Cromogranina a

Lo scorso anno mi é stato diagnosticato un tumore neuroendocrino al tratto gastro-intestinale con metastasi epatiche. L'oncologo ha deciso una cura di iniezioni di Octreotide (una ogni due settimane).
Il valore iniziale della Cromogranina A era 531. Dopo il primo ciclo, il valore era sceso a 302, e il medico pareva soddisfatto della risposta del fisico alla cura. Dopo il secondo ciclo, le ultime analisi del sangue indicano un nuovo aumento a 346. Gli altri valori sono nella norma, ad eccezione del gamma gt, che è sballato da mesi.
L'appuntamento con il medico é fissato fra diverse settimane, ma nell'attesa sono in ansia di capire quanto questo aumento della Cromogranina possa essere preoccupante. Posso chiedere gentilmente un vostro riscontro?
Grazie.
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Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 29k 526
La CGA ha un ruolo importante nella diagnosi piuttosto che nel follow-up,
come saprà anche condizioni non neoplastiche (stress) possono elevarla.
Pertanto affronti la visita con maggiore serenità.

Cordialmente

Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it

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Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentile dottore,

Torno a contattarla perché ho effettuato ulteriori controlli.

Il marcatore acido indolacetico 24 risulta sceso da 110 a 59.

Il referto della tac non registra invece cambiamenti, dopo mesi di cura con Ipstyl 30:

Permangono invariate le multiple lesioni epatiche. Piccoli linfonodi all'ilo epatico. Permane invariata la formazione ovalare di 26 mm di diametro in corrispondenza del tessuto adiposo mesenteriale.
La milza, il pancreas, i surreni e reni conservano regolare struttura TC.
Le vie escretrici urinarie non sono dilatate.
La vescica, scarsamente distesa, non presenta evidenti lesioni aggettanti endoluminali.
Non si osserva versamento liquido libero in addome.
Potrebbe essere eseguita arteriografia epatica per trattamento con Y90 delle lesioni epatiche.

In attesa della visita dall'oncologo, posso chiederle un parere? Il quadro stabile e' da valutarsi positivamente o la cura non sta funzionando? Inoltre cosa indicano i piccoli linfonodi che in passato non erano presenti?

L'oncologo aveva già detto che intendeva aumentare il dosaggio delle iniezioni di Ipstyl. L'eventuale ricorso al trattamento con Y90 sarebbe da considerarsi complementare? Come funziona e con quali effetti collaterali?

Grazie.

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Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 29k 526
Si tratta di un trattamento di radioembolizzazione con “Yttrio 90”, mediante il quale delle piccole sfere radioattive vengono iniettate attraverso un catetere direttamente nelle arterie della parte di fegato malata.
Si tratta di una terapia in genere ben tollerata.

Il giudizio su eventuali progressi o meno della terapia è possibile solo attraverso un completo studio comparativo dei dati clinici, laboratoristici e strumentali, cosa che solo il suo oncologo potrà fare.