol è stata introdotta la salazatioprina, 2 pastiglie al mattino e due la sera. Negli ultimi giorni ho iniziato ad avere nausea molto forte e dolori addominali nuovamente. Le cure che mi vengono date mi portano sollievo per massimo qualche mese. Non esistono altri tipi di cure che non consistano nel prendere 6 pastiglie al giorno, o qualcosa comunque di più efficace. In quasi 3 anni non è stata ancora trovata una cura definitiva. Grazie
[#1]
Gentile signora,
la cosa più importante da fare nel suo caso è la diagnosi precisa del tipo di malattia infiammatoria intestinale (CU o M di Crohn) per poter tracciare un percorso terapeutico efficace.
Le cure ci sono senz'altro e seguono uno schema progressivo di farmaci, ma - le ripeto - è importante effettuare la diagnosi.
Cordiali saluti.
la cosa più importante da fare nel suo caso è la diagnosi precisa del tipo di malattia infiammatoria intestinale (CU o M di Crohn) per poter tracciare un percorso terapeutico efficace.
Le cure ci sono senz'altro e seguono uno schema progressivo di farmaci, ma - le ripeto - è importante effettuare la diagnosi.
Cordiali saluti.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
[#2]
Utente
salve dottore, la ringrazio per la risposta, la dottoressa mi ha inserita nelle rcu, e mi sta curando per quella. I sintomi intestinali con purinethol sono sotto controllo, ma da quando è stato inserito salazopyrin ho nausea continua, potrebbero essere queste pastiglie? Ora me le ha fatte sospendere e aspetterò la visita per capire con cosa saranno rimpiazzate...ma quello che mi chiedo è, non esiste qualcosa per curare contemporaneamente sia i sintomi intestinali che quelli extraintestinali( artropatia e eritema nodoso)? Ho sentito parlare di iniezioni, humor a se non sbaglio ma mi è stato detto che è presto! Lei cosa ne pensa? Grazie
[#4]
Gentile signora,
la scelta terapeutica nelle malattie infiammatorie croniche intestinali dipende da alcuni parametri clinici e endoscopici: in particolare, per quel che riguarda la colite ulcerosa, l'estensione anatomica dell'infiammazione, la severità del grado di infiammazione, le condizioni cliniche.
Prima di utilizzare la terapia con anticorpi monoclonali, è necessario verificare accuratamente se la situazione corrisponde alle indicazioni e l'efficacia delle terapie farmacologiche di primo livello.
Cordiali saluti.
la scelta terapeutica nelle malattie infiammatorie croniche intestinali dipende da alcuni parametri clinici e endoscopici: in particolare, per quel che riguarda la colite ulcerosa, l'estensione anatomica dell'infiammazione, la severità del grado di infiammazione, le condizioni cliniche.
Prima di utilizzare la terapia con anticorpi monoclonali, è necessario verificare accuratamente se la situazione corrisponde alle indicazioni e l'efficacia delle terapie farmacologiche di primo livello.
Cordiali saluti.
[#6]
Gentile signora,
sì, esistono altri farmaci per la colite ulcerosa.
La scelta deve esser condotta sulla base di questi parametri:
1) diagnosi precisa di colite ulcerosa; nel post di richiesta del consulto mi è sembrato che, almeno all'inizio della storia, non ci fosse adeguata chiarezza sulla diagnosi, successivamente (replica #2) ci segnala che la situazione è più chiara << la dottoressa mi ha inserita nelle rcu>>.
2) alla diagnosi di malattia segue necessariamente la valutazione (staging) secondo i seguenti criteri:
-a) estensione della infiammazione nel colon (retto-sigma, colon di sinistra, colite totale) attraverso l'indagine endoscopica e istologica;
-b) valutazione della intensità (lieve, moderata, grave) sulla base dei parametri clinici e di laboratorio (frequenza delle evacuazioni, consistenza delle feci, presenza o meno di febbre e/o di anemia...);
-c) presenza/assenza di manifestazioni extraintestinali.
La progressione della terapia farmacologica nello stato acuto inizia con il 5-ASA in dose piena, in caso di inefficacia si utilizza la terapia cortisonica, eventualmente con aggiunta di azatioprina, in caso di persistente inefficacia si giunge alla terapia con metotrexate o infliximab o terapia chirurgica.
L'obiettivo della terapia è quello di raggiungere lo stato di remissione dei sintomi e seguire poi l'andamento con adeguata terapia di mantenimento.
In questo decorso eventuali riacutizzazioni o manifestazioni di effetti collaterali indesiderati dei farmaci portano a variazioni che richiedono, come nel suo caso, ulteriori attente valutazioni (risultati parziali, opportunità di sostituzione dei farmaci o di variazioni della posologia...)
Cordiali saluti.
sì, esistono altri farmaci per la colite ulcerosa.
La scelta deve esser condotta sulla base di questi parametri:
1) diagnosi precisa di colite ulcerosa; nel post di richiesta del consulto mi è sembrato che, almeno all'inizio della storia, non ci fosse adeguata chiarezza sulla diagnosi, successivamente (replica #2) ci segnala che la situazione è più chiara << la dottoressa mi ha inserita nelle rcu>>.
2) alla diagnosi di malattia segue necessariamente la valutazione (staging) secondo i seguenti criteri:
-a) estensione della infiammazione nel colon (retto-sigma, colon di sinistra, colite totale) attraverso l'indagine endoscopica e istologica;
-b) valutazione della intensità (lieve, moderata, grave) sulla base dei parametri clinici e di laboratorio (frequenza delle evacuazioni, consistenza delle feci, presenza o meno di febbre e/o di anemia...);
-c) presenza/assenza di manifestazioni extraintestinali.
La progressione della terapia farmacologica nello stato acuto inizia con il 5-ASA in dose piena, in caso di inefficacia si utilizza la terapia cortisonica, eventualmente con aggiunta di azatioprina, in caso di persistente inefficacia si giunge alla terapia con metotrexate o infliximab o terapia chirurgica.
L'obiettivo della terapia è quello di raggiungere lo stato di remissione dei sintomi e seguire poi l'andamento con adeguata terapia di mantenimento.
In questo decorso eventuali riacutizzazioni o manifestazioni di effetti collaterali indesiderati dei farmaci portano a variazioni che richiedono, come nel suo caso, ulteriori attente valutazioni (risultati parziali, opportunità di sostituzione dei farmaci o di variazioni della posologia...)
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 3.4k visite dal 30/06/2014.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.