Reflusso gastro esofageo
Salve Gentili dottori
Vi espongo brevemente il mio problema. Ho 35 anni e da circa sei mesi avverto problemi allo stomaco con questi sintomi: dolore in sede epigastrica soprattutto la mattina e lontano dai pasti con durata di un paio d'ore, bruciore sempre alla bocca dello stomaco, anche in questo caso in particolar modo lontano dai pasti, e gonfiore con digestione a volte lenta ed eruttazione. Ho già fatto una gastroscopia con questo esito: ernia iatale da scivolamento con esofagite di grado B. Ho eseguito anche una ecografia il cui esito non ha rilevato nulla. Faccio una piccola ed importante premessa: circa un anno fa in un'altro contesto assunsi il lanzopranzolo che mi provocò dopo appena un quarto d'ora dalla sua assunzione una forte reazione allergica. Feci la visita da un allergologo che mi escluse categoricamente di assumere in futuro lanzopranzolo e tutti i farmaci che appartenevano alla famiglia degli IPP. Quindi la prima cura che ho fatto è consistita nell'assunzione di ranitidina 300mg al giorno divisi tra la mattina e la sera e un procinetico prima dei pasti per circa un mese. La cura è andata discretamente bene, ma appena terminata i sintomi sono ricomparsi. Per cui ho consultato un altro gastroenterologo, il quale osservando le foto della gastroscopia ha escluso sia la presenza di ernia iatale, che l'esofagite, e il suo responso è stato: malattia da reflusso gastroesofageo non erosiva e mi ha prescritto due mesi di ranitidina 600mg tra mattina e sera e 300 mg solo la sera per altri due mesi. Pur seguendo questa terapia gli episodi di ricaduta sono frequenti. Le mie domande sono le seguenti: il fatto che nonostante continui a fare la cura con la ranitidina continui in certi periodo ad avvertire i sintomi non dipenda dalla non efficacia della ranitidina rispetto agli inibitori? il dosaggio di ranitidina e il tempo di durata della cura sono appropriate? dovrò fare altri esami oltre la gastroscopia? dovrò seguire una dieta particolare?
Vi espongo brevemente il mio problema. Ho 35 anni e da circa sei mesi avverto problemi allo stomaco con questi sintomi: dolore in sede epigastrica soprattutto la mattina e lontano dai pasti con durata di un paio d'ore, bruciore sempre alla bocca dello stomaco, anche in questo caso in particolar modo lontano dai pasti, e gonfiore con digestione a volte lenta ed eruttazione. Ho già fatto una gastroscopia con questo esito: ernia iatale da scivolamento con esofagite di grado B. Ho eseguito anche una ecografia il cui esito non ha rilevato nulla. Faccio una piccola ed importante premessa: circa un anno fa in un'altro contesto assunsi il lanzopranzolo che mi provocò dopo appena un quarto d'ora dalla sua assunzione una forte reazione allergica. Feci la visita da un allergologo che mi escluse categoricamente di assumere in futuro lanzopranzolo e tutti i farmaci che appartenevano alla famiglia degli IPP. Quindi la prima cura che ho fatto è consistita nell'assunzione di ranitidina 300mg al giorno divisi tra la mattina e la sera e un procinetico prima dei pasti per circa un mese. La cura è andata discretamente bene, ma appena terminata i sintomi sono ricomparsi. Per cui ho consultato un altro gastroenterologo, il quale osservando le foto della gastroscopia ha escluso sia la presenza di ernia iatale, che l'esofagite, e il suo responso è stato: malattia da reflusso gastroesofageo non erosiva e mi ha prescritto due mesi di ranitidina 600mg tra mattina e sera e 300 mg solo la sera per altri due mesi. Pur seguendo questa terapia gli episodi di ricaduta sono frequenti. Le mie domande sono le seguenti: il fatto che nonostante continui a fare la cura con la ranitidina continui in certi periodo ad avvertire i sintomi non dipenda dalla non efficacia della ranitidina rispetto agli inibitori? il dosaggio di ranitidina e il tempo di durata della cura sono appropriate? dovrò fare altri esami oltre la gastroscopia? dovrò seguire una dieta particolare?
[#1]
Perchè mai è stato smentito il referto?
Cordialmente
Cordialmente
Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it
[#2]
Utente
Gentile Dottore
Il referto della esofagogastroduodenoscopia fa riferimento alla linea z in risalita al di sopra dello Hiatus con lingule di mucosa arrossata e cardias non ben continente. Secondo il gastroenterologo consultato recentemente non ci sono erosioni e la linea z non è in risalita oltre lo Hiatus. Ovviamente ha parlato di onde che devono avere un ampiezza di un paio di centimetri almeno. Per cui la sua conclusione è stata assenza di ernia iatale e di esofagite e presenza di malattia da reflusso gastro esofageo non erosiva. La mia domanda ora è la seguente: può esserci un reflusso gastro esofageo in assenza di ernia iatale? quando tempo ancora dovrò prendere la ranitidina e a quale dosaggio? dovrò fare altri esami più specifici?
Il referto della esofagogastroduodenoscopia fa riferimento alla linea z in risalita al di sopra dello Hiatus con lingule di mucosa arrossata e cardias non ben continente. Secondo il gastroenterologo consultato recentemente non ci sono erosioni e la linea z non è in risalita oltre lo Hiatus. Ovviamente ha parlato di onde che devono avere un ampiezza di un paio di centimetri almeno. Per cui la sua conclusione è stata assenza di ernia iatale e di esofagite e presenza di malattia da reflusso gastro esofageo non erosiva. La mia domanda ora è la seguente: può esserci un reflusso gastro esofageo in assenza di ernia iatale? quando tempo ancora dovrò prendere la ranitidina e a quale dosaggio? dovrò fare altri esami più specifici?
[#3]
Auspico che il secondo gastroenterologo sia anche un endoscopista.
Sorvolando sul fatto che le foto spesso sono isolate istantanee che non rendono piena ragione di quanto è stato osservato in corso di esame completo,
le riferisco che secondo la diagnosi formulata dal secondo endoscopista
<<malattia da reflusso gastroesofageo non erosiva>>
non mi risulta che trovino indicazione i 600 mg. di ranitidina, indicati invece (secondo scheda tecnica)
"nell’esofagite peptica severa, può essere utile aumentare la posologia fino a 600 mg al giorno, ritornando appena possibile allo schema posologico standard e sotto diretto controllo del medico.""
tenga poi conto che il foglietto illustrativo prevede tale dosaggio "In caso di pazienti portatori di ulcere di grandi dimensioni e/o forti fumatori, può essere maggiormente utile la somministrazione di 300 mg, due volte al giorno."
Il reflusso è malattia cronica con fasi cliniche alterne,
la terapia e la sua durata vengono decisi dallo specialista sulla base di proprie e dirette valutazioni.
<<dovrò seguire una dieta particolare?>>
naturalmente immagino che questo secondo specialista le avrà fornito le necessarie raccomandazioni dietetiche e comportamentali antireflusso.
Sorvolando sul fatto che le foto spesso sono isolate istantanee che non rendono piena ragione di quanto è stato osservato in corso di esame completo,
le riferisco che secondo la diagnosi formulata dal secondo endoscopista
<<malattia da reflusso gastroesofageo non erosiva>>
non mi risulta che trovino indicazione i 600 mg. di ranitidina, indicati invece (secondo scheda tecnica)
"nell’esofagite peptica severa, può essere utile aumentare la posologia fino a 600 mg al giorno, ritornando appena possibile allo schema posologico standard e sotto diretto controllo del medico.""
tenga poi conto che il foglietto illustrativo prevede tale dosaggio "In caso di pazienti portatori di ulcere di grandi dimensioni e/o forti fumatori, può essere maggiormente utile la somministrazione di 300 mg, due volte al giorno."
Il reflusso è malattia cronica con fasi cliniche alterne,
la terapia e la sua durata vengono decisi dallo specialista sulla base di proprie e dirette valutazioni.
<<dovrò seguire una dieta particolare?>>
naturalmente immagino che questo secondo specialista le avrà fornito le necessarie raccomandazioni dietetiche e comportamentali antireflusso.
[#4]
Utente
La ringrazio per le puntuali delucidazioni. Ho già effettuato il dosaggio di 600 mg per un paio di mesi, in cui si è verificato un solo episodio di manifestazioni sintomatiche durato una settimana, ora sto seguendo la terapia con 300 mg al giorno e si sono già verificati un paio di episodi. L'ultima domanda che volevo farle è la seguente: posto che il reflusso sia una malattia cronica a fasi alterne, come lei ha sottolineato, c'è da aspettarsi un'alternanza di periodi tranquilli a periodi con manifestazioni sintomatiche anche in corso di terapia con ranitidina? circa la dieta, mi è stato detto di evitare soprattutto fritture, cibi grassi, spezie, e contenere l'uso di alcolici e il fumo, e così sto facendo, nonostante mi concedi sporadicamente qualche birra e fumi qualche sigaretta al giorno. Ultimamente sto andando in palestra e faccio sollevamento di pesi, ovviamente gli sforzi sono contenuti, ma c'è il rischio secondo lei di aggravare il reflusso con questo tipo di ginnastica?
[#5]
<<posto che il reflusso sia una malattia cronica a fasi alterne>>
... non c'è da dubitarne!
Birra (gas), sigarette (fumo) e sollevamento pesi (aumento della pressione da parte del torchio addominale),
sono il mix per ottenere risultati decisamente a favore del reflusso.
Prego
... non c'è da dubitarne!
Birra (gas), sigarette (fumo) e sollevamento pesi (aumento della pressione da parte del torchio addominale),
sono il mix per ottenere risultati decisamente a favore del reflusso.
Prego
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.7k visite dal 19/01/2014.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Reflusso gastroesofageo
Il reflusso gastroesofageo è la risalita di materiale acido dallo stomaco all'esofago: sintomi, cause, terapie, complicanze e quando bisogna operare.