Sintomi post prandiali
Salve, vi scrivo per chiedere informazioni circa dei sintomi che avverto nella fase post prandiale. Sono quasi tre anni che appena finisco di mangiare avverto forte ovattamento auricolare, capogiri, sensazioni di svenimento, stanchezza, mal di testa e confusione mentale (come se fossi ubriaco). Non avverto fenomeni direttamente riconducibili all'apparato digerente come bruciore di stomaco, nausea o diarrea. I sintomi si risolvono se mi distendo o entro un'ora circa dalla fine dei pasti.
All'inizio pensavo che, questi sintomi, fossero legati ad una ipoglicemia reattiva. Ho fatto gli esami del sangue dopo mangiato ma è tutto è nella norma. In più mi è stato spiegato che una ipoglicemia reattiva avviene solitamente a distanza di 1-2 ore dall'assunzione dei pasti.
Ho effettuato i marcatori per la celiachia, esami cardiologici e rx del fondo gastrico con mezzo di contrasto. Anche questi tutti, fortunatamente, nella norma. Dall'ecografia all'addome risulta invece una piccola traccia di sludge biliare che da, qualche settimana, stò curando con acido ursodesossicolico.
Il mio medico mi aveva anche consigliato di assumere per 3 settimane il Levopraid ma non l'ho preso solo per non peggiorare la mia condizione di leggera ginecomastia che mi porto dall'adolescenza. A tal proposito vorrei chiedervi, gentilmente, se esiste un farmaco con la stessa funzionalità del Levopraid ma senza effetti collaterali riconducibili alla ginecomastia.
Adesso vi parlo della mia teoria circa questi sintomi.
Sono a conoscenza del fatto che durante la fase digestiva c'è una ridotta irrorazione cerebrale poichè lo stomaco richiede un maggior apporto di sangue. Questo sangue viene preso dai muscoli e dal cervello. Non mi è ben chiaro però, quando avviene questo meccanismo? Avviene già con il primo boccone o durante la digestione? Ho letto, anche, che questo meccanismo può essere amplificato dalla cattiva abitudine a mangiare velocemente o durante periodi di stress.
Può un problema cardiaco ricreare i sintomi che avverto? I capogiri, l'ovattamento auricolare, la confusione mentale sono fenomeni strettamente connessi alla mancanza di sangue, e quindi di ossigeno, al tessuto cerebrale. Poichè gli stessi sintomi sono presenti dopo circa 5-10 minuti dalla fine di uno sforzo, credo che questa "fuga" di sangue, "ruba" lo stesso al mio cervello e, un problema cardiaco, fa si che il cuore non riesca a pompare il giusto apporto di ossigeno cosicchè avverto questi sintomi.
Come verificare tutto ciò?
Spero che qualcuno possa aiutarmi.
Non riesco a godermi nemmeno più una pizza tra amici.
Vi ringrazio con anticipo
Cordiali saluti
All'inizio pensavo che, questi sintomi, fossero legati ad una ipoglicemia reattiva. Ho fatto gli esami del sangue dopo mangiato ma è tutto è nella norma. In più mi è stato spiegato che una ipoglicemia reattiva avviene solitamente a distanza di 1-2 ore dall'assunzione dei pasti.
Ho effettuato i marcatori per la celiachia, esami cardiologici e rx del fondo gastrico con mezzo di contrasto. Anche questi tutti, fortunatamente, nella norma. Dall'ecografia all'addome risulta invece una piccola traccia di sludge biliare che da, qualche settimana, stò curando con acido ursodesossicolico.
Il mio medico mi aveva anche consigliato di assumere per 3 settimane il Levopraid ma non l'ho preso solo per non peggiorare la mia condizione di leggera ginecomastia che mi porto dall'adolescenza. A tal proposito vorrei chiedervi, gentilmente, se esiste un farmaco con la stessa funzionalità del Levopraid ma senza effetti collaterali riconducibili alla ginecomastia.
Adesso vi parlo della mia teoria circa questi sintomi.
Sono a conoscenza del fatto che durante la fase digestiva c'è una ridotta irrorazione cerebrale poichè lo stomaco richiede un maggior apporto di sangue. Questo sangue viene preso dai muscoli e dal cervello. Non mi è ben chiaro però, quando avviene questo meccanismo? Avviene già con il primo boccone o durante la digestione? Ho letto, anche, che questo meccanismo può essere amplificato dalla cattiva abitudine a mangiare velocemente o durante periodi di stress.
Può un problema cardiaco ricreare i sintomi che avverto? I capogiri, l'ovattamento auricolare, la confusione mentale sono fenomeni strettamente connessi alla mancanza di sangue, e quindi di ossigeno, al tessuto cerebrale. Poichè gli stessi sintomi sono presenti dopo circa 5-10 minuti dalla fine di uno sforzo, credo che questa "fuga" di sangue, "ruba" lo stesso al mio cervello e, un problema cardiaco, fa si che il cuore non riesca a pompare il giusto apporto di ossigeno cosicchè avverto questi sintomi.
Come verificare tutto ciò?
Spero che qualcuno possa aiutarmi.
Non riesco a godermi nemmeno più una pizza tra amici.
Vi ringrazio con anticipo
Cordiali saluti
[#1]
Ci può essere una sindrome, la sindrome Gastro-cardiaca, che può dare riflessi sull'attività cardiaca. In tali situazioni si ha peró una distensione dello stomaco ed un benefico dalla eliminazione di aria (eruttazione). Ha qualche sensazione del genere ?
Cordialmente
Cordialmente
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
[#2]
Utente
Il gonfiore addominale è spesso presente in maniera eccessiva. Durante l'eruttazione avverto un benificio momentaneo ma come le dicevo se mi distendo i sintomi passano ancora più velocemente. La descrizione che ho fatto rispetto alla fuga del sangue verso l'intestino è corretta? Se si, quale patologia può concentrare eccessivamente il sangue in quel distretto ed abbassarlo al cervello tanto da provocarmi questi sintomi?
In più vorrei chiederle se per avere una diagnosi certa di celiachia bastano i marcatori ematici. Sul web ho letto che l’unico esame che dà la certezza della diagnosi di celiachia è la gastroscopia con le biopsie. Su altre pagine, invece, si suggerisce di affiancare alle analisi degli anticorpi IgA specifici per la celiachia anche il dosaggio delle IgA e delle IgC totali. Altri medici sottolineano invece l'importanza del test genetico per la celiachia (HLA DQ2/DQ8). Il mio sospetto rispetto alla celiachia è direttamente proporzionato alla velocità con cui avverto i sintomi extra gastrici nella fase post prandiale e ai sintomi cronici che mi accompagnano da 3 anni (stanchezza, cefalea muscolo tensiva, sudorazione eccessiva, dispnea).
Vi ringrazio ancora
Cordialità
In più vorrei chiederle se per avere una diagnosi certa di celiachia bastano i marcatori ematici. Sul web ho letto che l’unico esame che dà la certezza della diagnosi di celiachia è la gastroscopia con le biopsie. Su altre pagine, invece, si suggerisce di affiancare alle analisi degli anticorpi IgA specifici per la celiachia anche il dosaggio delle IgA e delle IgC totali. Altri medici sottolineano invece l'importanza del test genetico per la celiachia (HLA DQ2/DQ8). Il mio sospetto rispetto alla celiachia è direttamente proporzionato alla velocità con cui avverto i sintomi extra gastrici nella fase post prandiale e ai sintomi cronici che mi accompagnano da 3 anni (stanchezza, cefalea muscolo tensiva, sudorazione eccessiva, dispnea).
Vi ringrazio ancora
Cordialità
[#4]
La ricerca degli anticorpi costituisce la base per la diagnosi di celiachia ed in caso di positività si dovrà avere conferma dalla biopsia duodenale. In caso di test dubbi si procede con la ricerca genetica che, se negativa, esclude categoricamente la celiachia. Questo é l'iter.
La possibilità di un'ernia paraesofagea va valutata endoscopicamente.
Saluti
La possibilità di un'ernia paraesofagea va valutata endoscopicamente.
Saluti
[#5]
Utente
Grazie per la celerità della risposta.
Per verificare un'ernia paraesofagea i rx con bario non sono attendibili?
Purtroppo, in questo momento, stò in una condizione psicofisica tale da non potermi sottoporre ad un'esame invasivo come l'endoscopia.
Secondo la sua esperienza professionale i sintomi che ho descritto sono sovrapponibili ad un'ernia paraesofagea?
Grazie ancora per la disponibilità mostratami
Cordiali saluti
Per verificare un'ernia paraesofagea i rx con bario non sono attendibili?
Purtroppo, in questo momento, stò in una condizione psicofisica tale da non potermi sottoporre ad un'esame invasivo come l'endoscopia.
Secondo la sua esperienza professionale i sintomi che ho descritto sono sovrapponibili ad un'ernia paraesofagea?
Grazie ancora per la disponibilità mostratami
Cordiali saluti
[#8]
Usualmente la sedazione profonda viene eseguita in regime di solvenza e, con il SSN per le endoscopie di secondo livello (ERCP, indagini operative, ecc). Ma ogni ospedale ha le sue regole.
Saluti
Saluti
[#10]
L'RX é attendibile per tale patologia, ma l'endoscopia ci da maggiori informazioni sulle lesioni associate della mucosa erniata (erosioni, ulcere, ecc). L'ernia paraesofagea può essere presente anche alla sua età.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 10k visite dal 03/11/2013.
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