Gelatina trasparente non-acida dopo qualsiasi ingestione
Da circa due mesi e mezzo, pur non avvertendo acidità, dolori o bruciori particolari né alcun rigurgito di cibo, ogni volta che ingerisco qualsiasi solido o qualsiasi liquido, mi risale immediatamente dalla gola una piccola quantità di gelatina trasparente. Qualche minuto dopo i pasti, invece, la saliva che riesco ad espettorare (non credo che si possa parlare di muco vero e proprio) diventa un po’ biancastra e leggermente calda, anche se non mi sembra affatto acida. La digestione è sempre abbastanza lenta e per questo mangio meno (pur essendo già magro). Sento a volte come un senso di corpo estraneo in corrispondenza del cosiddetto "pomo d'adamo", nella zona della laringe, ma non vi sono linfonodi ingrossati. Ho anche fatto un tampone faringeo (per batteri e miceti) che è risultato negativo. Le vie respiratorie sono libere (non ho né bronchiti, polmoniti né malattie da raffreddamento). Attualmente ho una VES pari a 2 e una proteina C reattiva allo 0,01; il LDH è nei limiti e l'emocromo è normale. Le analisi del sangue sulla celiachia sono negative. Non fumo e non bevo alcolici, anche se in passato ho bevuto spesso caffè concentrato. Ho ricercato per due volte nelle feci sia l’Helicobacter che il sangue occulto, avendone sempre risultati negativi. Siccome –su iniziale indicazione del medico di base- avevo provato a prendere qualche inibitore di pompa protonica (e altri farmaci simili come la ranitidina) che però mi hanno dato intolleranza (forte mal di testa, grande astenia, altri disturbi) e che quindi ho sospeso, mi chiedo –in un caso del genere- se sia realmente indispensabile sottoporsi subito ad una gastroscopia e –se si- quale potrebbe esserne lo scopo, date le specifiche premesse illustrate nel caso (e la difficoltà ad assumere i farmaci descritti nel caso l'esito della gastroscopia lo consigliasse). Naturalmente sarei grato anche per qualsiasi eventuale ipotesi diagnostica o terapeutica esprimibile in questo tipo di situazione
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La sintomatologia potrebbe essere legata al reflusso
che la gastroscopia potrebbe confermare.
che la gastroscopia potrebbe confermare.
Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it
[#2]
Ex utente
La ringrazio per la cortese risposta.
Per adesso io ho alzato la testiera del letto, cerco di non fare pasti abbondanti soprattutto la sera, di non coricarmi subito dopo aver mangiato e di evitare cibi irritanti o acidi.
Ma, pur ammettendo che la gastroscopia confermasse una diagnosi di reflusso, cosa poi si potrebbe fare, dato che ho comunque problemi con le terapie a base di inibitori di pompa protonica, da un lato, e con la ranitidina dall'altro ?
O forse la gastroscopia, in un caso del genere serve, oltre a dare la conferma diagnostica del reflusso, principalmente ad escludere l'esistenza di patologie più gravi ?
La "gelatina" che risale dopo qualsiasi tipo di ingestione potrebbe essere una forma di difesa dell'esofago e della zona faringo-laringea al fatto che, non chiudendosi più bene lo sfintere tra stomaco ed esofago, alcune sostanze che normalmente restano nello stomaco, risalgono invece più in alto ?
In assenza di sintomi di una certa importanza si tende a rinviare la gastroscopia (o almeno a capire se sia realmente indispensabile nel singolo caso) dato che è, pur sempre, un esame di una certa invasività
Per adesso io ho alzato la testiera del letto, cerco di non fare pasti abbondanti soprattutto la sera, di non coricarmi subito dopo aver mangiato e di evitare cibi irritanti o acidi.
Ma, pur ammettendo che la gastroscopia confermasse una diagnosi di reflusso, cosa poi si potrebbe fare, dato che ho comunque problemi con le terapie a base di inibitori di pompa protonica, da un lato, e con la ranitidina dall'altro ?
O forse la gastroscopia, in un caso del genere serve, oltre a dare la conferma diagnostica del reflusso, principalmente ad escludere l'esistenza di patologie più gravi ?
La "gelatina" che risale dopo qualsiasi tipo di ingestione potrebbe essere una forma di difesa dell'esofago e della zona faringo-laringea al fatto che, non chiudendosi più bene lo sfintere tra stomaco ed esofago, alcune sostanze che normalmente restano nello stomaco, risalgono invece più in alto ?
In assenza di sintomi di una certa importanza si tende a rinviare la gastroscopia (o almeno a capire se sia realmente indispensabile nel singolo caso) dato che è, pur sempre, un esame di una certa invasività
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.5k visite dal 11/06/2014.
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