Inappetenza persistente
Egregi Dottori,
Vi espongo il mio problema.
Sono un uomo di 40 anni, mai fumato, non sono consumatore abituale di alcolici, conduco una vita piuttosto sedentaria, ma in generale ho sempre goduto di ottima salute (un giorno di assenza per malattia dal lavoro negli ultimi 12 anni).
Circa due mesi fa ho avuto un episodio di, diciamo così, quasi svenimento con fiato corto e palpitazioni. Vado dalla dottoressa la quale non dà molto peso alla cosa prescrivendomi un giorno di riposo. In effetti, dopo un giorno di riposo sembro rimesso, ma per le due settimane successive avverto come un senso di stordimento e qualche piccolo capogiro, un generale indebolimento e, ogni tanto, un senso di nausea che in un paio d’occasioni è stata anche molto fastidiosa. Torno dalla dottoressa la quale mi prescrive una visita neurologica (risultata nella norma) che come diagnosi, in accordo con il mio medico, dice che il tutto è dovuto ad uno stato d’ansia. Come cura mi vengono prescritte 8 gocce di tranquirit prima di andare a dormire. Per un po’ la situazione sembra migliorare, ma da un paio di settimane avverto un forte senso d’inappetenza e la sensazione di una stretta allo stomaco con continue eruttazioni anche a distanza di diverse ore dall’ultimo pasto e, a volte, ho la sensazione di avere l’alito acido, il senso di indebolimento continua a permanere. Il tutto è molto fastidioso poiché rende l’atto del mangiare una vera fatica, almeno a pranzo. La sera, e in generale nei fine settimana mi sembra di stare meglio.
In seguito a questa evoluzione la dottoressa mi ha aumentato la dose di diazepam facendomi prendere quattro gocce il mattino e quattro al pomeriggio oltre alle 8 della sera, ma devo dire che per ora il beneficio non si è visto.
A questo punto la mia domanda è: non sarebbe il caso di fare una visita dal gastroenterologo?
E’ pur vero che continuo anche ad avere quelli che sembrano i classici sintomi delle crisi ansiose: mani sudate, palpitazioni e così via e quindi la diagnosi iniziale potrebbe sembrare corretta, ma devo dire che l’inappetenza così insistente un po’ mi preoccupa. Dal punto di vista del gastroenterologo, quali sono le patologie che potrebbero produrre questi sintomi?
Vi ringrazio anticipatamente.
Vi espongo il mio problema.
Sono un uomo di 40 anni, mai fumato, non sono consumatore abituale di alcolici, conduco una vita piuttosto sedentaria, ma in generale ho sempre goduto di ottima salute (un giorno di assenza per malattia dal lavoro negli ultimi 12 anni).
Circa due mesi fa ho avuto un episodio di, diciamo così, quasi svenimento con fiato corto e palpitazioni. Vado dalla dottoressa la quale non dà molto peso alla cosa prescrivendomi un giorno di riposo. In effetti, dopo un giorno di riposo sembro rimesso, ma per le due settimane successive avverto come un senso di stordimento e qualche piccolo capogiro, un generale indebolimento e, ogni tanto, un senso di nausea che in un paio d’occasioni è stata anche molto fastidiosa. Torno dalla dottoressa la quale mi prescrive una visita neurologica (risultata nella norma) che come diagnosi, in accordo con il mio medico, dice che il tutto è dovuto ad uno stato d’ansia. Come cura mi vengono prescritte 8 gocce di tranquirit prima di andare a dormire. Per un po’ la situazione sembra migliorare, ma da un paio di settimane avverto un forte senso d’inappetenza e la sensazione di una stretta allo stomaco con continue eruttazioni anche a distanza di diverse ore dall’ultimo pasto e, a volte, ho la sensazione di avere l’alito acido, il senso di indebolimento continua a permanere. Il tutto è molto fastidioso poiché rende l’atto del mangiare una vera fatica, almeno a pranzo. La sera, e in generale nei fine settimana mi sembra di stare meglio.
In seguito a questa evoluzione la dottoressa mi ha aumentato la dose di diazepam facendomi prendere quattro gocce il mattino e quattro al pomeriggio oltre alle 8 della sera, ma devo dire che per ora il beneficio non si è visto.
A questo punto la mia domanda è: non sarebbe il caso di fare una visita dal gastroenterologo?
E’ pur vero che continuo anche ad avere quelli che sembrano i classici sintomi delle crisi ansiose: mani sudate, palpitazioni e così via e quindi la diagnosi iniziale potrebbe sembrare corretta, ma devo dire che l’inappetenza così insistente un po’ mi preoccupa. Dal punto di vista del gastroenterologo, quali sono le patologie che potrebbero produrre questi sintomi?
Vi ringrazio anticipatamente.
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Sicuramente è opportuna una visita gastroenterologica!
Anche una "banale" gastrite può indurre inappetenza!
In ogni caso anche in corso di stati ansiosi possono coesistere malattie organiche, per cui è il caso di farsi visitare!
Cordiali saluti!
Anche una "banale" gastrite può indurre inappetenza!
In ogni caso anche in corso di stati ansiosi possono coesistere malattie organiche, per cui è il caso di farsi visitare!
Cordiali saluti!
MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3k visite dal 18/03/2014.
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